Un flash della serie Nikon Speedlight, piccolo ma potente e basculabile, da avere sempre con se’ in tutte le situazioni. Così piccolo che sta in tasca, compatibile con la maggior parte delle reflex e delle compatte.
Introduzione
Ogni nuovo modello di fotocamera digitale, sia di tipo reflex che compatta, è equipaggiato con sensori di nuova generazione. Il sensore è il cuore della fotocamera ed è responsabile della risoluzione finale dell'immagine – insieme all'obiettivo – e della capacità di scattare anche in condizioni di luce scarsa ad alte sensibilità senza il cosiddetto rumore di fondo, che toglie risoluzione e qualità all'immagine finale. Anche sul fronte degli obiettivi spesso ogni nuovo modello ha qualche miglioria, a cominciare dal sistema di stabilizzazione – quando presente – che permette di fotografare in condizioni di luce scarsa anche con tempi di posa piuttosto lunghi compensando gli eventuali movimenti involontari del fotografo – mai quelli del soggetto -.
E naturalmente, quando la luce è scarsa oppure di notte c'è la possibilità di utilizzare il treppiedi per effettuare delle lunghe pose senza che le immagini risultino mosse. Ma a tutto questo, in molte situazioni, c'è un'alternativa altrettanto efficace: il flash. Nikon, che ha sempre curato lo sviluppo e l'introduzione di nuovi modelli di flash nella sua line up, ha di recente presentato il suo flash attualmente più compatto, il Nikon SB-300, che segue la tradizione dei flash tascabili di Nikon, iniziata con il modello SB-400.
Senza troppo addentrarci in tecnicismi, vediamo adesso come lavora un flash e a cosa serve. La luce presente in natura, e anche in interni, viene definita luce continua. Si tratta di una luce che illumina appunto continuamente il soggetto; quando si fotografa, si adegua la sensibilità ISO del sensore, il diaframma e il tempo di scatto sia alla quantità di luce presente sulla scena che a quanta ne viene riflessa dal soggetto, per ottenere una corretta esposizione. Il Sole, così come una lampadina a incandescenza sono esempi di luce continua. Le lampade a fluorescenza e i LED variati in intensità, non sono, in realtà, precisamente luci continue ma per l'occhio umano e in parte anche per il sensore possono essere viste e registrate come se lo fossero.
Il flash invece emette un lampo di brevissima durata e di grande intensità, al punto che è in grado di illuminare il soggetto "a giorno" anche se per una frazione di secondo, sufficiente però a registrare un'immagine perfettamente illuminata del soggetto inquadrato. È un po' come avere un vero e proprio Sole in formato tascabile. Un altro vantaggio del flash rispetto alla luce continua artificiale, è che la luce emessa dal flash è perfettamente bianca, esattamente come la luce del sole. È vero che nelle fotocamere digitali, grazie alla regolazione del bilanciamento del bianco, è possibile adeguare il sensore a ogni tipo di luce, sia essa calda o fredda, ma nella pratica il miglior risultato lo si ottiene sempre con una luce “bianca”. Per realizzare un ritratto in interni, per esempio, meglio quindi scattare con il flash che utilizzare i punti luce presenti.
La maggior parte delle fotocamere, sia reflex che compatte, hanno un flash incorporato. I flash incorporati offrono una potenza bassa, più che sufficiente per le mansioni di lampo di schiarita, ma possono emettere esclusivamente lampi che hanno una direzione orizzontale rispetto al soggetto. Il fatto è che la maggior parte delle sorgenti di illuminazione, sia naturali che artificiali sono di solito posizionate in alto rispetto al soggetto (sole, lampadari) e creano in questo modo una particolare ombreggiatura, per esempio del viso che diventa poi parte della fotogenia di un ritratto e di come di norma siamo abituati a guardare un volto.
Un'illuminazione orizzontale, come quella fornita dai flash incorporati nelle fotocamere, è ovviamente innaturale: tende ad appiattire i tratti fisiognomici del soggetto, eliminando completamente le ombre e le ombreggiature con cui di norma osserviamo un volto in natura. Per questo motivo spesso i ritratti realizzati con il flash incorporato nella fotocamera sono poco fotogenici e la persona fotografata vi si riconosce malvolentieri.
Per gestire quindi risolvere questo inconveniente è sufficiente un flash cosiddetto a slitta che si monta sopra la fotocamera, la cui parabola sia in grado di essere orientata anche verso l'alto. Il nuovo flash Nikon SB-300 può essere una validissima soluzione entry-level prima di valutare l'acquisto dei più completi Nikon SB-700 oppure Nikon SB-910.
Nikon SB-300: uno sguardo d'insieme
Il flash Nikon SB-300, rispetto agli altri flash della serie SB Nikon Speedlight, ha innanzitutto l'indubbio vantaggio di essere estremamente compatto e leggero. Questo lo rende il flash ideale sia per le fotocamere compatte della serie COOLPIX compatibili, che con le reflex più leggere della serie Nikon D, come la serie 3000 e 5000. Peso e dimensioni ridotte infatti lo rendono un accessorio ideale che non appesantisce la macchina né la rende troppo ingombrante e fa sì che la macchina, quando portata al collo, mantenga il baricentro proprio sulla base della macchina e non sul flash. Ha un NG (Numero Guida) 18. Ha quindi la potenza ideale per lavorare in interni e a distanza ravvicinata nella macrofotografia.
Il flash incorporato nella Nikon D5300 ha un NG12, quello di molte COOLPIX è anche inferiore. È evidente quindi come la potenza dell'SB-300, proprio perché superiore a quella di qualsiasi flash incorporato, illumina in modo più incisivo, anche a distanze superiori.
I flash incorporati nelle fotocamere sono efficaci, ma hanno una potenza piuttosto relativa e non possono essere né basculati né orientati di lato o verso l'alto. Qui il flash a scomparsa di una Nikon COOLPIX A, a fianco il flash SB-300 montato sulla Coolpix A: si evidenzia anche dalla grandezza della parabola la maggiore potenza dell'SB-300.
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L'alimentazione è fornita da due batterie mini stilo di tipo AAA, questo per poter mantenere le dimensioni e il peso del flash ridotti.
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L'alimentazione è assicurata da due batterie stilo di tipo AAA. Possono essere sia del tipo alcaline o litio piuttosto che ricaricabili. Con batterie ricaricabili del tipo NiMH l'autonomia arriva a ben 110 lampi. Oltre alla maggiore potenza, il flash SB-300 si differenzia rispetto a qualsiasi flash incorporato nella fotocamera per altre due potenzialità: innanzitutto la parabola può essere basculata fino a 120 gradi rispetto all'asse principale, per la precisione con punti di arresto a 60°, 75°, 90° e 120°. Questo permette di dirigere il lampo verso il soffitto per un'illuminazione indiretta più morbida e avvolgente, ottenendo in questo modo anche il risultato di far sì che la luce rimbalzando sul soffitto, arrivi sul soggetto dall'alto, quindi in modo più naturale.
Ma la parabola può essere basculata anche oltre alla sua verticale, permettendo di proiettare il lampo addirittura dietro alla fotocamera, in modo che la luce rimbalzi tra il soffitto e la parete opposta a dove è posizionato il soggetto, così da evitare ombreggiature troppo evidenti sul soggetto e rendere l'illuminazione più diretta benché sempre morbida e diffusa.
Il funzionamento del flash senza l'utilizzo di batterie proprietarie fa sì che in caso di emergenza sia possibile recuperare un paio di ministilo in qualunque parte del mondo ci si trovi. L'inserimento e il disinserimento del SB-300 sulla slitta portaflash della fotocamera è davvero immediato.
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Oltre che con la parabola orizzontale, il flash Nikon SB-300 può orientare la parabola su quattro angoli preimpostati; con le prime tre posizioni si arriva fino alla verticale, quindi 90 gradi; oltre si raggiunge un orientamento di 120 gradi così da permettere al flash di emettere il lampo in parte verso il soffitto e in parte sulla parete dietro al fotografo; tanto il soffitto che la parete possono anche essere “sostituiti” da un cartoncino bianco che va poi opportunamente orientato verso il soggetto. Quando il flash lavora “di rimbalzo” buona parte della potenza si perde, da un lato a causa dell'assorbimento della luce da parte del soffitto, dall'altro dal fatto che la distanza tra il flash e il soggetto si triplica rispetto all'illuminazione diretta: sarà sufficiente, quando necessario, aprire il diaframma o aumentare la sensibilità ISO.
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Il flash Nikon SB-300 copre l'angolo di campo di un obiettivo grandangolare da 27mm di focale nel formato FX, quindi di un grandangolare 18mm nel formato DX. La portata massima, in base al diaframma e alla sensibilità ISO impostata, e all'angolo di riflesso, varia da 0,6m a 20m; niente male per un flash tascabile. La portata minima di 0,6 metri è valida quando il flash è innestato sulla fotocamera per garantire l'angolo di copertura dell'obiettivo grandangolare da 18mm in DX o 28mm in FX; quando il flash è collegato a un cavo Nikon TTL come ad esempio gli SC-17/29/29, il flash può essere posizionato anche a pochi centimetri dal soggetto.
È sufficiente impostare sulla fotocamera i 400 ISO per poter fotografare in modo correttamente illuminato un soggetto che dista ben 20 metri dalla fotocamera sulla quale è stato montato un SB-300.
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Se è necessaria più potenza si può sempre ricorrere a uno dei fratelli più grandi dell' SB-300, come l'SB-700 oppure il top di gamma SB-910. Avete presente Arnold Schwarzenegger e Danny de Vito nel film “I Gemelli” ?
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Ancora, e questa è una differenza ancora più marcata, il flash SB-300 può essere addirittura staccato dalla fotocamera e collegato ad essa attraverso appositi cavi di collegamento, più precisamente il TTL Sync Cord SC-28 e il TTL Sync Cord SC-29 o il modello SC-17 non più in produzione:
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Il cavo TTL Sync Cord SC-28
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Il cavo TTL Sync Cord SC-29 che incorpora anche l'illuminazione di ausilio AF.
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Il cavo SC-17; non più prodotto, è ancora perfettamente compatibile tanto con le compatte e le reflex Nikon dell'ultima generazione che con i flash dell'ultima generazione.
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Grazie a questi cavi è possibile allontanare di diverse decine di centimetri il flash dalla fotocamera, (il cavo è a spirale è permette di distanziare il flash dalla fotocamera fino a ben 1,5 metri) pur mantenendo il sincro flash anche in modalità TTL; è la condizione ideale per la fotografia a distanza ravvicinata, quando il soggetto viene a trovarsi così vicino alla fotocamera da non poter essere illuminato dal flash posizionato sopra di essa. Posizionando poi il flash lateralmente piuttosto che dietro al soggetto, è anche possibile entrare “virtualmente” nella modalità Nikon CLS (Creative Light System) ottenendo così un'illuminazione più idonea ad ogni soggetto e creativa. Le dimensioni di 57,4 x 65.4 x 62,3mm e il peso ridotto a soli 120gr. con due batterie alcaline montate, rendono il flash SB-300 davvero compatto sia montato su una fotocamera anche di dimensioni e peso ridotti come una COOLPIX che su una reflex oltre a permettere di trovargli posto anche semplicemente in una tasca.