Un sensore Nikon DX nel corpo di una compatta realmente tascabile, obiettivo grandangolare Nikkor 28mm luminoso, e funzionalità un tempo esclusive della gamma reflex. Abbiamo provato sul campo, anzi, on the road, la COOLPIX A.
Comandi remoti e GPS: MC-DC2, ML-L3, WT-R10/WT-T10 e GP-1
Il comando di scatto a filo Nikon MC-DC2 può essere collegato alla COOLPIX A attraverso la dedicata porta, condivisa anche per l’alternativo comando via radio WR-R10/WR-T10 o modulo GPS Nikon GP-1. In questi esempi il comando di scatto Nikon MC-DC2 è stato connesso all’unità GPS Nikon GP-1 attraverso l’apposita presa a lui dedicata, in quanto l’unità GP-1 si connette alla fotocamera attraverso la stessa presa deputata anche per l’MC-DC2.
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Telecomando a infrarossi Nikon ML-L3: permette di attivare l’apertura dell’otturatore quindi lo scatto a distanza. Permette anche di attivare e interrompere la posa “T” offerta da
COOLPIX A. |
Telecomando via radio Nikon WR-T10 che permette di attivare a distanza il ricevitore WR-R10 innestato su COOLPIX A. Permette di scattare ma anche di agire distintamente su prescatto (attivazione AE-AF) oltre ad offrire funzioni per posa “B” e “T”.
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Uno dei grandi punti di forza di Nikon è la vastità degli accessori da un lato, la massima compatibilità possibile dall’altro, tra prodotti appena annunciati e già disponibili da tempo. Un accessorio vitale è indubbiamente lo scatto a distanza: da un lato per evitare di premere direttamente il pulsante di scatto col dito, dall’altro quando si vuole o si deve mantenere una certa distanza dalla fotocamera, il comando a distanza, declinato tra quelli a filo e quelli wireless è utile oltre che importante. COOLPIX A eredita la maggior parte dei comandi a distanza già disponibili sul mercato – e magari già in vostro possesso.
Il comando a distanza a filo MC-DC2 permette di scattare a distanza con il telecomando collegato via filo alla presa sulla fotocamera. È possibile sia attivare lo scatto che mantenerlo premuto: visto che la COOLPIX A prevede la posa B, con questo tipo di telecomando è possibile bloccare l’otturatore sulla posizione aperta, senza dover mantenere premuto nessun pulsante durante la posa. Il comando a distanza MC-DC2 può funzionare simultaneamente all’unità Nikon GPS GP-1 come vedremo di seguito.
Il comando a distanza a infrarossi ML-L3 permette di attivare l’apertura dell’otturatore a distanza. Visto che la COOLPIX A oltre che della posa B dispone anche della posa T, è possibile aprire l’otturatore e mantenerlo aperto con una prima pressione sul comando a distanza ML-L3 e poi, all’interno di un tempo massimo di ben 30 minuti, interrompere la posa semplicemente premendo una seconda volta il pulsante del ML-L3.
Del ricevitore wireless WR-R10 associato al Telecomando Trasmettitore WR-T10 ho scritto una eXperience dedicata all’interno del Feel Nikon n.61: più potente del ML-L3, arriva infatti fino a una distanza operativa di 20 metri, è in grado di attivare lo scatto della COOLPIX A oltre che a una distanza maggiore anche senza che fotocamera e telecomando siano in visibilità diretta, per esempio quando sono separate da un muro. Dispone di tre canali, su ciascuno dei quali è possibile attivare più di una COOLPIX A – o COOLPIX A insieme a reflex Nikon -; i tre canali permettono di attivare fotocamere posizionate in punti differenti dell’area di scatto, così da selezionare di volta in volta la fotocamera più adatta a fotografare i soggetto nelle migliori condizioni – un esempio la fotografia sportiva o di matrimonio –.
Georeferenziazione con GPS Nikon GP-1
Dell’unità GPS Nikon GP-1 ho già parlato in una eXperience nel febbraio del 2009, alla sua presentazione sul mercato.
Personalmente sono sempre stato appassionato di GPS e di georeferenziazione, anche se mi rendo conto che soprattutto la georeferenziazione delle immagini non è da tutti considerata essenziale. Ma visto che le prime due domande che ci poniamo quando guardiamo un’immagine sono: “Quando è stata scattata? e Dove è stata scattata?“ credo che inserire questi dati automaticamente all’interno degli exif di scatto sia la strada più facile da percorrere.
L’unità GPS Nikon GP-1 permette di georeferenziare le immagini scattate scrivendo tra i dati exif all’atto del salvataggio foto, le coordinate di Latitudine e Longitudine oltre che l’altitudine e l’ora UTC.
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L’unità GPS Nikon GP-1 connessa alla fotocamera e agganciata alla cinghia attraverso l’attacco rapido incluso nella confezione; in questo modo è possibile inserire nella slitta sulla calotta l’oculare oppure il flash aggiuntivo.
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L’unità GPS Nikon GP-1 connessa alla fotocamera e agganciata alla slitta; a sinistra sulla cinghia si vede l’attacco rapido del GP-1; sotto al cavo di connessione del GP-1 qui è stato inserito il modulo Wi-Fi Nikon WU-1a.
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L’unità GPS Nikon GP-1 è in grado di memorizzare all’intero degli exif delle immagini: longitudine, latitudine, altitudine e ora UTC (Universal Time Coordinated) o GMT (Greenwich Mean Time). Utilizzando software come Nikon ViewNX2 è possibile dopo aver scaricato le immagini, visualizzarle attraverso il sistema Maps di Google, sia in modalità traffico che in modalità satellitare. Forse il dato è superfluo in una foto che raffigura la Tour Eiffel piuttosto che il Colosseo, ma avrete già compreso che le immagini col passare del tempo perdono anche agli occhi dell’autore il ricordo della precisa località di scatto – fatto salvo come appena detto per i monumenti più celebri -. Il modulo GPS Nikon GP-1 si alimenta – con un consumo ridottissimo – direttamente attraverso il suo cavo connesso alla COOLPIX A e quindi alla sua batteria. Per comodità ha alla base un piedino identico a quello dei flash ma che non si connette ai contatti elettrici dell’hot shoe della fotocamera, serve solo per mantenerlo in posizione. Il GP-1 può quindi essere fissato in questo modo alla COOLPIX A o attraverso una slitta che si aggancia alla cinghia della fotocamera, così da mantenere l’hot shoe della fotocamera libero, vuoi per innestare un flash esterno, vuoi per posizionare il mirino oculare. La precisione del GP-1 è elevatissima, naturalmente a patto di non trovarsi in un sotterraneo, in una galleria, piuttosto che in una zona urbana con strade molto anguste – come le calli di Venezia – dove la visibilità del cielo può essere e di molto oscurata dalle case. Esattamente come qualsiasi altro tipo di ricevitore GPS il suo funzionamento è garantito anche in giornate di cielo coperto, mentre la ricezione si indebolisce se ci si trova al di sotto di una vegetazione molto fitta. Se pensiamo che l’unità GPS Nikon GP-1 è stata introdotta sul mercato esattamente cinque anni fa, la possibilità di poterla utilizzare su una macchina dell’ultima generazione come la COOLPIX A è l’ennesima riprova dell’attenzione che Nikon pone ai suoi utenti.
Illuminazione flash integrato e/o SB-400/700/910
Cosa c’entra il flash in Street photography?
Apparentemente nulla, visto che è un genere fotografico a largo campo, immersivo, realista anche nello sfruttamento della luce ambiente. Senza grassi idrogenati aggiunti. Ma nella pratica a volte un lampetto di flash davvero non guasta.
Come nella foto del motocilista di seguito presa dal basso dove, nonostante l’utilizzo del D-Lighting Attivo incorporato sulla fotocamera ed impostato su “Molto Alto”, la differenza di luminosità tra il cielo nuvoloso, e di conseguenza molto più luminoso di un cielo sereno, e il soggetto in primo piano, era tale per cui sarebbe stato alla fine necessario decidere tra una vaga leggibilità del cielo, piuttosto che del soggetto, o un lampo di riempimento, “fill-in” in anglosassone.
Qui i progettisti di Nikon hanno pensato – e hanno fatto bene – che nonostante la focale prescelta e il tipo principale di utilizzo, un flash incorporato non avrebbe guastato. Certo, parliamo di un NG6, che sale virtualmente di potenza impostando ISO superiori, ma che io preferisco considerare, appunto, come un flash da fill-in che un flash di sostanza.
Ma sulla COOLPIX A è presente anche la slitta porta flash, e allora, se è necessario davvero usare un flash, naturalmente in grado di funzionare in modalità iTTL, allora è possibile scegliere tra i tanti flash Nikon SB disponibili. C’è per cominciare il flash Speedlight SB-400 con NG 21 a 100 ISO, estremamente compatto e con un design ideale anche accoppiato alla COOLPIX A. Poi si passa allo Speedlight SB-700 con NG 28 fino ad arrivare al top di gamma – compatibile con la COOLPIX A ma più grande della stessa fotocamera, lo Speedlight SB-910 con NG 34.
La COOLPIX A è anche compatibile con il TTL Sync Cord SC-28 che permette di lavorare in modalità TTL con tutti i flash SB qui sopra descritti allontanando al contempo il flash dalla fotocamera per particolari effetti creativi e/o necessità d’uso Quindi, alla fine: bene il flash incorporato che riempie e schiarisce, bene un SB-400, compatto e che non sbilancia la COOLPIX A quando è sulla slitta e la macchina al collo. Gli altri sono più grandi della fotocamera stessa, non è cosa, anche perché non va dimenticato il concetto di pocket, quindi la macchina in una tasca e il flash in un’altra.
Circa i variegati temi di illuminazione Flash rimandiamo ad alcuni dei numerosi precedenti eXperience:
• Guida per immagini all'uso del flash Nikon…
• Gli accessori del sistema flash Nikon Speedlight…
• Accessori per modellare la luce di piccoli e grandi flash…
• Congelare movimenti veloci con un lampo flash adottando i lampeggiatori Nikon Speedlight…
Software: Nikon ViewNX 2 e Capture NX 2
La COOLPIX A, come già diverse reflex Nikon, dispone di un potente software di ritocco on board. Che si scatti in jpg o meglio ancora in NEF, le correzioni disponibili sono decine. La bella novità per voi è che questa volta non vi proporrò i soliti 2 o 300 screenshot esemplificativi di tutte le funzionalità disponibili. Ce ne sono per tutti i gusti, e se vi state annoiando durante il volo di ritorno dopo un viaggio di shooting, potete passare in rassegna gli scatti migliori realizzati con la COOLPIX A e migliorarli, piuttosto che elaborarli, trasformarli, e senza problemi per i file originali, visto che le modifiche verranno poi salvate sulla stessa scheda SD in un altro file immagine. E lavorando sui file NEF sarà possibile intervenire sul bilanciamento del bianco, la compensazione dell’esposizione da -2 fino + 2 stop, e attraverso i Picture Control sarà possibile intervenire sulla nitidezza, il contrasto, la luminosità, la saturazione, salvando poi le nuove impostazioni in un nuovo file jpg. A questi si aggiungono i menù più creativi che possono essere applicati tanto sui file NEF che JPG.
Lo sviluppo RAW/NEF On-Camera offerto dal MENU DI RITOCCO permette diverse delle potenzialità di sviluppo RAW/NEF tipiche dei software, permettendo di generare copie RGB Jpg anche con variazioni di esposizione, di Picture Control, Bilanciamento del bianco, D-Lighting e Noise Reduction. Tutte le altre opzioni sono disponibili anche per scatti JPG potendo degli stessi creare copie modificate c
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