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Un gioco intellettuale di grande erudizione
attorno al concetto del bello,
realizzato dal genio dello scrittore-semiologo
Umberto Eco. Benché illustrata dalle immagini di
centinaia di capolavori di
tutti i tempi l'ultima opera di Eco "Storia
della bellezza" (Bompiani, pp. 440, euro 30)
non è una storia dell'arte. Le immagini, così
come una vasta antologia di
testi da Pitagora ai giorni nostri, servono a ricostruire
le varie idee di Bellezza che
si sono manifestate e sono state discusse dalla Grecia antica
fino a noi. Il volume illustra il modo in cui si è
variamente concepita la Bellezza della natura,
dei fiori, degli animali,
dei corpi umani, degli astri,
dei rapporti matematici, della
luce, delle pietre
preziose, degli abiti,
di Dio e del Diavolo.
Anche se ci sono rimasti solo i testi
dei filosofi, degli scrittori, degli scienziati, dei mistici
o dei teologi, e le testimonianze
degli artisti, attraverso questi documenti
si possono ricostruire anche i modi
in cui gli umili, i reietti, l'uomo della strada di tutti
i tempi, sentivano la Bellezza.
Un'appassionante avventura
intellettuale ed emotiva tra arte e filosofia, pittura,
scultura, cinema, fotografia, stimolante
sempre: dalle tavole comparative
iniziali (che mettono assieme statue greche, dipinti rinascimentali
e foto di attrici) fino al capitolo
conclusivo sulla Bellezza dei (nei) media
contemporanei.
Canaletto, il trionfo della veduta
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Antonio Canal detto Canaletto
(1697-1768) rappresenta un caso eccezionale nella cultura
figurativa del Settecento: non inventa il genere
della veduta, ma lo ricrea,
superando gli esempi dell'olandese Gaspar van Wittel e del
friulano Luca Carlevarijs. Il suo genio
pittorico profondamente radicato nella tradizione
veneziana eleva il vedutismo a una corrente di gusto
rappresentativa dell'illuminismo europeo, rivale
e concorrente di successo della pittura
di storia e di figura che, fino al suo arrivo,
domina il panorama pittorico italiano. L'idea della mostra
"Canaletto. Il trionfo della
veduta" (Roma, Palazzo Giustiniani, dal 12
marzo al 19 giugno) - un'accurata scelta delle opere più
significative, una quarantina
di dipinti e altrettanti
disegni, qualche album
di stampe e di disegni - è quella di presentare e
approfondire gli aspetti più interessanti dello svolgimento
dello stile e del gusto di Canaletto, come del collezionismo
delle opere dell'artista, nel periodo centrale
della sua attività, con una particolare
attenzione al rapporto con Roma.
Il generoso consenso di collezioni
pubbliche e private europee, americane e australiane
- come le Collezioni Reali inglesi, la National Gallery
di Londra e quella di Washington, il Metropolitan Museum
di New York e la National Gallery of Victoria di Melbourne
- permette di riunire
e di confrontare molte
opere mai esposte in Italia; particolarmente interessante
in questo contesto la partecipazione delle opere conservate
in Italia, come quelle concesse dal Castello Sforzesco di
Milano e da alcune importanti collezioni private.
Morcote Fotografia
Un circuito di eventi nel Canton
Ticino, un progetto inter-frontaliero che vuole
abbattere le barriere regionali all'interno della Svizzera
e quelle di confine con l'Italia
e che vedrà coinvolti, tra gli altri, i
comuni di Luino, Lugano, Caslano e Morcote. Un ampio percorso
che contempla una serie di iniziative
culturali finalizzate a far convivere
la fotografia con espressioni artistiche come
la musica, il teatro, la danza e la poesia. Si inizia il
25 marzo con la conferenza La
Fotografia nell'Arte a
cura di Mauro Fiorese; dal 25 marzo al 10 aprile, mostra
collettiva di fotografia: Poesia
visiva; dal 14 al 29 maggio, mostra collettiva
di fotografia e performance di danza, musica e poesia: Emozioni;
dal 16 al 22 luglio, - workshop
dei laghi tra Italia e Svizzera a cura
di: Keith Carter e Mauro Fiorese; 22 luglio proiezione
in Piazza Granda a Morcote dei lavori realizzati
dagli allievi del workshop dei laghi.
© Roberto Aita |
© Eric Signorini |
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© Anna Stocco |
© Simone Muller |
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