Ogni due anni a novembre - dal 1980, negli anni pari - Parigi diventa la capitale della fotografia europea, l'epicentro della creazione fotografica mondiale, ospitando contemporaneamente Le Mois de la Photo e il Salon de la Photo, con il coinvolgimento delle più importanti istituzioni culturali, delle gallerie più prestigiose, del mercato. Centinaia di esposizioni, proiezioni, incontri e dibattiti.
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© McCabe, Sounion 1955. Le temple de Poseidon |
Presso la Bibliothèque Nationale, il Musée d'Art et d'Histoire du Judaïsme, la Fondation Henri Cartier-Bresson, il Centre Georges Pompidou, il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, il Jeu de Paume, la Maison Européenne de la Photo, decine e decine di gallerie e un gran numero di centri culturali stranieri. Accanto a grandi nomi, come Sarah Moon, Sabine Weiss, Göskin Sipahioglu, Miguel Rio Branco, Philip Jones Griffiths, Lee Miller, Henri Cartier-Bresson, Walker Evans, Gabriele Basilico, Patrick Zachmann, Mimmo Jodice, Werner Bishof, opere di autori emergenti e inediti di giovani fotografi promettenti.
© Simon Kliman, without title |
Quest'anno il tema del Festival, giunto alla sua quindicesima edizione, è la fotografia europea, tra tradizione e mutazione, due termini non in contraddizione ma che racchiudono un ampio spettro di possibilità espressive, che riflettono le tendenze attuali del processo creativo, la sua complessità, le domande e risposte dei fotografi sul futuro dell'immagine fissa che si confronta con le nuove tecnologie.
Tema ambizioso in diversi sensi: storicamente, perché la fotografia è nata qui sul territorio europeo e vi ha progressivamente sviluppato le sue infinite diverse modalità di espressione ed evoluzione tecnica; ma anche geograficamente, perché l'Europa, vasta e viva, plurale, multipla (non una, ma tante Europe) continua a contenere e offrire numerose fonti di ispirazione per i fotografi, sia europei che internazionali. Un dialogo di sguardi, un'esplorazione di territori europei, fisici ed estetici, esplorazione fotografica, ma anche video, sono varie infatti le mostre di opere video, i due media - immagine fissa e immagini in movimento - sono ormai spesso legati e la multidisciplinarietà degli interpreti-artisti è più frequente.
Paris Porte de Vanves, 1952
© Sabine Weiss Rapho |
© Germaine Krull
Nu, vers 1930 |
Dalla caduta del muro di Berlino, l'Europa vive cambiamenti senza precedenti. L'allargamento e cambiamento delle frontiere, sempre meno rigide, la mescolanza di culture, ma anche nuove rivendicazioni d'identità hanno ridisegnato una parte della nostra storia. Nel frattempo, la fotografia conosce uno sconvolgimento senza precedenti. L'emergere della tecnologia digitale ha portato a una ridefinizione del ruolo del fotografo, e dello stesso medium fotografia, in un contesto di globalizzazione.
© Clark & Pougnaud, Birgitta et Alexandre |
A proposito di internazionalizzazione, da ricordare anche che il Mois de la Photo ha sviluppato, dal 2004, una dimensione europea attraverso la creazione del Mese Europeo della Fotografia, un evento nato dalla volontà di costruire una rete europea di scambi e di collaborazioni innovative (questa rete riunisce i festival di Berlino, Bratislava, Lussemburgo, Mosca, Parigi, Roma e Vienna).
Il Salon de la Photo, uno degli eventi ufficiali del Mois de la Photo, oltre a presentare le ultime novità di aziende e distributori, ha offerto un notevole programma di incontri e mostre con fotografi come Arnaud Baumann, Raymond Depardon, Frank Horvat, Karl Lagerfeld.
© Göksin Sipahioglu |
© Sabine Weiss |
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© Frank Horvat |