a cura di Gerardo Bonomo

Compatibilità e funzionamento
Parabola orientabile
Carta, amore e fantasia Gli impieghi personalizzati con le modalità flash della fotocamera
Staratura intenzionale dell’esposizione Le caratteristiche tecniche del flash
SB-400

 

Gli impieghi personalizzati con le modalità flash della fotocamera

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Quando si collega il flash SB-400 a una reflex digitale Nikon , qui una D40,
queste sono le opzioni di comando personalizzato selezionabili.

Sia le compatte che le DSRL di Nikon permettono di impostare tanto il flash incorporato che un flash esterno su diverse modalità:

Occhi Rossi

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Ecco il fenomeno occhi rossi – e vi posiamo assicurare che non è stato eseguita alcuna correzione,
soprattutto nel primo scatto!!!- in due immagini scattate con una compatta sulla quale non è possibile aggiungere
un flash più distanziato; il secondo scatto è stato eseguito nella modalità flash incorporato anti occhi rossi.

Il fenomeno degli occhi rossi in fotografia si manifesta esclusivamente usando il flash: è causato dal fatto che la luce del flash, viaggiando parallela e molto ravvicinata all'asse ottico, riesce a penetrare attraverso la pupilla andando a colpire il fondo dell'occhio visualizzandone la vascolarizzazione, che si manifesta proprio con quel colore brillante rosso rubino.

Il fenomeno degli occhi rossi si manifesta in modo più o meno evidente a seconda di quanto la parabola del flash è vicina e parallela all'obiettivo: il fenomeno è evidentissimo sulle compatte, dove il flash è innestato direttamente sopra l'obiettivo, a pochi millimetri dal suo asse ottico, meno evidente sulle reflex; sulla maggior parte delle DSRL Nikon il centro del flash è di solito spostato di circa 9 centimetri rispetto al centro dell'obiettivo; il flash SB-400 è ancora più lontano dal centro dell'obiettivo, con una distanza intorno ai 10 cm.

Il fenomeno degli occhi rossi è molto più evidente in una ambiente poco illuminato che in un ambiente in cui è presente un'illuminazione in luce continua molto potente; il fenomeno degli occhi rossi sorge più facilmente fotografando un bambino che una persona adulta o anziana.

Il flash SB-400 può naturalmente essere attivato on camera nella modalità anti-occhi rossi: esattamente come con il flash integrato nella fotocamera, vengono emessi una serie di prelampi che inducono il soggetto a stringere le pupille diminuendo l'area di retina visibile nell'immagine finale; si ottiene lo stesso risultato, se l'ambiente in cui si fotografa è illuminato molto intensamente da luce continua, e se ha le pareti chiare, entrambi i fattori inducono il soggetto a ridurre istintivamente il diametro delle pupille, minimizzando o annullando l'effetto occhi rossi.

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L'effetto occhi rossi causato dal flash dipende da diversi fattori, il primo è dato dal flash quando è molto
vicino e perfettamente in asse con l'obiettivo, il secondo dipende da quanto sono dilatate le pupille dei soggetti,
quindi dalla presenza o meno, nella scena che si sta fotografando, di luce ambiente, da cui dipende il diametro della pupilla,
il terzo dall'età del soggetto: l'effetto occhi rossi è più marcato fotografando un bambino che un adulto.
In alto uno scatto con Coolpix S10 e flash interno attivato un modalità auto,
in basso con il flash attivato su riduzione occhi rossi.

No Flash

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In un acquario non solo non è consentito fotografare con il flash ma il
riflesso del lampo rivelerebbe immediatamente il vetro frontale, rovinando
l'immagine. Nikon D50, 400 ISO, 18-70mm alla focale 18mm, 1/50 f/4.

In questa modalità viene inibito il lampo del flash in tutte le situazioni: oltre che nelle situazioni in cui si preferisce che il flash non intervenga nell'illuminazione del soggetto – indipendentemente dal contrasto e dal tipo di illuminazione – la disabilitazione incondizionata del flash è raccomandabile in tutte le situazioni in cui è consentito fotografare ma senza l'utilizzo del flash, come in alcuni musei, o negli acquari, giusto per fare un paio di esempi.

Auto

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Nikon D70, Matrix a priorità di diaframmi, f/5,6 1/250 200 ISO, 18-70mm
alla focale 44mm. I soggetti sono in ombra e sottoesposti

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Nikon D70, Matrix a priorità di diaframmi, f/5,6 1/125 200 ISO, 18-70mm
alla focale 50mm, flash incorporato in modalità "Auto".

In questa modalità il flash scatta automaticamente solo nelle situazioni in cui il sistema esposimetrico Color Matrix 3D II rileva un contrasto nella scena – soprattutto sul soggetto principale e fino a una certa distanza - che può essere attenuato con l'emissione di un lampo di flash, quando il soggetto è in controluce, per fare solo un esempio.

Slow sync
La modalità slow sync ha il suo migliore utilizzo nelle scene debolmente illuminate o nei notturni quando si vuole illuminare con il flash il soggetto principale – solitamente una persona – permettendo comunque di leggere anche l'illuminazione ambiente; in modalità slow sync il flash scatterà mentre l'otturatore resterà aperto per tutto il tempo sufficiente a permettere una corretta esposizione dello sfondo o del resto della scena. Va ricordato che durante lo slow sync la persona inquadrata deve rimanere ferma nella posizione iniziale per tutta la posa, per evitare che le luci poste dietro di essa ne forino l'immagine. Anche la fotocamera non va mossa, l'ideale è utilizzare un treppiedi o, se il tempo di posa non supera il secondo, utilizzare un'ottica stabilizzata.

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Nikon D70, 400 ISO, f/5 1,3 sec. flash in slow sync: il lampo di flash ha
permesso di congelare il soggetto mentre il tempo di posa lungo ha permesso
al fuoco d'artificio mosso dal soggetto di pennellare l'immagine.

C'è un'applicazione creativa dello slow sync in cui si fotografa a mano libera, anche e soprattutto con tempi di posa piuttosto lunghi per ottenere un'immagine dove il soggetto colpito dal lampo risulterà come congelato ma circondato dalle pennellate di luce causate dai punti di luce inquadrati che durante il movimento della fotocamera formeranno sull'immagine, lungo l'asse di movimento, delle strisce luminose. Se i parametri tempo/diaframma/ISO/luce ambiente lo consentono, usando tempi di scatto non necessariamente lunghi, se il soggetto si muove durante la posa, si otterrà un'immagine con il soggetto "congelato" dal lampo del flash e la sua immagine, detta immagine fantasma, di solito leggermente fuori registro rispetto all'immagine principale dovuta all'illuminazione del soggetto in movimento data dalla luce ambiente.

Rear
Normalmente il flash scatta immediatamente dopo l'apertura dell'otturatore, quindi quando si è aperta la prima tendina. Nella modalità rear – che si utilizza principalmente con tempi di posa lunghi - il flash scatta invece una frazione di secondo prima che si chiuda la seconda tendina, quindi al termine della posa; l'efficacia è visibile quando si fotografa un soggetto in movimento, come un'automobile o una moto di notte, in modo che la strisciata generata dai fanali sia visibile dietro l'immagine dell'auto o della moto, congelata dal flash all'ultimo istante. In queste situazioni, se non si utilizza la modalità rear, la sensazione che si avrà guardando l'immagine sarà di un'auto o di una moto fotografate alla fine di una retromarcia e non di uno scatto in avanti, perché le strisciate di luce appariranno davanti e non dietro l'automezzo.


Sincronizzazione sulla prima tendina (fonte iconografica Nikon)

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Sincronizzazione sulla seconda tendina, rear. (fonte iconografica Nikon)

Blocco FV (Flash Value)
Il flash SB-400 è compatibile con il blocco FV. La maggior parte delle DSRL Nikon supporta il blocco FV.
Il blocco FV si utilizza in molte situazioni, per esempio quando il soggetto principale non è al centro dell'immagine; si inquadra innanzitutto il soggetto principale e si preme sulla fotocamera il pulsante preposto al blocco FV; il flash emetterà un lampo di monitoraggio e memorizzerà l'esatta potenza necessaria per illuminare correttamente il soggetto principale; a questo punto è possibile ricomporre l'inquadratura e scattare per ottenere un'immagine in cui il flash illuminerà in modo corretto il soggetto, anche se l'inquadratura è stata modificata.

 
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