Il 6 dicembre - presso Forma, Centro Internazionale di Fotografia di Milano - si apre la mostra di Andrew Zuckerman "Creature". Oltre trenta immagini a colori ci trasportano in un viaggio ipnotico nel mondo animale, raccontato con ritratti "posati" in studio, come si potrebbe fare per i grandi cantanti o attori del cinema, di leoni, scimmie, serpenti, coloratissimi pappagalli, orsi bruni. L'interesse di Zuckerman per gli animali nasce all'interno delle sale del Museo di Storia Naturale di New York, dove comincia ad appassionarsi alle riproduzioni a grandezza naturale degli esemplari esposti. Durante i suoi numerosi viaggi in Sud e Centro America, continua a studiare il legame tra le creature, il loro ambiente naturale e le profonde connessioni che tra gli esseri viventi e l'ambiente in cui ognuno di loro nasce e cresce. Il suo interesse è insieme scientifico e stilistico: curioso come un bambino, in un museo e insieme in grado di cogliere di ognuno particolarità e caratteristiche come solo un sensibile osservatore del mondo può fare. Fotografati contro il limbo degli studi fotografici, le creature si svelano in tutta la loro autentica bellezza e in tutto il loro selvaggio splendore. Il 13 dicembre Andrew Zuckerman incontrerà il pubblico di Forma in una serata dedicata al suo lavoro. La mostra è accompagnata da un volume pubblicato da Contrasto.
William Eggleston, Portraits 1974
William Eggleston
Untitled 1974 |
La galleria Photology di Milano, presenta dal 21 novembre al 26 gennaio la mostra Portraits 1974, dedicata al grande fotografo americano William Eggleston, considerato uno dei pionieri della fotografia a colori (una sua mostra al Museum of Modern Art di New York, nel 1976, è stata la prima mostra nella storia del museo ad essere dedicata a questo genere e ha legittimato la fotografia a colori come mezzo di espressione artistica). In mostra verranno esposti ritratti e paesaggi realizzati con un banco ottico di grande formato nel 1974 e stampati per la prima volta solo di recente, che mostrano uno spaccato della vita quotidiana a Memphis negli anni Settanta. L'ispirazione per queste opere è giunta a Eggleston dai vecchi ritratti realizzati negli studi fotografici con una macchina fotografica 5x7, cioè con un formato che permette di cogliere i soggetti prescelti in maniera incredibilmente dettagliata; inizialmente, Eggleston pensava di seguire la tradizione ritrattistica optando per il bianco e nero ma, dopo poco, ha scelto di immortalare persone e ambienti utilizzando il colore, per il quale ha dimostrato una eccezionale sensibilità. Lo sguardo acuto di Eggleston, capace di ritrovare la bellezza anche nei luoghi della vita d'ogni giorno, riesce a riscattare i soggetti dalla loro apparente banalità e li traduce in immagini di grande forza comunicativa, costruite con un infallibile senso del colore e della composizione, ancor più notevole se si pensa che di ogni soggetto l'artista fa sempre un solo scatto.
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William Eggleston - Untitled 1974 |
Herbert List ai Musei Capitolini
I Musei Capitolini di Roma ospitano dal 22 novembre al 17 febbraio "Lo sguardo della bellezza. Roma, L'Italia e L'Europa nelle fotografie di Herbert List", una mostra che rende omaggio all'arte del maestro tedesco (nato ad Amburgo nel 1903 e morto a Monaco di Baviera nel 1975), raccogliendo per la prima volta i suoi più celebri capolavori, insieme ad un'inedita selezione delle immagini scattate a Roma e in Italia dagli anni Trenta agli anni Cinquanta. La macchina fotografica di Herbert List ha percorso l'Europa, ha costruito rappresentazioni metafisiche innovative, ha conosciuto e ritratto gli intellettuali del suo tempo ma, ha creato soprattutto un'immagine del Mediterraneo vigorosa e affascinante, di una Italia da scoprire, di una Grecia abbagliante. Un gioco di ombre, un riflesso sul mare, un raggio di sole nei vicoli di Roma: in ogni inquadratura List blocca frammenti di realtà, nella combinazioni di luci e forme rare e preziose. La fotografia metafisica di List si confronta con le vedute delle piazze e delle strade di Roma; i ritratti dei grandi intellettuali italiani accanto ai volti incontrati per caso, immagini di una generazione da poco uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. Una visione elegante, erotica e romantica del Mediterraneo che si alterna in questa mostra con le fotografie di una Stazione Termini appena inaugurata.