Fotografia immersiva nei formati Nikon FX e DX con obiettivi fisheye Nikkor

A cura di: Sergio Porrini

A cura di Sergio Porrini

» Introduzione » La Nikon D700
» FX verso DX: i vantaggi del sensore a pieno formato 35mm » Le ottiche grandangolari ed il formato FX
» I limiti fisici degli obiettivi » Prova pratica FX
» Le ottiche del formato DX » Genesi di una VR: la notturna di CastelGandolfo
» La nuova frontiera VR sui palmari: iPhone e iPod Touch » Conclusioni

 

Le ottiche grandangolari ed il formato FX

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Per capire meglio le potenzialità della D700 nel formato FX, cominciamo ad utilizzare un’ottica grandangolare estrema: il Nikkor 16mm f/2.8 D fisheye, un obiettivo da tempo sul mercato, che per sua stessa natura ha problemi di aberrazione cromatica e distorsioni.

Per un fotografo della mia generazione, è molto importante il “feeling” che un obiettivo trasmette.
Il 16mm fisheye ha ancora il fascino delle ottiche Nikon di un tempo: la qualità costruttiva, la ghiera dei diaframmi e la scala della profondità di campo.

Io mi occupo di Realtà Virtuale fotografica e ritengo che questi comandi manuali semplici e chiari, anche da un punto di vista visivo, siano molto utili nelle riprese. Ad esempio, io lavoro con messa a fuoco manuale in iperfocale, per scongiurare eventuali errori dell’autofocus nell’oscurità delle scene della Realtà Virtuale. Per usare l’iperfocale, è necessario avere la scala della profondità di campo sull’obiettivo.
La ghiera dei diaframmi sul corpo dell’obiettivo consente di scegliere un diaframma per tutti gli scatti senza utilizzare la ghiera della reflex, e di concentrarsi unicamente sull’inquadratura.

A sinistra: Nikkor 16mm f/2.8 D fisheye


CARATTERISTICHE TECNICHE
Obiettivo: Nikkor 16mm f/2.8D fisheye
Schema ottico: 8 lenti in 5 gruppi
Angolo di campo: 180 gradi sulla diagonale (sensore FX)
Min. distanza di messa a fuoco: 25 cm
Dimensioni (diametro x lunghezza): 63 x 57mm
Peso: 290g
Paraluce: incorporato



I limiti fisici degli obiettivi

L’ABERRAZIONE CROMATICA
Si parla di aberrazione cromatica quando il piano focale dei raggi luminosi (rosso, verde e blu) è diverso per i diversi colori (diverse lunghezze d’onda).
Esistono due tipi di aberrazione cromatica

  • l’aberrazione cromatica laterale
  • il “Purple Fringing”

Aberrazione Cromatica LateraleNel caso della Aberrazione Cromatica Laterale, l’effetto pratico è che, sui bordi di particolari ad elevato contrasto, si notano sfrangiature verdi o violetto. Il fenomeno è più evidente ai bordi del fotogramma.

Per ridurre l’aberrazione cromatica nelle ottiche, le Case produttrici di ottiche hanno sviluppato vetri a bassa dispersione. Nel caso di Nikon, si tratta delle lenti ED (Extra Low Dispersion).
Poi viene in aiuto il software di sviluppo RAW delle case: Nikon offre il software Capture NX2, che riduce il fenomeno sensibilmente.

Nel caso del “Purple Fringing”, si nota un netto alone vicino all’area luminosa, spesso di colore violetto, perché il fenomeno è più marcato per le alte frequenze luminose (violetto o ultravioletto). Le lampade a scarica, ad esempio, sono una delle cause del Purple Fringing, un effetto difficile da correggere via software.
Il fenomeno dipende, oltre che dall’ottica, anche dal sensore.
Se è complicato ridurre l’effetto in post-produzione, è anche vero che l’effetto è più visibile ed evidente soprattutto con ottiche luminose, lavorando a tutta apertura.

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Nikkor 10.5mm f/2.8 DX fisheye – “Purple Fringing” ai bordi

 
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