Il sistema VR
Il sistema di riduzione delle vibrazioni VR è una delle conquiste che più apprezzo della moderna fotografia. Permette una libertà creativa ancora più vasta e soprattutto aiuta a realizzare immagini tecnicamente perfette anche in situazioni di ripresa non ottimali. È davvero apprezzabile che una simile soluzione sia disponibile anche su ottiche dal costo non proibitivo. Ne ero rimasto già felicemente impressionato nella precedente eXperience dell'obiettivo Zoom Nikkor 55-200mm f/4-5,6 AF-S VR DX ma ora ne ho avuto la conferma. Il sistema di riduzione delle vibrazioni ovviamente è sempre indicato per le ottiche di lunga focale, dove il rischio del mosso è sempre in agguato, ma solo utilizzandolo anche su un'ottica grandangolare come questa si apprezzano le enormi potenzialità fotografiche che offre.
Poter disporre della stabilizzazione ottica VR anche su schemi grandangolari permette inoltre di accrescere le potenzialità espressive permettendo, ad esempio, l'impiego di tempi lenti per annullare il movimento di ripresa ma lasciare, al contrario, il volontario movimento del soggetto per conferire il ricercato effetto dinamico.
Uno degli aspetti più tradizionali nell'utilizzo di un'ottica VR è in condizioni
di scarsa illuminazione. In queste circostanze è possibile scattare
a mano libera riducendo il rischio di immagini mosse.
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L'accoppiata dei nuovi sensori digitali, caratterizzati da un basso disturbo anche alle sensibilità ISO più elevate e un'ottica stabilizzata grandangolare consentono di fotografare in ogni situazione che sia visibile al nostro occhio. Non servono treppiedi per sostenere la fotocamera ma occorre solo un po' di pratica e impugnare saldamente e correttamente la fotocamera durante lo scatto. Premere dolcemente il pulsante di scatto e trattenere il respiro, così come appoggiarsi con la schiena a qualcosa di rigido e stabile non fanno altro che aiutare ulteriormente il sistema VR a lavorare nelle migliori condizioni anche con tempi di scatto talmente lunghi da non immaginare che possa essere possibile ottenere fotografie non mosse a mano libera.
Alti ISO, VR attivato e obiettivo alla massima apertura. Sono questi gli ingredienti
per iniziare a fotografare di notte… a mano libera!
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Il VR però non serve solo a ridurre le vibrazioni, o meglio, serve proprio a quello, ma questa sua peculiarità può essere sfruttata in due modi. Il primo, classico, è quello di ridurre le vibrazioni quando si è costretti a scattare con tempi di posa molto lunghi per via di un'illuminazione poco adatta. Ne è un esempio la coppia di immagine che mostro, realizzate ormai diverso tempo dopo il tramonto, con il cielo ormai scuro. Ho voluto vedere fin dove il sistema VR di questo obiettivo fosse stato in grado di restituirmi una foto utilizzabile e alla fine ho raggiunto quasi 1s di posa a mano libera, in piedi e senza appoggiarmi a nessun ausilio; un risultato che giudico straordinario.
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a sinistra l'immagine ottenuta senza VR e a destra la stessa inquadratura eseguita
però attivando il VR. Il tempo di posa è di 0,77s
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Ed ecco un particolare ingrandito:
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Le due immagini si commentano da sole
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Il secondo modo per sfruttare invece il sistema VR è quello di impiegare diaframmi molto chiusi per estendere la profondità di campo senza rischiare di realizzare un'immagine mossa per il tempo di scatto troppo lungo.
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Per avere un'adeguata profondità di campo a 55mm di focale è stato necessario chiudere il diaframma
al valore di f/25, ma ciò ha ridotto il tempo di posa a 1/10s. Impossibile quindi ottenere un'immagine nitida a mano libera
senza l'ausilio del sistema VR che ha svolto in maniera impeccabile il suo compito.
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Il VR sta assumendo un'importanza sempre maggiore nella scelta del mio corredo fotografico. I vantaggi offerti da una simile tecnologia sono più sfruttabili di un semplice obiettivo dalla nitidezza elevatissima. Un'ottica VR è indubbiamente più versatile e amplia, non di poco, le possibilità creative del fotografo.