Un flash della serie Nikon Speedlight, piccolo ma potente e basculabile, da avere sempre con se’ in tutte le situazioni. Così piccolo che sta in tasca, compatibile con la maggior parte delle reflex e delle compatte.
Nikon SB-300 nella fotografia a distanza ravvicinata e macro
La fotografia a distanza ravvicinata e la macrofotografia sono da sempre campi elettivi per l'utilizzo della luce flash: sono situazioni in cui è necessario utilizzare tempi di posa che siano i più veloci possibili, ma poiché non sempre c'è luce ambiente sufficiente per lavorare con tempi di posa veloci, anche per il fatto che in macrofotografia spesso occorre lavorare anche con diaframmi piuttosto chiusi per estendere la zona di messa a fuoco con la profondità di campo, ecco che l'impiego del flash risolve tutti i problemi.
Il flash Nikon SB-300 innestato sulla fotocamera così come il flash incorporato nella fotocamera, possono costituire un ottimo punto luce. La fotocamera deve però essere posizionata fino e non oltre una certa distanza minima, per evitare che il lampo del flash illumini non l'area inquadrata ma quella immediatamente superiore. Il tipo di luce sarà poi valida per determinati soggetti, specie se bidimensionali, meno per soggetti tridimensionali a causa del fatto che questo tipo di luce frontale non produce ombre e tende ad appiattire il soggetto. Bene per la riproduzione di un documento, di una moneta o di un francobollo, ma per fotografare un fiore piuttosto che un insetto non sempre l'illuminazione frontale è la più adatta.
In luce continua, sono stati necessari ISO molto alti, e l'immagine ottenuta è priva di tridimensionalità, impastata e con lo spettro luminoso con poche informazioni nel canale del blu.
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Con il flash incorporato della fotocamera qualcosa migliora, ma risulta un'ombra netta e fastidiosa dietro al soggetto; i dettagli del fiore risultano bidimensionali e schiacciati.
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Con il flash SB-300 posizionato sulla slitta porta flash della fotocamera: il lampo è risultato solo più potente, ma il risultato ancora non è ottimale.
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Qui il flash SB-300 è stato collegato a un cavo SC-17 a sua volta collegato alla slitta portaflash della fotocamera: la luce è radente, l'ombra sullo sfondo è sparita, si può cominciare a lavorare con più creatività.
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Il flash è perfettamente parallelo alla superficie del fiore e crea una bella illuminazione radente.
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Il flash può anche essere posizionato dietro al soggetto per un effetto di illuminazione in trasparenza – a seconda del tipo di oggetto o di materiale che viene fotografato.
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Un primo scatto decente. Orchidea Cymbidium.
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Attraverso programmi come Nikon ViewNX 2 è possibile controllare negli exif di scatto tutti i parametri di ripresa. Con il flash SB-300 è possibile verificare addirittura se la parabola è stata basculata, mentre non è possibile verificare se il flash era o meno stato staccato dalla fotocamera e ad essa connesso via cavo. Ma per capire questo aspetto è sufficiente vedere da che punto della scena proviene l'illuminazione flash.
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Inoltre questo tipo di illuminazione va a rischiarare anche lo sfondo su cui è posizionato il soggetto, e in diverse situazioni si vorrebbe invece che lo sfondo non fosse visibile, per esempio quando si fotografa un fiore in un vaso posizionato in casa o sul terrazzo. Sono tutte situazioni in cui si otterrebbero migliori risultati se si potesse posizionare il flash non più sopra la fotocamera ma in un altro punto del set, staccandolo dalla fotocamera. Questa filosofia è alla base del Nikon Creative Light System: diverse fotocamere reflex Nikon sono in grado di pilotare una o più unità SB di differenti modelli, senza che le unità siano fisicamente collegate alla fotocamera. Le unità flash vengono in questo caso radiocomandate, quindi in modalità wireless, direttamente dal flash incorporato nella fotocamera con opzione “Commander”, da un Flash con opzione “Commander tipo SB-700 oppure SB-800/900/910 oppure da una particolare unità di comando, il Nikon . Wireless Speedlight Commander SU-800 che si monta sulla slitta della fotocamera.
Il cavo di connessione TTL SC-17 è sul mercato da più di 10 anni, eppure è ancora perfettamente compatibile sia con i flash che con le fotocamere Nikon dell'ultima generazione.
Ad oggi a listino in versione SC-28. |
A sinistra SB-300 inserito sulla fotocamera; risultato a dir poco discutibile.
A destra, è quasi da non credere alla differenza con lo scatto precedente, il tutto ottenuto semplicemente staccando l'SB-300 dalla fotocamera e posizionandolo al di sotto del fiore, a sinistra, parallelo alla superficie dei petali; il fiore prende tridimensionalità, lo sfondo sparisce, rimanendo completamente nero e facendo così da degno sfondo nero al bianco del fiore. |
Grazie a uno dei mitici Micro Nikkor, qui il modello AF-S Micro NIKKOR 60mm f/2.8G ED si arrivano a fare delle macro a distanza estremamente ravvicinata senza usare tubi di prolunga piuttosto che lenti addizionali, ma soprattutto in pieno controllo TTL, e con un risultato a livello di esposizione perfetto.
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con l'SB-300 posizionato al di sopra del fiore. Orchidea Phalenopsis
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e qui di lato a sinistra; sembrano due fiori diversi, invece è lo stesso. L'importanza della qualità della posizione e del controllo della luce è vitale in ogni genere fotografico.
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Qui il flash SB-300 è stato posizionata molto in avanti, così che illuminasse esclusivamente il muro bianco che faceva da sfondo al fiore, in questo modo si è ottenuto un effetto di silhouette.
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Con un poco di postproduzione utilizzando gli strumenti in dotazione al software Nikon ViewNX 2 l'immagine è stata trasformata in un'immagine in bianco e nero e lavorando con il contrasto e la luminosità è stato anche migliorato il rapporto tra il fondo e il soggetto.
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Il Nikon SB-300 non è compatibile con il sistema CLS, non può quindi essere radiocomandato. Ma utilizzando i cavi TTL Sync Cord SC-28, 29 o 17 è possibile staccare il flash dalla fotocamera e distanziarlo da essa fino all'estensione massima del cavo, potendo lavorare, a seconda delle impostazioni della fotocamera, tanto in modalità manuale che i-TTL. Se indubbiamente l'utilizzo del flash in modalità wireless è migliore – qui non ci sono cavi e di conseguenza il flash può essere maggiormente distanziato dalla fotocamera – il miglioramento che si ottiene in molte situazioni fotografiche staccando il flash dalla fotocamera, pur collegato a un cavo e posizionandolo nel modo che si ritiene più opportuno rispetto al soggetto è comunque già notevolissimo. In questo modo il flash SB-300 potrà essere posizionamento lateralmente rispetto al soggetto, così da ottenere un'illuminazione più radente evidenziando la trama di superficie dell'oggetto inquadrato, piuttosto che dietro al soggetto, così da illuminarlo in trasparenza – compatibilmente col tipo di soggetto o oggetto fotografato. Sarà poi possibile, posizionando opportunamente il flash, far in modo che il suo lampo non vada ad illuminare anche lo sfondo, così da staccare al meglio il soggetto e isolarlo dal contesto in cui viene fotografato. Se al contrario il fondo fosse neutro, magari bianco, come una parete, sarà possibile dirigere il lampo sullo sfondo facendo sì che il soggetto appaia poi nell'immagine finale come una silhouette. Il limite rimane proprio e solo nella fantasia di ciascun fotografo.
Qui il flash SB-300, collegato alla fotocamera via cavo, è stato posizionato su una staffa collegata all'attacco porta accessori di uno dei nuovi modelli della serie 190 di Manfrotto.
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L'ennesima pessima fotografia…
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Decisamente migliorata posizionando il flash SB-300 sotto alla bottiglia
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Qui un colpo di fortuna, ha creato questa ombra sullo sfondo che ben si accoppia con il soggetto in primo piano
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In postproduzione con Nikon CaptureNX2 sono stati eliminati gli elementi di sostegno della bottiglia visualizzabili nell'immagine precedente al di sotto della bottiglia stessa.
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Nikon SB-300 utilizzato con altri Speedlight: in modalità SU4
La funzione SU4 è una opzione inclusa in flash Nikon come l'SB-900 piuttosto che il più recente SB-910 e altri modelli. Con questa impostazione il flash può lavorare sia in modalità automatica che in modalità manuale, cambiando la potenza del flash, il tutto in wireless, emettendo il lampo quando un altro flash, sempre impostato in modalità manuale, emette a sua volta un lampo. Opera analogamente a sistemi di servocellule che sincronizzano altri flash “per simpatia” ma emulando anche la durata del lampo del flash che decide l'esposizione.
Il risultato finale
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Con un flash Nikon SB-300, collegato a una Nikon D7000 (analoga all'attuale D7100 o qualunque altra DSLR in questo contesto) con il cavo SC-17 oppure SC-28 e impostato dal menù della fotocamera in modalità manuale, abbiamo fatto scattare un flash SB-900 impostato in modalità SU4 in modalità wireless; in questo modo il flash SB-300 pur collegato via cavo alla fotocamera, poteva essere distanziato fino a 150cm dalla fotocamera, mentre il flash SB-900 poteva essere distanziato fino a oltre 6 metri di distanza, senza la costrizione del cavo. Qui di seguito i backstage e le foto ottenute.
Si imposta innanzitutto la modalità SU4 sul flash, qui su un SB-900.
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In modalità Remote il flash è pronto per scattare in wireless, la potenza può essere regolata da piena 1/1 fino a 1/128 della potenza agendo direttamente sul flash.
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A sinistra è stato posizionato il flash SB-300 connesso via cavo SC-17 alla fotocamera, in questo caso una Nikon D7000, a destra, dietro il soggetto, il flash SB-900 impostato su SU4 e con la potenza regolata manualmente su 1/32 della potenza massima.
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Qui l'immagine di backstage di un altro set: il flash SB-300 a sinistra, l'SB-900 a destra, entrambi sono rivolti leggermente verso la fotocamera per mantenere il fondo, un cartoncino nero, il meno illuminato possibile.
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Il risultato.
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Utilizzando il menù Ritocco on board sulla Nikon D7000 iniziamo a modificare l'immagine usando innanzitutto il filtro flou.
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Viene poi applicato un filtro di saturazione caldo.
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Viene raddrizzata l'immagine.
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E alla fine viene applicata la funzione D-Lighting per aprire leggermente le ombre.
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