Consigli pratici di ripresa video/foto stereoscopici
a cura di Massimo Gallorini
Supponiamo di essere alla prima lezione e di voler partire subito con una coppia di video/fotocamere per ottenere immagini 3D, oltre ai consigli del dott. Bonomo occorre ricordarsi sempre di:
- Accendere entrambe le apparecchiature video/fotografiche e assicurarsi tutte le volte che i settaggi HW e SW siano ugualmente impostati in entrambe le macchine. Può sembrare strano ma durante il trasporto le varie impostazioni, specialmente manuali dei tasti/rotelline possono subire dei cambiamenti.
- Verificare che gli obbiettivi - e i sensori, se si utilizza una coppia di reflex - siano ben puliti (sembra una banalità ma qualsiasi alone, macchia, granellino, per quanto piccolo, ma presente solo da una parte, disturba notevolmente il risultato finale).
- Assicurarsi che sia attivata l'opzione Auto, senza flash per le foto diurne, e che l'escursione focale dei due zoom sia impostata identica su entrambe le fotocamere. Se non è possibile effettuare una lettura quantitativa della focale zoom inserita è rischioso fotografare/riprendere per la sicura differenza dimensionale dei fotogrammi ottenuti.
- Attivate, se presente, l'opzione che permette di sovrapporre una griglia in entrambe le macchine fotografiche.
- Effettuare le foto attenendosi principalmente alle seguenti tre modalità: Naturale, Ravvicinata (convergente), Iperstereo.
La ripresa 3D in modalità naturale
MODALITÀ NATURALE
Prima di esaminarla è doveroso ricordare ancora una volta che ai fini stereoscopici il principale elemento binoculare è la convergenza degli assi ottici oculari, permessa dalla muscolatura estrinseca. Peraltro, la convergenza su punti distanti più di 10 metri (in teoria fino a 30 metri dall'osservatore con angolo di convergenza pari a circa 4', ossia 0.062°), è ottenuta con spostamenti angolari del globo oculare troppo piccoli per essere sentiti e misurati (e quindi fornire al ns. cervello informazioni stereoscopiche). Fortunatamente altri elementi come la stereopsi (ossia la visione tridimensionale che origina dall'analisi delle piccole differenze tra le immagini recepite dai due occhi), contribuiscono alla percezione tridimensionale. In ogni caso quindi con l'utilizzo di sistemi montati in modalità Naturale, (a distanza oculare pari a 6 - 6,5 cm.), sconsigliamo riprese di soggetti principali posti a distanze maggiori di 20 mt. se vogliamo ottenere un evidente rilievo.
Modalità Naturale
In questi casi, per soggetti distanti dalle macchine fotografiche da 2mt. a 20mt., si consiglia di far convergere leggermente le macchine da ripresa, in modo che il punto centrale visualizzato nello schermo/griglia rappresenti la stessa porzione dell'oggetto/immagine osservata, e che questo sia relativo a una posizione posteriore al soggetto di primo piano. In altri termini con le due macchine si deve puntare dietro al soggetto principale come meglio indicato nello schema sopra. Questo consiglio è tanto più utile quanto più siano presenti, dietro al soggetto principale, altri oggetti, su vari livelli di profondità, anche a notevole distanza. In caso contrario, cioè con convergenza troppo vicino, si creerebbero immagini notevolmente sdoppiate dello sfondo.
LA RIPRESA 3D IN MODALITÀ CONVERGENTE
Indicata per soggetti aventi distanze, dalle macchine fotografiche, inferiori a 2 metri ma, consigliamo, superiori a 80cm e con sfondo vicino al soggetto. Utilizzando sempre le solite tecniche di “puntamento” far convergere in questo caso le macchine da ripresa sul soggetto principale in modo da garantirne una corretta riproduzione.
Modalità Convergente
MODALITÀ IPERSTEREO
Nella prima parte dell'eXperience abbiamo già visto alcuni esempi, ricordo che è particolarmente di effetto per soggetti aventi distanze, dalle macchine fotografiche, maggiori di 20 metri e per foto panoramiche. In questo caso se abbiamo una sola macchina procediamo scattando la prima foto con la macchina fotografica nella posizione definita ad esempio di sinistra, spostandoci poi verso destra della “giusta” distanza per poi scattare, con la stessa inquadratura, la foto con la macchina fotografica nella posizione definita ad esempio di destra, assicurandosi che i mirini nei due scatti siano diretti nel medesimo punto.
Il rapporto consigliato indicativamente può oscillare da 1:40, prudenzialmente, fino a 1:20 (come già indicato dal dott. Bonomo). In pratica se il soggetto in primo piano dista dalla macchina fotografica 40 metri possiamo spostarci per il secondo scatto al massimo di 1 metro (fino a 2).
In ogni caso è consigliato puntare i mirini delle macchine fotografiche in soggetti che si trovano da metà in poi del nostro campo visivo. |
Modalità Iperstereo
È ovvio che possono essere usate due macchine fotografiche, montate su due cavalletti ed eventualmente comandate da due operatori se si trovano a notevole distanza. Noi abbiamo messo a punto dei sistemi elettronici di sincronizzazione fino a 50 mt. (oltre di norma non serve), con possibilità in remoto di controllare cosa viene ripreso dalla macchina telecomandata a distanza.
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