Adattatore a baionetta F-Mount FT-1
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1) Baionetta F-Mount Nikon; 2) Contatti elettrici obiettivo; 3) riferimento di
innesto obiettivo; 4) sblocco obiettivo; 5) Riferimento di innesto adattatore;
6) Baionetta 1 Nikkor; 7) Contatti CPU; 8) Attacco per treppiedi
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Con l’Adattatore a baionetta F-Mount FT-1 è possibile montare sia sulla Nikon 1 J1 che sulla Nikon 1 V1, la maggior parte delle ottiche Nikkor progettate per le reflex.
L’adattatore a baionetta F-Mount è compatibile
tanto con la Nikon 1 V1 che J1.
L’adattatore F-Mount naturalmente è compatibile tanto
con le ottiche Nikkor in formato DX che FX.
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Utilizzando obiettivi motorizzati AF-S NIKKOR, sarà possibile utilizzare comunque il sistema Autofocus di Nikon 1. La modalità di messa a fuoco deve essere impostata su AF-S (AF singolo) e il modo area AF fissato sul punto AF singolo con impiego del solo punto AF centrale. Il telemetro elettronico delle Nikon 1 è disponibile nel modo di messa a fuoco manuale, questo significa che è possibile ottenere un’accurata messa a fuoco anche con le ottiche Nikon manual focus. Un innesto per treppiedi permette l’utilizzo della Nikon 1 su treppiedi anche usando lunghi e pesanti fuochi, mentre è previsto comunque il supporto degli obiettivi con riduzione delle vibrazioni (VR) incorporato.
Qui l’elenco completo degli obiettivi supportati, aggiornato al dicembre 2011: si nota che mancano la maggior parte degli obiettivi AI, e AIs, - perché non più prodotti - che sono però, per la maggior parte delle focali, compatibili. Il grande vantaggio sta nel fatto che la focale nativa viene moltiplicata per un fattore di circa 2,7x mantenendo però immutata la luminosità massima nativa: è quindi un vero e proprio moltiplicatore di focale, ma senza perdita di stop di luminosità, in grado di trasformare, giusto per fare un esempio, un “innocuo” 200mm in un pauroso 540mm. Questo adattatore diventa così il compagno ideale di tutti i fotografi che necessitano di scattare con lunghi fuochi, senza però il peso di un lungo fuoco nativo né, cosa da non sottovalutare, l’importante spesa d’acquisto per un teleobiettivo molto luminoso.
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Un obiettivo AF-S NIKKOR
500mm f/4G ED VR utilizzato
con una Nikon 1 V1 insieme all’adattatore si trasforma
in un 1.350mm con luminosità massima sempre a 1:4.
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Uno zoom come AF-S DX NIKKOR 55-300mm
f/4.5-5.6G ED VR diventa un 148-810mm, uno zoom ideale per la caccia fotografica partendo da una spesa iniziale per l’ottica decisamente interessante, vista la focale che si riesce a raggiungere.
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Prima di utilizzare l’adattatore è necessario verificare che il firmware sia versione A 1.10/B 1.10 o successivo sia per la Nikon 1 J1 che Nikon 1V1. Ricordiamo che i firmware sono aggiornabili in autonomia e raggiungibili gratuitamente dal Sito Nikon di Supporto Europeo. L’adattatore Mount Adapter FT1 non può essere utilizzato: con le ottiche IX-NIKKOR, - nate per le fotocamere Nikon che utilizzavano la pellicola APS, con le ottiche per la Nikon F3AF, con le ottiche non AI, ovvero con le ottiche F non modificate AI, con i teleconverter e i tubi di prolunga “auto extension ring”.
Gli obiettivi AI Nikkor 20mm /2.8, AI Nikkor 24mm f/2.8, e PC-E NIKKOR 24mm f/3.5D non possono essere utilizzati.
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Uno splendido e ultraluminoso
Nikkor 50mm 1;1.4 che sulla V1
si trasforma in un 135mm sempre
1:1,4, focale ideale per il ritratto.
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Un obiettivo ultraluminoso e
manual focus come questo è
anche l’ottica ideale per le
riprese video.
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La forcella di accoppiamento
per le prime reflex Nikon F con esposimetro degli anni 60 rimane dopo 60 anni il simbolo incontrastato del mito Nikon.
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Autofocus
La principale differenza operativa tra una fotocamera compatta e una reflex sta proprio nella velocità e nell’accuratezza del sistema autofocus: se per fotografare un panorama di norma si ha tutto il tempo che si vuole, per fotografare invece una situazione in movimento il tempo non esiste più e quando si preme il pulsante di scatto la fotocamera deve aver già messo a fuoco il soggetto, così da poter scattare al momento giusto e ovviamente ottenendo un’immagine perfettamente nitida. Le Nikon 1 hanno due sistemi di autofocus, il primo è a rilevazione di fase con 73 punti di messa a fuoco e si attiva innanzitutto nelle situazioni in cui il soggetto è in movimento “agganciandolo”, mentre il secondo è a rilevazione di contrasto, con 135 rilevamenti che si attivano automaticamente in condizioni di scarsa illuminazione.
All’autofocus si aggiunge il telemetro elettronico, che insieme al mirino “viewfinder elettronico” permettono di scattare con la Nikon 1 V1 anche in manual focus con un buon controllo del fuoco, tanto nelle situazioni in cui si preferisce eseguire una messa a fuoco manuale che quando si adoperano obiettivi che funzionano esclusivamente in manual focus, come abbiamo visto nel capitolo precedente.
EVF, Electronic ViewFinder: ecco come una fotocamera compatta nasconde lo stesso sistema di inquadratura di una reflex
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Il mirino integra un monitor LCD TFT a colori da 0,47 pollici con circa 1.440.000 punti di risoluzione con comando di regolazione diottrica da –3 a +1 e una copertura dell’area inquadrata sostanzialmente sovrapponibile al 100% sia in orizzontale che in verticale; dispone naturalmente anche di regolazione luminosa.
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Doppio autofocus + Expeed3 sono gli elementi fondamentali di progettazione della Nikon 1 V1 per non perdere mai un’immagine.
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La Nikon 1 V1, come il modello J1, ha un monitor LCD TFT da 7,5cm (3 pollici) con una risoluzione di circa 921.00 punti e regolazione della luminosità. Siamo nel millennio dei monitor, ormai si fotografa principalmente inquadrando attraverso il monitor, sia che stiamo usando una compatta, una reflex dotata di LiveView, uno smartphone piuttosto che un tablet. Ma c’è anche da dire che con la maggior parte dei device siamo costretti a utilizzare sempre il monitor anche perché sono per la maggior parte privi di mirino. Il monitor è estremamente comodo in molte situazioni, ma ci sono altrettante situazioni in cui il mirino rimane vincente. Innanzitutto l’inquadratura fotografica per antonomasia la si ottiene proprio usando un mirino: è solo in questo modo che ci si può davvero concentrare sulla scena inquadrata e riquadrata attraverso la fotocamera, escludendo tutto il resto. In situazioni poi di luce ambiente molto forte, se non addirittura abbagliante, come sulla neve, sulla spiaggia, o in una piazza assolata, non sempre è così agevole osservare la scena sul pur luminoso monitor della fotocamera. Se poi si ha un difetto visivo, come la presbiopia, e non si hanno occhiali con lenti progressive o non si vuole inforcare gli occhiali adatti ogni volta che si inquadra un monitor, sarà necessario tenere la fotocamera piuttosto distante dagli occhi, allungando le braccia a dismisura. Il mirino quindi, per questi e per altri motivi, non è qualcosa di arcaico ma una necessità assolutamente attuale. La Nikon 1 V1 ha tra le caratteristiche che la distinguono maggiormente dalla sorella J1 proprio il mirino incorporato. Alcune fotocamere compatte a ottiche intercambiabili hanno il mirino opzionale, che prevede un costo in più e normalmente una dimensione finale della fotocamera quando il mirino è innestato decisamente più voluminosa e spigolosa. La Nikon 1 V1 invece dispone di un mirino incorporato, ma non solo dal punto di vista dell’integrazione di fotocamera + mirino in un solo prodotto, ma anche nell’integrazione perfetta sul fronte del design, e conseguentemente sul fronte della compattezza e del peso. Il mirino è un LCD TFT a colori da 0,47 pollici con circa 1.440.000 punti di risoluzione con comando di regolazione diottrica da –3 a +1 e una copertura dell’area inquadrata sostanzialmente sovrapponibile al 100% sia in orizzontale che in verticale; dispone naturalmente anche di regolazione luminosa. Un sensore inserito nel mirino lo attiva automaticamente quando si avvicina l’occhio, così come lo spegne automaticamente quando l’occhio si allontana riaccendendo il monitor. Tutte le funzioni, tanto di REC che di PLAY, sia in modalità fotografica che video sono riprodotte nel mirino.
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La leggera differenza di ingombro tra la Nikon v1 e J1 è data sostanzialmente proprio dalla presenza del mirino sul modello V1.
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I due modelli, confrontati con l’ottica innestata, alla fine non presentano differenze significative di ingombro.
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Il mirino è indubbiamente una delle differenze sostanziali tra i due modelli, sia da un punto di vista di prezzo che di ingombri: la Nikon 1 J1 misura infatti (LxAxP) 106x61x29,8mm contro i 113x76x43,5mm del modello V1; anche se la Nikon 1 V1 ha uno spessore di soli 36mm misurati tra il monitor e l’innesto ottiche, il mirino la rende, anche se solo sopra la calotta, più sporgente di quasi un centimetro e mezzo, e sempre di un centimetro è mezzo più alta. Il peso passa dai 277gr della J1 ai 383gr della V1 e anche in questo caso molto del peso in più è dovuto proprio al mirino. Detto questo le differenze sono trascurabili perché parliamo dei corpi macchina senza obiettivo innestato; se si esclude l’unico obiettivo pancake attualmente disponibile, l’1 NIKKOR 10mm f/2.8, quando sulle Nikon 1 viene montato un altro degli zoom disponibili, le differenze di misura tra i due modelli si annullano per le misure e i pesi dell’obiettivo innestato.
Per concludere questo capitolo, quindi: scegliere la J e non la V solo perché la prima è di qualche millimetro più compatta non è consigliabile; per scegliere tra le due fotocamere vanno valutati molti altri parametri, ma non certo quello delle differenze di misura che comunque, nella V1, offrono un mirino incorporato pur miniaturizzato di eccellente qualità. E siccome il mirino non è acquistabile come accessorio, la scelta tra avere o no il mirino va fatta prima dell’acquisto.
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