Visa pour l’image a Perpignan e Epea a Lucca
La fine dell’estate è una delle stagioni più ricche di appuntamenti fotografici. Il Festival di Perpignan Visa pour l’image continua ad essere il punto di riferimento internazionale per il fotogiornalismo. L’annuncio dei premiati è un’occasione per passare in rassegna le tendenze di chi lavora alla produzione di racconti attraverso le immagini e di chi li giudica, insomma una parte e l’altra della doppia faccia del gioco editoriale. Da una piccola città, che si fa capitale della fotografia, a un’altra. Lucca continua a emergere come luogo di eccellenza, questa volta per ospitare la seconda edizione dello European Photo Exhibition Award (Epea) che premia dodici talenti europei ed espone i loro lavori in un circuito continentale.
Tyler Hicks
Sept. 21, 2013. A woman tried to shelter children from gunfire by Somali militants at the Westgate mall in Nairobi, Kenya, in an attack that killed more than 70 people. Tyler Hicks made this photo from a floor above, in an exposed area where the police feared for his safety.
© Tyler Hicks / The New York Times
Venendo a Perpignan, quest’anno ad aggiudicarsi il Visa d’Or News Award è stato Tyler Hicks, con il suo lavoro sull’attacco al Westgate mall di Nairobi, in Kenya, che nel settembre dello scorso anno fece più di settanta morti. Il Visa d’Or Feature Award è andato invece a Guillaume Herbaut per il suo lavoro sulle manifestazioni in Ucraina di dicembre. Il Visa d’Or Daily Press Award è andato alla testimonianza di Meeri Koutaniemi, intitolata Taken, sulle mutilazioni genitali femminili in Kenya. L’Humanitarian Visa d’Or Award del Comitato Internazionale della Croce Rossa è stato assegnato a William Daniels
per la sua copertura della crisi umanitaria in Repubblica Centroafricana.
Fourteen-year-old Masai girls, Isina and Naserian, the day before their circumcision.
© Meeri Koutaniemi / Helsingin Sanomat
Due premi intitolati alla memoria di fotografi scomparsi, come Rémi Ochlik e Alexandra Boulat, sono andati rispettivamente a Maxim Dondyuk, per i suoi servizi sugli avvenimenti in Ucraina, e a Kosuke Okahara
per il suo approfondimento sul traffico di droga in Colombia. Tra le esposizioni da segnalare, quella dedicata ai fotografi dell’altro Vietnam, Quelli del Nord, che hanno coperto la guerra nel loro paese, dal lato nord: un punto di vista per una volta rovesciato su un conflitto ventennale documentato di norma dall’altro lato.
1970. North Vietnamese scouts attempting to make a passage through the rapids for the logistics units following them with supplies of food and munitions.
© Doan Công Tinh
Passando a Lucca, come racconta Enrico Stefanelli, curatore italiano dell’Epea, le scelte hanno valorizzato due nuovi ma già collaudati talenti nazionali, Simona Ghizzoni e Massimo Berruti, e un giovane autore polacco, Jan Brykczynski: «sentivo anche l’esigenza di coinvolgere una donna e così la scelta è ricaduta sulla bravissima Simona Ghizzoni che con la sua sensibilità era già riuscita anche in passato a trattare temi, quale quello per esempio dell’anoressia, con una delicatezza e una sensibilità fuori dal comune.
© Simona Ghizzoni, While you were sleeping
E così lo è stato anche per Epea. Massimo Berruti è uno fra i giovani della sua generazione che si sta esprimendo ai massimi livelli e su un piano internazionale. Rappresentato dall’Agenzia Vu, il suo lavoro sul Pakistan è stato esposto in alcune città europee e ha riscosso molti consensi. Il suo linguaggio espressivo, e il Bianco e Nero, lo contraddistinguono da altri fotografi. Infine la selezione, per così dire, più difficile in quanto si trattava di andare ad individuare fotografi emergenti di paesi non usualmente in contatto con la nostra quotidiana realtà. Alla fine è emersa la scelta di questo giovane fotografo polacco, Jan Brykczynski, che fa parte di un collettivo molto attivo sul piano internazionale e con ottimi risultati».
© Jan Brykczynski, Collection
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