Nikon amplia la gamma degli zoom multiuso per le reflex DX con questa nuova versione con un'escursione focale da 5,3x che si contraddistingue per la focale minima davvero grandangolare: 16mm.

Di Valerio Pardi

Tecnologie raffinate Zoom tuttofare
Sul campo Macrofotografia
Ritratto Astrofotografia
Infrarosso Davvero per tutti?

 

In viaggio! …si parte

Un simile obiettivo sembra nascere proprio per la fotografia di viaggio. Con una sola ottica si possono coprire le principali esigenze di ripresa, grazie soprattutto agli 84° di campo della focale minima. Lascio ora la parola alle immagini, che più di ogni mia qualunque frase possono meglio offrire una tangibile sensazione su quello che sa offrire quest'ottica.

Partiamo dal 16mm che ha dimostrato una nitidezza stupefacente.
 

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Nitidezza e saturazione ottimi alla focale minima di 16mm.

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Il software Capture NX si dimostra essere un accessorio indispensabile per sfruttare al meglio le nuove ottiche.
Con l'applicazione del software la resa diventa impeccabile, con il residuo di aberrazione cromatica laterale indotta
anche dalla variabile sensore, completamente eliminato.


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La focale di 16mm consente inquadrature particolari e con
un'estensione della profondità di campo davvero notevole.

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La focale di 85mm consente di isolare i particolari di una scena;
in poche situazioni mi è mancata una focale superiore.

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L'apertura massima di f/5.6 a 85mm offre anche le migliori prestazioni ottiche.
A tutta apertura si riscontra solo una leggera vignettatura, facilmente eliminabile via software o diaframmando l'obiettivo.
Con quest'ottica la diaframmatura all'infinito non comporta un generale e significativo miglioramento delle prestazioni.


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  16mm
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  24mm
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  35mm
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  50mm
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  70mm
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  85mm

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17 lenti non sono facili da gestire nei controluce, ma grazie al sofisticato trattamento antiriflesso
e all'ingegnerizzazione dei diaframmi interni dell'obiettivo, la resa di questo zoom è paragonabile
alle migliori ottiche fisse anche in queste situazioni di luce.



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Altri due esempi di controluce. Difficile trovare flare o immagini fantasma anche includendo direttamente il sole nell'inquadratura. La resa di questo obiettivo in queste condizioni è tra le migliori che mi sia mai capitato di riscontrare in uno zoom grandangolare.

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Dall'alto in basso rispettivamente a f/3.5, f/6.3, f/11 e f/22.
A parte l'ottima tenuta nel controluce, si nota come il diaframma a sette lamelle arrotondate eviti la comparsa dei raggi di diffrazione fino a f/11, oltre il quale iniziano ad apparire ma in maniera comunque poco invadente.

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Veniamo ora al sistema VR di stabilizzazione ottica per la riduzione delle vibrazioni.

Lo zoom Nikkor AF-S 16-85mm f/3.5-5.6G IF-ED DX VR II incorpora un sofisticato sistema di riduzione delle vibrazioni denominato VR. Si tratta di una particolare tecnologia, presente in questo obiettivo nella versione di seconda generazione "II" che, secondo i sistemi di misurazione Nikon, consente di scattare a mano libera con tempi di scatto fino a quattro volte più lunghi di quelli normalmente possibili con obiettivi tradizionali sprovvisti di stabilizzazione ottica VR. I risultati di stabilizzazione che influenzano esclusivamente il movimento di ripresa e non quello della scena fotografata, possono variare da persona a persona ma facilmente verificabili su tempi di posa che ognuno considera personalmente critici in base alla focale in uso.

Al lato pratico significa poter utilizzare un obiettivo come se avesse una luminosità di quattro stop più elevata; nello specifico, a 85mm f/5.6, questo zoom potrebbe essere equiparato ad un tele con la medesima focale ma con apertura pari a f/1.4! Ovviamente tale luminosità è solo teorica, perché effettivamente l'obiettivo rimane un f/5.6 alla massima focale, ma grazie al sistema di riduzione delle vibrazioni si può, con alcune precauzioni, scattare con tempi lenti, senza che il mosso rovini irrimediabilmente la nitidezza della posa. È bene ricordare nuovamente che un obiettivo stabilizzato, potrà unicamente ridurre le vibrazioni generate dal fotografo durante lo scatto, e non gli eventuali movimenti del soggetto. Questo aspetto ci aiuta a comprendere che sarà più facile ancora adottare obiettivi stabilizzati per fotografare con tempi lenti quando si desidera "congelare" volontariamente, in un singolo fotogramma, un significativo movimento. Il sistema riconosce automaticamente un panning e ne migliora l'esecuzione, facilitando la ripresa al fotografo.

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Come spiegato nel testo, il VR non blocca il movimento del soggetto ma solo le eventuali vibrazioni
introdotte dalla mano del fotografo. Tuttavia è possibile sfruttare questa peculiarità ai fini creativi.

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Un'altra dimostrazione dell'efficacia del sistema VR di seconda generazione presente in questo zoom.

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Per i viaggi, una reflex e quest'obiettivo, in abbinamento a una piccola borsa come questo modello Tenba, consente di proteggere adeguatamente l'attrezzatura e di portar con sé anche qualche accessorio, da una seconda ottica a un flash più potente.

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