Le prime testimonianze della comparsa di misteriose
impronte sui campi coltivati risalgono alla metà
degli anni 60 quando vennero scattate alcune fotografie
di tracce circolari di coltura appiattita sul terreno.
La comparsa di queste strane impronte, prima nell'Inghilterra
poi in tutto il mondo, continuò a manifestarsi sempre
con maggiore frequenza nel
corso degli anni 70 fino ad assumere negli anni 80 quelle
connotazioni che definiscono oggi il "Fenomeno Crop
Circles".
Accanto ai primi cerchi semplici
si andarono ad aggiungere coppie e formazioni a 3, 4, 5
cerchi, spesso collegati tra loro da stretti corridoi; dal
1990 tali formazioni evolsero in disegni sempre più
complessi.
Ciò che ha contraddistinto il Fenomeno Crop Circles
fin dalle sue origini è la prevalenza di forme
circolari, nonché la modalità e la
precisione con cui le piante (grano tenero, grano duro,
orzo, colza e altri cereali) sono piegate e adagiate a terra
in flussi spiraliformi: la zona interessata dalla piegatura,
che avviene a livello del terreno, spesso non presenta la
rottura delle fibre, condizione che permette alla pianta,
seppure con difficoltà, di portare a termine la sua
crescita.
I nodi delle piante all'interno delle formazioni presentano
degli ingrossamenti e degli allungamenti, che alcuni studiosi
mettono in relazione all'ipotetica energia
presente all'interno dei Crop Circles, ma che altri ricercatori
sostengono potrebbe essere giustificato dallo stress che
le piante subiscono nel loro naturale accrescimento verso
il sole, disturbato dalla nuova condizione di orizzontalità.
La comparsa dei disegni avviene prevalentemente nelle ore
notturne, anche se esistono testimonianze di un loro
sviluppo diurno, spesso nelle vicinanze di quei monumenti
preistorici che donano all'Inghilterra meridionale un fascino
unico.
Il Fenomeno oggi ha acquistato una grande rilevanza, conseguentemente
all'interessamento da parte dei media, destando scalpore
negli ambienti scientifici.
Ma nessuno sa con certezza cosa o chi sia l'autore di quei
meravigliosi disegni che ogni anno, durante l'estate, destano
sempre più lo stupore
e alimentano il desiderio di conoscenza di coloro che fanno
della propria vita una continua ricerca.
Un'avventura tra le colline inglesi
(dal diario del 13 Agosto 2001)
Sono le sette del mattino quando, raggiunta la massima
accelerazione, le ruote del piccolo deltaplano
a motore si staccano dal suolo e il mezzo ultraleggero prende
quota lasciando dietro di sé la pista di erba falciata
del piccolo aeroporto di Popham.
Superata la fase di decollo e stabilizzata la quota, Graham,
mio compagno di volo e padrone di lunghi attimi della mia
vita, si accerta come di consueto che tutto sia a posto,
"Okay, raggiungiamo Alton Barnes".
Ancora un volo, nuovi cerchi da fotografare:
nuove geometrie da immortalare disegnate con le spighe e
fra le spighe nelle distese di grano ormai maturo nella
campagna dell'Inghilterra meridionale.
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Ad osservarli da terra questi esili scooter
con le ali sembrano volare lentamente, come se galleggiassero
nell'aria percorrendo lo spazio con movimenti fluidi come
quei grossi aquiloni che un tempo, da bambini, eravamo abituati
a vedere nei cieli delle fresche giornate primaverili della
nostra infanzia.
La sensazione che si prova a bordo però è
molto diversa e quelli che prima apparivano tranquilli decolli
e voli leggiadri, si trasformano in emozionanti sfide contro
le leggi fisiche e in acrobatiche evoluzioni durante le
quali il cielo e la terra si confondono sostituendosi l'uno
all'altra ripetutamente.
Ci dirigiamo a nord, lasciando il sole che avanza facendosi
largo fra le nubi violastre all'orizzonte. Sorvoleremo la
campagna dell'Hampshire fino a raggiungere le dolci colline
che delimitano la Valle di Pewsey, ancora più a nord.
Sotto di noi si estende una terra
antichissima dichiarata nel 1972 Riserva Nazionale
sotto tutela dell'English Heritage. A quest'ora del mattino
con un po' di fortuna e una buona vista si possono scorgere,
fra i campi o nelle prossimità dei boschi, alcuni
esemplari di cervi trattenersi ancora al pascolo, prima
di nascondersi con il sorgere del nuovo giorno e l'inizio
delle attività agricole.
Osservare questo scenario mi dà un senso di spazio,
di pace, di evasione.
Sembra impossibile che a meno di due ore di auto dal caos
e dalla frenesia di Londra ci si possa trovare immersi in
un paesaggio rurale ricco di
bellezze naturali e memorie preistoriche che riportano alla
mente tempi lontani la cui essenza però è
ancora viva e presente in ogni angolo del Paese.
Visitare il complesso di Stonehenge o il cerchio di pietre
di Avebury (venti miglia più a nord), antichi osservatori
astronomici, è solo un primo passo per assaporare
la storia, o meglio la preistoria, tramandata nei secoli.
Il mito e la leggenda che avvolgono questa terra provocano
in me un crescente desiderio di conoscenza e il volo alla
ricerca dell'ultimo Crop Circle comparso nella notte si
trasforma ogni volta in un viaggio alla scoperta della storia
e della cultura di questi luoghi.
Gli oggetti che compongono il paesaggio acquistano maggiore
nitidezza, i contorni si fanno più netti con l'aumentare
della luce del mattino. La
voce di Graham, richiama la mia attenzione in direzione
est.
Ci siamo quasi: davanti a noi la vasta pianura di Salisbury
viene interrotta dalle dolci alture della Knap Hill e, poco
più a sinistra, della Milk Hill, meta di questo viaggio.
Ancora qualche minuto e si aprirà alla nostra vista
il crinale della collina mostrando la bianca figura in gesso
del cavallo di Alton Barnes e poi, sul campo alla sua sommità,
vediamo il più grande Crop
Circle di tutti i tempi.
Graham manifesta la sua meraviglia e il suo stupore bisbigliando
qualcosa di incomprensibile. Il mio sguardo, fisso sul disegno
è quasi ipnotizzato: la formazione, è davvero
molto complessa e offre alla vista uno spettacolo meraviglioso.
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Essere qui a quest'ora del mattino è stata una decisione
saggia: potrò riprendere il cerchio nella sua bellezza
originale senza i danni arrecati dall'affluenza dei curiosi
del posto e degli studiosi provenienti da ogni parte del
modo.
Il pellegrinaggio dei croppies infatti inizierà più
tardi dopo che la notizia della nuova
formazione verrà diffusa e allora il cerchio
verrà gremito di persone, diventerà un diversivo
per il fine settimana delle famiglie inglesi e si trasformerà
anche in set per le riprese di una scena di una fiction
attualmente in lavorazione. Alla sua presenza verranno associati
particolari eventi, della sua forma verranno date interpretazioni
diverse, per ciascuna persona avrà un proprio significato.
Il sole è ormai alto, le nuvole corrono veloci,
porto la macchina fotografica davanti al volto e avvicino
l'occhio all'oculare, il volo diventa una corsa contro il
tempo: le nuvole potrebbero avere il sopravvento dipingendo
il paesaggio con colori sbiaditi e contrasti ridotti. Istruisco
Graham sulla rotta da seguire e la quota da tenere prima
in fase di avvicinamento, poi una volta giunti a destinazione.
In questi momenti la fiducia che si ha nel pilota è
determinante: si lasciano a lui le manovre del volo per
portare il mezzo in posizioni tali da permettere la realizzazione
delle inquadrature desiderate.
La mia mente è sgombra, l'attenzione rivolta alla
luce, all'immagine, alle ombre.
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Il deltaplano inizia a cabrare, scivola velocemente d'ala,
il campo visivo è buono,
eseguo gli scatti.
Graham ci tiene alla buona riuscita delle fotografie: questo
è un evento unico anche per lui che è nato
qui e conosce il fenomeno fin da bambino. Volteggiamo in
traiettorie circolari ancora per un po' per ammirare la
maestosa figura, poi puntiamo la prua verso il sole: è
ora di tornare al piccolo aeroporto.
Dopo la lunga attesa del viaggio, la realizzazione effettiva
delle foto è durata solo pochi minuti fissati però
in immagini per me eterne.
Nota biografica
Andrea Feliziani è nato a Belluno nel 1972. Si interessa
al fenomeno Crop Circles dal 1989. Il desiderio di conoscenza
e la preparazione matematica e fisica conseguita con gli
studi in ingegneria civile hanno influenzato notevolmente
l'impostazione della sua ricerca che svolge sul campo, dal
1997, attraverso l'applicazione di strumenti di indagine
scientifica, l'osservazione e la documentazione fotografica.
"L'amore per la fotografia, l'arte, la bellezza, hanno
fatto nascere in me la volontà di apprendere le tecniche
della fotografia aerea, notturna e astronomica. La profonda
passione che provo nei confronti dell'archeologia preistorica,
della scienza e della matematica, rappresenta la motivazione
della mia ricerca e ne determina al contempo la continua
evoluzione".
Per saperne di più: www.cropcircles.it