Le alte prestazioni qualitative offerte dalle reflex digitali Nikon DSLR, permettono di soddisfare anche esigenze un tempo riservate a film scanner

A cura di Nicola Gronchi

» Dall’analogico al digitale » Perché riprodurre con una Reflex DSLR
» La scelta dell’attrezzatura » Utilizzo della D3x su stativo da riproduzione
» Modalità operativa » Sviluppo RAW/NEF e post produzione
» Analisi dei risultati » Zoomify di una riproduzione dia 6x6

 

Perché riprodurre con una Reflex DSLR

Oggi, grazie alla qualità offerta dalle Reflex Digitali DSLR usate in singolo scatto o in scatti affiancati in base al fine, possiamo tranquillamente permetterci la riproduzione del materiale analogico attraverso un hardware non nativo per lo scopo ma che è risultato ottimo nell’uso sul campo. La qualità cromatica è inoltre oggi molto più facilmente governabile grazie anche all’esperienza ormai maturata nell’impiego dei file RAW/NEF campionati in origine anche a 14 bit oltre che nei variegati software di sviluppo impiegati a 16 bit per canale colore.
Senza contare che saranno facilmente governabili anche eventuali esposizioni HDR laddove si cercasse di tirar fuori fini dettagli anche nelle porzioni più “chiuse” quindi eccessivamente dense dell’originale.

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Nikon D3x impiegata su stativo nella riproduzione di trasparenti diapositive.

La visualizzazione Live View assieme alle potenzialità di messa a fuoco micrometrica, gestione della profondità di campo anche attraverso il pilotaggio remoto da computer, permettono facile operatività e sicurezza dei risultati.

Probabilmente qualche fotolitista d’hoc potrà storcere il naso, ma sottolineo che questa non è una gara tra scanner e DSLR, anzi personalmente ritengo che l’approccio non deve essere affatto questo, stiamo parlando di due tecnologie diverse per cui è sbagliato metterle in competizione, qui si tratta solo di analizzare quello che possiamo fare oggi con il massimo della tecnologia Nikon e analizzarne insieme i risultati, poi ciascuno sarà sempre libero di fare le proprie scelte.
Comunque, in base all’esperienza maturata, ritengo che il primo aspetto che risulta evidente è che il risultato scaturito da uno scatto fotografico è ‘naturalmente’ più piacevole alla vista rispetto alla ‘freddezza’ di una scansione. Qui non stiamo ancora parlando della qualità elevata che scaturisce dalle ultime Reflex Digitali di casa Nikon, bensì di una impressione istantanea che proviamo quando guardiamo l’immagine, o per meglio dire, quando il nostro cervello elabora le informazioni che gli arrivano dall’occhio, sensazione ancora più evidente se provate a digitalizzare del materiale cartaceo antico come pergamene, manoscritti o quadri come anche documentato a titolo di esempio in eXperience che vanno oltre il visibile in Fluorescenza visibile indotta da radiazione ultravioletta fotografata con Nikon D300s oppure in Riflettografia nell'Infrarosso con Reflex Nikon.
Con i due sistemi di riproduzione sono da subito percettibili differenze d’impatto visivo da valutarsi comunque negli aspetti qualitativi del fine di workflow.

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Alcuni originali 6x6 pronti ad essere riprodotti con Nikon D3x.

Ma noi siamo fotografi e ci interessa prima di tutto l’aspetto tecnico, non psico-emotivo dell’immagine, quello mettiamo al secondo posto ed iniziamo ad analizzare perché sia più opportuno usare il nostro terzo occhio, la fotocamera piuttosto di altri sistemi.
Innanzitutto possiamo dire che abbiamo la possibilità di utilizzare uno strumento ‘universale’ che sicuramente abbiamo già, la fotocamera e questo è già un vantaggio perché non dobbiamo acquistare uno strumento specifico che ci permette di fare solo ed esclusivamente quel lavoro. Magari è il caso di soffermarci a parlare con quale DSLR conviene lavorare e qui siamo di fronte ad una scelta direi obbligata: quella che ci assicura la massima qualità in un corpo da potenzialità professionali su tutti i fronti.


La scelta dell'attrezzatura

Affrontando l’analisi dell’hardware necessario, la scelta cade preferibilmente sull’ammiraglia di casa Nikon, la D3x, un “mostro” da 24,5 megapixel, fotocamera dalla gamma dinamica eccezionalmente ampia in grado di mantiene la sottigliezza delle ombre e il dettaglio delle aree di maggiore luminosità, contribuendo ad ottenere una fedeltà, mai vista prima d’ora anche sulle transizioni colore, nell’immagine finale. Inoltre il fattore FX che ci permette di lavorare a pieno formato e grazie al sistema di elaborazione Expeed abbiamo dei file ad altissima risoluzione con un livello di dettaglio elevato ed una gradazione tonale veramente eccellente come documentato anche sul sito DXOMark.

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Altro elemento da considerare è naturalmente l’ottica che andremo a montare sulla D3x, qui la scelta è obbligata tra i Micro Nikkor AF-S 105mm f/2.8G VR oppure l’AF-S 60mm f/2.8G ED.

 

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