Passaggi, figure, paesaggi, (Forma, Milano, fino al 7 febbraio) è un viaggio-omaggio da sud a nord attraverso l'Italia, che Snam Rete Gas ha affidato all'obiettivo di tre autori della fotografia italiana: Franco Fontana, Ferdinando Scianna e Giorgia Fiorio. Dalla Sicilia fotografata da Fontana (squarci di luce e colore, immagini sintetiche dove sono i dettagli a evocare la presenza dell'uomo, fotografo come narratore di un racconto ambientato in paesaggi immaginari ma fortemente legati alla realtà isolana) alla Pianura Padana vista da Scianna (terre dove lo sguardo si allarga a voler abbracciare l'orizzonte e il paesaggio torna a essere popolato dall'uomo e animato dalle sue attività) alle Alpi di Fiorio (l'arco visto non come simbolo di confine e sbarramento, il punto di vista per vanifica ogni accezione di appartenenza e limite, il bianco e nero a ritrarre allo stesso modo le vette inesplorate come il lavoro dell'uomo).
Sotto il cielo di Giorgia Fiorio
Giorgia Fiorio ci ha raccontato un'altra frontiera, un altro confine, quello segnato dalle alte vette alpine di Tarvisio e del Passo Gries, da cui partono i metanodotti che trasportano in Italia il gas proveniente dai lontani giacimenti della Russia e del Nord Europa. "In italiano confine deriva dal latino ed è un composto, cum-finis, esprime l'unione o la spartizione dell'intendimento, è il limite condiviso. Ma in concreto il confine è una pietra, una sbarra, uno steccato che delimita una proprietà e la divide da quella attigua. In senso figurato rimanda alla misura e alla convenienza, "tenersi entro i confini del giusto"; e così, "passare i confini" ha il senso sempre negativo di trasmodare ed eccedere. Talvolta confine ha una sfumatura di lontananza, di inconsistenza: "ai confini del mondo", "senza confini". Però il latino finis ha originato anche affinis, congiunto, il consanguineo del marito o della moglie, e l'italiano affinità. Si guardò la mano […]. Questo è il mio confine, il mio perimetro, il limite naturale della mia proprietà, ed è una mano per toccare e accarezzare, per prendere, non per allontanare e tenere a bada".
[ da "Ferie per un'immagine", Daniele del Giudice ]
© Giorgia Fiorio
Appunti siciliani di Franco Fontana
Franco Fontana ha rivolto il suo obiettivo alla Sicilia, dove si snodano verso nord i metanodotti che trasportano il gas proveniente dall'Algeria e dalla Libia, dopo aver attraversato le profondità del Mediterraneo. "Così Franco Fontana scopre la Sicilia come Teatro e in esso, nelle varie forme che assume, trova le molteplici espressioni della teatralità del siciliano, vedendo nell'uno e nell'altro – nell'inestricabile unità dell'essere teatro l'isola e teatrale l'essenza stessa dell'isolano – la natura profonda della terra stessa e di che l'abita. A ciò vuole dare configurazione e tenta la via non solo più difficile ma anche più rischiosa: il paesaggio".
[ da "L'isola" di Gianni Riotta ]
© Franco Fontana
Lo dolce piano di Ferdinando Scianna
Ferdinando Scianna ha ritratto un altro luogo simbolo della storia di Snam Rete Gas: quella Val Padana, o Dolce Piano secondo la definizione di Dante, che è lo snodo centrale dell'approvvigionamento energetico del nostro Paese, il punto in cui convergono le importazioni che giungono con le grandi condotte internazionali. È qui che tutto ha avuto inizio, quando con la scoperta del grande giacimento di gas a Caviaga nel 1944 fu avviata la metanizzazione dell'Italia. "L'occhio corre a perdita di vista su un orizzonte che non ha linea, ma solo una fuga, verso l'infinito. Le strade della terra dialogano tra quelle vaste dell'acqua dei pioppeti e gli argini. Gli uomini si muovono silenziosi, scivolano nell'aria sulle biciclette. Oppure si ritrovano ai tavoli dei caffè, accomunati da un destino di fratellanza antica. Non sono d'oggi quelli delle fotografie di Scianna. Sono semplicemente di sempre".
[ da "Tra le nuvole e l'acqua dolce" di Philippe Daverio ]
© Ferdinando Scianna
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