Nel palazzetto
Che siate o meno accreditati per l'evento, è conveniente essere allo stadio almeno tre quarti d'ora prima dell'inizio della partita, avrete l'occasione di individuare le posizioni migliori da dove fotografare prima che ci sia troppa gente. Inoltre l'ultimo riscaldamento è a porte aperte, quindi sarà già possibile fare qualche buono scatto e valutare esposizione e settaggi vari con i giocatori in campo, a questo punto infatti tutto sarà come in partita.
Il campo di gioco è normalmente protetto, in parte se non quasi completamente, da lastre di plexiglass.
Se non sono troppo rovinate o sporche sarà possibile scattare appoggiandovi direttamente l'obiettivo.
I vantaggi di questa soluzione sono di poter scattare da posizione bassa, con prospettive interessanti (ad esempio da dietro la porta) e senza correre il rischio di essere colpiti dal disco o da qualche colpo di mazza, però non rilassatevi troppo: quando i giocatori si caricano sulle balaustre siate prontissimi a staccare l'ottica dal plexiglass.
Gli svantaggi sono abbastanza ovvi, il primo è che le lastre, anche quando sono perfette, non sono mai trasparenti ed introducono qualche dominante, tolgono luminosità e certamente non esaltano le qualità delle nostre blasonate ottiche. Un'altra limitazione riguarda l'uso del flash: la lastra rende di fatto inefficace il lampo (anche impostandone l'emissione in manuale). Si potrebbe tentare di aggirare
l'ostacolo usando il flash staccato e posizionandolo sopra alle lastre (in modalità SU4, con cavetto o moduli radio), ma non so quanto il gioco possa valere la candela (intendo peraltro sperimentarlo nella prossima stagione).
In molti palazzetti di fianco alla panca puniti e/o dall'altra parte, accanto alle panchine ci sono delle pedane proprio per i fotografi, salendovi si riesce a scattare da sopra i plexiglass.
Questa è veramente un'ottima posizione che permette di essere poco più alti del ghiaccio e praticamente in campo; nessun problema per l'uso del flash. Vista la freneticità del gioco più vicini si è più diventa difficile seguire l'azione, ma con un po' di pratica la possibilità di inquadrature ravvicinate (anche con focali grandangolari) rende molto dinamici gli scatti.
ATTENZIONE! Questa è anche una delle posizioni più pericolose! capita spesso che il disco esca dal campo a velocità pazzesche. Il disco non è un pallone, è molto più piccolo, molto più veloce e molto più duro, quindi attenzione massima: i danni derivanti da un contatto col puk (il disco) potrebbero essere gravi sia per la nostra
attrezzatura che per la nostra incolumità.
Oltre al disco bisogna fare attenzione alle mazze che spesso, negli scontri in balaustra, escono di molto dai plexiglass. Siate pronti a saltar giù dalla panca: anche un incontro ravvicinato con una mazza brandita da quegli atleti non è propriamente consigliabile (occhio a non avere nulla dietro alla panca, in particolar modo magari la borsa con l'attrezzatura).
Proprio perché i rischi sono alti sia come probabilità d'evento che come danni derivanti, il mio consiglio è di imparare a fotografare con tutti e due gli occhi aperti: questa pratica permette di avere una visione complessiva di come si sta evolvendo il gioco in campo
.
In qualche occasione il capo arbitro potrebbe imporvi l'uso del casco protettivo per fotografare (è già successo!).
Il pubblico dell'hockey è molto caratteristico e pittoresco, ma a volte può trascendere quindi fate attenzione a dove vi mettete.
Un piccolo aneddoto dallo stadio di Cortina: due delle pedane per i fotografi erano in linea con le gradinate più basse e dopo un pò di proteste verbali per l'occlusa visione, gli spettatori hanno scavalcato e picchiato i malcapitati fotografi.
La terza posizione caratteristica per ottenere buoni scatti è dalle gradinate del pubblico, nella loro parte più bassa. Essendo spesso molto vicine al ghiaccio sono perfettamente sfruttabili anche con ottiche non particolarmente lunghe (un 200 è più che sufficiente).
Da qui sarete almeno un metro al di sopra delle balaustre e sarà più facile seguire l'azione e comporre senza avere altri giocatori che si "impallano. È inoltre più "rilassante", infatti qui il pericolo che arrivi qualche colpo di mazza è assai ridotto, i dischi arrivano anche qui, ma almeno abbiamo più tempo per percepirli.
Dalle tribune è normalmente possibile muoversi su tutta la lunghezza del campo, ma io trovo più produttivo scegliere su quale porta fotografare.
Non è a centro campo che si svolge la maggior parte delle azioni; dalla linea mezzana le due porte sono abbastanza distanti da non essere produttivamente illuminate dal flash, e l'ottica da usare per le azioni da goal sarebbe un 300, lunghezza focale che però ci impedirebbe di lavorare bene al centro. Altra cosa da valutare è che il campo di gioco non è uniformemente illuminato e che la parte centrale è generalmente quella più buia.
Scegliendo un lato avremo una delle due porte gestibili alla perfezione e l'altra un pò penalizzata, ma comunque fotografabile.
Alcuni Palazzetti sono completamente chiusi quindi fa freddo ma neppure troppo, altri invece sono coperti, ma aperti lateralmente alle intemperie, il che d'inverno in campi come quello di Feltre o di Alleghe significa scendere a temperature veramente molto, molto al di sotto dello zero. Tenetelo ben presente sia per il vostro abbigliamento, sia per l'attrezzatura (procurate di avere sempre un cambio di batterie per la fotocamera e per il flash e tenete ben al caldo il vostro data storage). Vi consiglio "caldamente" un berretto di lana e dei guanti che non vi intralcino nello scattare; poi, durante gli intervalli, non disdegnate i chioschi dove si servono i brulè bollenti: sono un toccasana! (mi raccomando! Non troppi!!)
Per darvi un'idea di cosa vi troverete di fronte vi mostro lo schema del campo da gioco con le dimensioni