Davide Cerati è un fotografo eclettico. Lavora in campo pubblicitario su set di moda, beauty, design, food. Ma una delle sue specializzazioni è la fotografia di ritratto, o meglio la "fotografia delle persone", come gli piace dire, senza troppe distinzioni di utilizzo, che si tratti di moda, pubblicità, ritrattistica personale. Davanti al suo obiettivo hanno sfilato modelle, imprenditori, manager, personaggi della televisione e del cinema, ma anche privati e persone comuni che desiderano avere una propria immagine curata e firmata.
Lisa © Davide Cerati
Per Davide Cerati «ritrarre le persone è un gioco bellissimo: al tempo stesso di battaglia e di seduzione, di complicità e competizione, certamente di comunicazione. Quando affronto un soggetto, devo farlo in qualche modo mio, amarlo, desiderarlo; oppure fingere di odiarlo e provarne repulsione. So che molti fotografi riescono ad avere un rapporto più distaccato con il soggetto e per certi versi li invidio, ma io ho bisogno di emozionarmi».
Tra i fotografi che hanno contribuito a farlo crescere attraverso il confronto con il proprio lavoro, Davide Cerati indica Luigi Ghirri, «un fotografo a cui penso, davvero, tutti i giorni. Quando devo trattare una piccola sfumatura di colore, un lieve passaggio di tonalità, un "quasi bianco" di fianco al bianco puro, il mio pensiero va a lui. Quando mi accorgo di eccedere nella forma e nei toni, penso a lui e freno. Pur frequentando generi e gusti completamente diversi, è per me un riferimento costante».
Micol - da "Angels" - Ricerca personale © Davide Cerati
Per lui, «la ricerca e la costruzione della bellezza, quella vera, non convenzionale, non precotta, è quasi una vocazione, un pensiero che mi accompagna in tutto il mio lavoro. Quando hai davanti all'obiettivo una modella bellissima, è facile e naturale pensare al fascino, al glamour; ma questo è il piano di lettura più semplice, addirittura banale. Invece la bellezza a volte è in uno sguardo che lascia immaginare sentimenti, pensieri; oppure in una mano sospesa, a rivelare grazia, riserbo o ritrosia».
Nel 2006 Davide Cerati ha vinto il primo premio assoluto a L'été des portraits (una rassegna interamente dedicata al ritratto che si tiene ogni due anni a Bourbon-Lancy, un borgo medioevale in Borgogna). Per l'edizione 2010 del festival ha curato, assieme ad Adriano Scognamillo, la mostra Photographes Portraitistes Italiens (dal 18 luglio al 26 settembre). 36 ritrattisti italiani, da Ferdinando Scianna a Gianni Berengo Gardin, da Nino Migliori a Mario De Biasi, da Patrizia Savarese ad Alberta Tiburzi, da Toni Thorimbert a Settimio Benedusi, ciascuno presente con una propria immagine stampata su carta fine-art in formato 100x150 cm.
Silvia D (1° premio Eté des Portraits 2006) © Davide Cerati
Ecco alcuni estratti dal testo che i due curatori hanno scritto per presentare la mostra francese: «Navigare in internet, in questi ultimi anni, ci ha fatto scoprire quanti fotografi, o anche semplici appassionati in ogni parte del mondo, realizzino fotografie interessanti, piacevoli, a volte straordinarie. Mentre un tempo pochi (grandi) fotografi riuscivano a raggiungere il pubblico, ora la visibilità è alla portata di tutti, o almeno è più facilmente raggiungibile, anche se diversa e forse più superficiale è la percezione, i tempi di lettura, la possibilità di restare nella memoria. Ma certo abbiamo scoperto, se ce n'era bisogno, che a produrre immagini interessanti sono in tanti, sulla terra; e quindi anche in Italia. Quale criterio usare, quindi, nel selezionare 36 fotografi che rappresentino l'insieme dei ritrattisti italiani? E' davvero difficile ridurre a così poco un mondo fatto da tantissimi buoni professionisti, conosciuti o meno, spesso bravissimi, che in tutto il paese lavorano con passione e dedizione nella moda, nell'editoria, nella fotografia per privati».
Silk - Ricerca personale
© Davide Cerati
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Maddalena Corvaglia - Catalogo intimo Mainuda
© Davide Cerati
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«Siamo a nostra volta fotografi, non curatori di mostre per professione. Abbiamo quindi seguito un metodo assolutamente empirico e poco scientifico, culturalmente forse poco ortodosso: abbiamo scelto alcuni di quelli che amiamo, che ci hanno segnato o colpito negli anni. I fotografi che in qualche modo sono entrati nella nostra memoria e nel nostro cuore; alcuni dei miti sui quali è cresciuta la nostra passione professionale, insieme a nomi meno eclatanti che hanno richiamato però in questi anni la nostra attenzione. Anche qualche giovane che ultimamente ci ha stimolato (facendoci sentire un po' vecchi e pronti alla pensione) per la freschezza dell'approccio al soggetto, costringendo noi stessi al rinnovamento».
Gene Gnocchi - Adv Montana
© Davide Cerati
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Ritratto dalla mostra "400 occhi che guardano in macchina" © Davide Cerati
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«Il foto-ritrattismo italiano ha una grande tradizione; parte dalle umili storie di tanti piccoli artigiani dell'immagine che giravano nei cortili di provincia fotografando, all'inizio del XX secolo, la gente comune; passa per la fotografia di moda che ha fatto spesso scuola nel mondo, per la sua eleganza e il grande fascino, rappresentando le tendenze e le svolte culturali e sociali della società; senza trascurare tanto ritratto "di strada" (molto prossimo al reportage) nel quale, soprattutto, sentiamo delle affinità con la fotografia francese degli Henri Cartier-Bresson, dei Doisneau, dei Brassaï».
www.etedesportraits.com
www.cerati.it
Adv Pirelli Bedding © Davide Cerati
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