La D40x, esternamente divide la palma della fotocamera reflex più piccola del sistema Nikon con la sorella, quasi gemella D40. Rispetto a quest'ultima si differenzia principalmente per alcune caratteristiche, tra le quali il sensore in formato DX da 10,2 Megapixel (6 Megapixel nella D40), la sensibilità che ora parte da 100 ISO (200 ISO nella D40) e lo scatto continuo incrementato da 2,5 fot/s ai 3 fot/s.
Queste sono solo le principali migliorie che compongono questa piccola ma versatile reflex. L'elenco delle caratteristiche è davvero lungo, e in alcuni casi si stenta a credere che simili funzionalità siano presenti in un modello entry level.
Per una più dettagliata lista delle caratteristiche di questa macchina vi rimando alla seguente tabella:
Sensore: 10,2 Megapixel in formato DX |
Sistema esposimetrico 3D Color Matrix Metering II come nella Nikon D80
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Sistema AF basato sul modulo Multi-CAM530 a 3 Aree
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Sensibilità equivalente compresa tra 100 e 3200 ISO (Equivalenza in H-1)
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Cadenza di ripresa a 3 fotogrammi al secondo
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Display monitor posteriore da 2,5” |
Mirino con copertura del 95% e ingrandimento di 0,8x
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Tempo di oscuramento del mirino ridotto |
Supporto per schede Secure Digital di capacità maggiore ai 2 GB (SDHC)
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Funzionalità di ritocco nella fotocamera |
Connessione USB 2.0 |
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Vista da vicino
Il kit che andiamo ad analizzare questo mese è composto da un corpo D40X e dall'ottica 18-135mm
f/3.5-5.6 ED-IF AF-S DX Zoom-Nikkor, un obiettivo molto più versatile del classico zoom standard 18-55mm.
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Il kit si rivela subito estremamente compatto, certamente un poco più ingombrante rispetto alla versione con il piccolo
zoom 18-55mm, ma ancora perfettamente sfruttabile per foto da viaggio o in tutte quelle occasioni che richiedono
un sistema leggero e agile allo stesso tempo, senza dover sacrificare molto la qualità.
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Tutti i comandi sono di facile accessibilità e risultano pratici nell'uso sul campo
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I comandi sono quelli classici Nikon e si trovano immediatamente, sia che si stia fotografando per la prima volta con una reflex Nikon, sia che si abbia esperienze passate anche con modelli di fascia più elevata. Tutto sembra a portata di dito, un'ergonomicità sicuramente sopra la media per una fotocamera entry level. Di norma il fotoamatore poco esperto modifica di rado i parametri della propria fotocamera, ma con la D40X anche il fotografo esperto può lavorare con estrema disinvoltura. Un grosso display posteriore infatti informa di tutti i parametri impostati e tramite il grosso selettore presente nella parte superiore della fotocamera è possibile variare la modalità di scatto e una serie di pulsanti consentono di modificare altri aspetti delle impostazioni di scatto. In pratica raramente si ricorre al menu software della fotocamera (che comunque è ben realizzato, facile da navigare e personalizzabile) per cambiare le impostazioni e questo è uno degli aspetti che maggiormente ho apprezzato.
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Il mirino dispone di protezione in gomma che una volta rimossa permette di montare alcuni accessori come
l'oculare ingranditore DK-21M, il mirino ingranditore DG-2 attraverso l'adattatore DK-22o il mirino angolare DR-6.
Il flash, a scomparsa, è estremamente potente per situazioni di controluce e consente un ottimo
bilanciamento delle immagini in scarsa illuminazione.
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Il Pentamirror racchiude un flash di discreta potenza che sottolinea le grandi potenzialità del sistema di illuminazione artificiale di Nikon. In ogni condizione di illuminazione e contrasto, la fotocamera dosa con perizia la giusta quantità del lampo per ottenere una fotografia ben bilanciata, degna di un fotografo professionista. Il sistema è talmente efficiente che si potrebbe lasciar attivato il flash in ogni situazione! L'oculare del mirino dispone di un rivestimento in morbida gomma e può essere modificata la correzione diottrica per facilitare la visione anche senza dover indossare gli occhiali; una eventualità comunque non allarmante in quanto l'elevata estrazione pupillare dell'oculare della fotocamera, consente una visione gradevole anche indossando gli occhiali.
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Il tasto Fn, programmabile è situato appena sopra il pulsante di sblocco delle ottiche.
Sull'impugnatura è presente il sensore per il telecomando di scatto remoto infrarossi ML-L3
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La presenza di un tasto programmabile Fn è di norma una caratteristica riservata alle fotocamere di classe elevata, ma anche la D40X ne possiede uno, e risulta particolarmente utile poiché consente di accedere immediatamente ad alcuni aspetti della ripresa; personalmente ho trovato estremamente comodo abbinargli la possibilità di variare istantaneamente la sensibilità equivalente ISO del sensore; in questo modo, utilizzando la D40x come macchina per i viaggi, ho potuto variare in maniera intuitiva la sensibilità passando da situazioni con bassa illuminazione ad altri molto meglio illuminati.
Lo sportello delle prese per le connessioni nasconde un'uscita video e la presa per il cavo USB in standard 2.0, decisamente veloce ed adeguato per scaricare le immagini realizzate con la D40x. Lo sportello da cui si accede allo slot per le schede di memoria in standard SD (anche SDHC ad alta capacità) si è rivelato pratico da utilizzare.
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Inizialmente ero abbastanza scettico sull'autonomia di questa Nikon D40x per via del sensore da 10 Megapixel. Avendo apprezzato con mano le qualità di durata della più piccola D40, immaginavo che l'adozione di un sensore di risoluzione quasi doppia, avrebbe in qualche modo accorciato i tempi tra una ricarica e l'altra.
Mi son bastati qualche giorno di riprese per capire che non è così. Nikon addirittura dichiara un'autonomia maggiore rispetto alla sorellina da 6 Megapixel (la D40), francamente è difficile affermare se le cose stanno davvero così, sta di fatto che sul campo non ho notato differenze, e ciò mi basta.
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