Kine - Exakta, la prima reflex monobiettivo.
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Sport della Gomz di Leningrado, reflex che
contende il primato di “prima reflex” della Kine – Exacta. |
In questi anni, seppur devastati dai postumi della grande depressione americana, dal riarmo delle grandi potenze europee, dalla voglia di rivincita tedesca e dalle mire espansionistiche giapponesi verso Cina e Corea, il mondo della fotografia continua imperitura la sua corsa verso nuove tappe.
Anzitutto, nel 1936, viene presentata la Kine – Exakta, prodotta dalla “Ihagee Kamerawerk” di Dresda (Germania), azienda fondata nel 1912: è la prima (il primato verrà conteso, come abbiamo visto sopra, dalla sovietica Sport della Gomz di Leningrado, modello (ri)scoperto alla caduta del muro di Berlino) reflex monobiettivo con mirino a pozzetto.
Mentre in Europa e negli Stati Uniti le industrie fotografiche migliorano le proprie produzioni (nasce nel 1937 a Milano, la Icaf, che diventerà la Bencini; la produttrice di orologi svizzera Jaeger LeCoultre produce la Compass, la più tecnologica fotocamera 24x36 mai prodotta fino a quel momento; la Ducati crea nel 1938 una microfotocamera formato 18x24 ad ottica intercambiabile; nel 1938 la Kodak lancia la Super Six-20, la prima fotocamera con esposizione automatica; sempre Kodak, nel 1942, lancia il suo negativo a colori Kodacolor), in Giappone continuano a svilupparsi i marchi destinati a diventare, in questi ultimi anni, i principali punti di riferimento dell’industria fotografica: Canon, Konica, Minolta, Nikon, Olympus e Pentax.
Polaroid Modello 95 fotografata da Eugene Ilchenko. Fonte: Camera-wiki.org. |
Parallelamente, anche le pellicole continuano a migliorare in definizione e sensibilità (viene presentata nel 1948 la prima pellicola negativa a colori giapponese: è della Fuji, azienda nata nel 1934; nel 1949, invece, la Ferrania presenta la sua pellicola Ferraniacolor) e mentre Robert Capa (fondatore nel 1947 insieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger, dell’agenzia fotografica Magnum Photo, nata allo scopo di proteggere il diritto d’autore e la trasparenza d’informazione) fotografa il 6 giugno 1944 lo sbarco degli alleati in Normandia, Land ottiene i primi risultati relativi alla fotografia immediata. Sarà proprio Edwin Land, nel 1948, dopo aver presentato nel 1947 alla Optical Society of America il suo sistema di fotografia immediato, a dare il via alla produzione della Polaroid Modello 95, la prima macchina fotografica a sviluppo immediato; capace di produrre le foto in circa un minuto, aveva il tipico design verticale a soffietti pieghevoli ed era leggermente più grande rispetto alle macchine in circolazione al tempo, per poter contenere la pellicola al suo interno. È l’inizio della fotografia a sviluppo istantaneo ma anche della concretizzazione del concetto “scatto – visione immediata” che oggi ritroviamo nella fotografia digitale.
Sempre nel 1948, Victor Hasselblad (1906 – 1978) presenta a New York la sua Hasselblad 1600F, reflex medio formato che per decenni verrà considerato tra i migliori sistemi fotografici al mondo e, per questo, scelta da molti fotografi professionisti. La Hasselblad, fondata nel 1841 in Svezia come società di commercio, iniziò a sviluppare i prodotti fotografici durante la II guerra mondiale, quando fu incaricata di produrre una macchina fotografica per riprese aeree dall’aeronautica reale svedese.
Hasselblad 1600F, fotografata da Eugene Ilchenko. Fonte: Wikipedia. |
Nello stesso anno della Hasselblad 1600F, una fabbrica di Dresda, la Praktica, introduce la Praktireflex, la prima fotocamera dotata dell’innesto a vite per gli obiettivi, destinato a diventare per più di 20 anni lo standard universale. Intanto, in occasione della XXVI Fiera di Milano (dedicata all’industria italiana) viene presentata la Rectaflex, l’unica reflex progettata e prodotta (dall’omonima azienda) in Italia. La Rectaflex era una fotocamera reflex 35mm dotata di otturatore sul piano focale e, ovviamente, di mirino a pentaprisma.
Insieme a essa, entra nel mondo della fotografia anche la Nippon Kogaku (diventata Nikon nel 1946), con la sua Nikon I a telemetro.
Nel 1949, poi arriva sul mercato la Contax S, costruita dalla Carl Zeiss che, utilizzando l’innesto a vite per gli obiettivi (come quello della Rectaflex) diventa di fatto la prima reflex ad ampia produzione ad adottare quello che diverrà lo standard universale. L’altra innovazione determinante di questo modello è il pentaprisma che permette di vedere nel mirino l’immagine come effettivamente è.
Il mercato fotografico vede dunque diversi protagonisti, divisi tra Occidente ed Oriente.
Dei primi, però, oggi ne rimane solo traccia nella storia.