Editoriale
Un’intervista a un giovane fotogiornalista, vincitore dell’ultima edizione del premio dei photoeditor italiani. Tre antologiche che festeggiano i settant’anni di Magnum Photos. I 44 premiati nei contest - fotografico e multimedia - del WPP. Due viaggi, vicino e lontano, inseguendo Vinicio Capossela nella sua Campania profonda e Ryszard Kapuściński fino in Palestina. Questo il mix del numero 108 di Sguardi.
Giulio Piscitelli ha cominciato a fotografare quasi per caso, ma ha applicato velocemente il suo talento visivo a quello che è diventato il suo mezzo espressivo. Nell’intervista ripercorre gli inizi e le scelte, il suo essere fotografo perché scende e cammina e va a vedere le cose, fino al suo primo libro (appena pubblicato da Contrasto) che raccoglie il lavoro degli ultimi cinque anni sui viaggi dei migranti, dal titolo emblematico: Harraga, che nel Maghreb significa bruciare i confini.
Anche l’Italia partecipa alla celebrazione dei settant’anni della Magnum e sono tre gli appuntamenti nei prossimi mesi per vedere da vicino le opere dei membri della gloriosa cooperativa: a Torino, presso Fondazione Camera Centro Italiano della Fotografia; a Brescia, all’interno del neonato Photo Festival; a Cremona, al Museo del Violino.
È sempre istruttivo e stimolante - al di là di critiche e distinguo - guardare attentamente le foto vincitrici di premi e contest e, nel caso del World Press Photo, confrontarsi con l’attualità del fotogiornalismo mondiale. Sguardi presenta tutti i premiati, sia dell’ormai classico World Press Photo Contest (arrivato alla sua 60a edizione), sia del più recente World Press Digital Storytelling Contest (giunto alla 7a edizione) che segnala lavori all’incrocio tra fotografia, video, grafica, informazione scritta.
[Condi]Visioni di questo numero mette assieme, da una parte, il racconto dello Sponz Festival, creato quattro anni fa dal cantastorie Vinicio Capossela nella sua Calitri, accompagnato dalle immagini di Giuseppe Di Maio; e, dall’altra, un mio passaggio in Palestina, 48 ore tra Betlemme e Gerusalemme per un virtuoso progetto di turismo responsabile, che consente di ricordare lo scrittore-giornalista polacco Ryszard Kapuściński a dieci anni dalla scomparsa. Un altro reporter che conobbe il mondo camminando, guardando dal basso, il cui esempio invita a non dimenticare che la cura della diversità, delle ragioni degli altri, passa attraverso la conoscenza della diversità.