Evoluzione della specie: dalla pellicola ai Picture Controls
Segnaliamo innanzitutto la disponibilità di un’autorevole presentazione dell’argomento che qui sintetizziamo: Nikon Picture Control: l'immagine "à la carte" redatta da Guido Bartoli.
Riconducendoci al concetto di molteplici varianti al quale il digitale ci ha “viziati”, possiamo finalmente affermare che la tecnologia ha fornito una risposta inequivocabile e tanto attesa dai fotografi tradizionali (ma non solo), costretti a dotarsi di numerose pellicole per assicurarsi risultati esteticamente “superiori”. Poter alterare in fase di ripresa gli attributi percettivi di un’immagine, come nitidezza, saturazione, luminosità e contrasto, equivale a usare continuamente - su base scatto - una pellicola specifica, alla ricerca di un risultato esclusivo e particolarmente soggettivo. Nell’era dei bit, possiamo invece paragonare i controlli immagine a ipotetici strumenti di lavoro affidati al “truccatore digitale”, usati per modellare la sua personale visione del soggetto. In realtà la soluzione offerta da Nikon lascia emergere ambizioni ben più ampie, essendo i Picture Control progettati con l’intento di consentirne la personalizzazione e soprattutto la condivisione (tra fotocamere, fotografi e community di appassionati).
I parametri disponibili per la personalizzazione
Grafico comparativo delle personalizzazioni utente rispetto ai Picture Control integrati
Funzioni di esportazione dei Picture Control personalizzati
Il fotografo nikonista dispone di un potenziale senza precedenti, un sistema di “cosmesi digitale” con alto grado di personalizzazione, intimamente integrato con il software di sviluppo RAW/NEF ViewNX e Capture NX 2, un beneficio che favorisce percettibilmente l’adozione dei controlli immagine (sebbene non costituisca un percorso obbligato).
Potenzialità in ripresa per il B/N digitale
Prima di analizzare strumenti e soluzioni puramente software, verifichiamo le potenzialità che - già in fase di ripresa - possono rivelarsi pressoché definitive. Ricordiamo che quanto stiamo per illustrare si applica in ripresa alle fotocamere Nikon serie D60/D90/D300/D700/D3/D3x e successive mentre per le precedenti DSLR resta valida la soluzione basata sui software ViewNX e Capture NX 2. Navigando all’interno dei menu di ripresa, selezioniamo la voce “Imposta controllo immagine”, e successivamente il Picture Control integrato “MC Monocromatico”.
Menu di ripresa
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Scelta del Picture Control per la conversione in Bianco/Nero
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Il menu associato al controllo immagine Monocromatico si presenta con i parametri impostati sui valori di default, conferendo al fotografo la libertà di variarne l’intensità o l’effetto specifico. Al fine di poter simulare la presenza di un filtro ottico sul nostro obiettivo, possiamo servirci di uno dei quattro valori contenuti nella voce “Effetti filtro”, tra cui Giallo (Y=Yellow), Arancio (O=Orange), Rosso (R=Red) e Verde (G=Green). Desiderando aggiungere un risultato evidentemente più creativo, all’interno dello stesso menu è presente il filtro denominato “Colore”, in grado di applicare un viraggio all’immagine impostato sulle tonalità predefinite e relative intensità (intervallo da 1 a 7).
Scelta del filtro colorato di conversione
Lasciando attive tali impostazioni, potremo verificare il contributo offerto dal controllo immagine nel monitor della nostra DSLR, subito dopo lo scatto. Qualora avessimo impostando la qualità immagine JPEG/TIF, potremmo considerare lo sviluppo ultimato “on-camera”; preferendo invece la qualità e potenzialità del formato RAW/NEF, otterremo comunque una fedele anteprima prima dello sviluppo, riservandoci l’incondizionata possibilità di interpretare nuovamente il risultato richiamando gusto e stile assolutamente personali.
Anteprima controllo immagine Monocromatico (Nikon D3)