In un mondo, quello digitale, dove le release di software ed i modelli di periferiche si succedono con una frequenza superiore a quella delle collezioni di alta moda, il fatto che una stampante sia rimasta sul mercato per oltre cinque anni avrebbe potuto far pensare che si fosse oramai raggiunto lo stato dell’arte, il “nec plus ultra” delle Colonne d’Ercole, e che non fosse possibile attuare ulteriori miglioramenti.
Ma ecco che, proprio quando, oramai, meno ce lo si aspetta, Epson manda in pensione la longeva ed ormai mitica Stylus Pro 3880, introducendo la nuova SureColor P800.
Questa nuova stampante rappresenta la terza generazione di una famiglia che, in un segmento di mercato a lungo caratterizzato dalla presenza esclusiva di Epson, costituisce una sorta di ideale “anello di congiunzione” fra le stampanti amatoriali e quelle grafiche professionali, spesso conosciute con il nome di plotter. Se, sino a pochi anni fa, per realizzare stampe formato A2 (42x59,4cm) era necessario rivolgersi a questi ultimi, ovvero stampanti di grande formato, dall’introduzione della Stylus Pro 3800, avvenuta nel 2006, la possibilità di stampare in formati superiori all’A3 è stata messa a disposizione, con semplicità, ad un pubblico più ampio.
Queste stampanti rappresentano una sorta di semplificazione delle “sorelle maggiori” - semplificazione che tuttavia non ne intacca qualità e prestazioni - e la sensazione è che, grazie ad esse, Epson abbia scoperto un nuovo segmento di mercato. Ci si posiziona fra il professionale e l’amatoriale, in un orizzonte caratterizzato da esigenze di elevatissima qualità e volumi di stampa troppo grandi per le classiche stampanti desktop ma non abbastanza corposi da giustificare l’acquisto di un plotter, rivolgendosi ad utilizzatori che desiderano prendersi cura delle loro immagini lungo tutti gli step del flusso di lavoro “dallo scatto alla stampa”.
La vocazione di stampante “anche domestica” della SC-P800 è subito chiara: dalle stampanti amatoriali eredita design, compattezza, ingombro e costo contenuti (ovviamente in rapporto al formato di stampa), oltre alle funzioni di condivisione e stampa WiFi/Apple Airprint/Google Cloud Print. Tutti argomenti messi in campo dalla SC-P800 per farsi accettare dall’intera famiglia più di quanto non venissero accettati ingranditori e bacinelle di analogica memoria.
Con le stampanti professionali la SureColor P-800 condivide, invece, la qualità e l’ampio formato di stampa, oltre agli inchiostri ad ampio spazio colore ed elevata longevità.
Sebbene sia difficile dire che si tratti di una rivoluzione rispetto al modello precedente, contro ogni aspettativa Epson è riuscita a migliorare qualcosa che era già ad ottimi livelli.
Una delle più importanti novità è rappresentata dal nuovo set di inchiostri a pigmenti a nove colori Epson UltraChrome HD, evoluzione della precedente generazione Ultrachrome K3, con Vivid Magenta ed incrementata densità ottica. Come oramai da tradizione Epson, anche la SureColor P800 dispone di due diversi neri usati alternativamente: quello Photo per le stampe su carte di tipo fotografico e quello Matte per la stampa su carte opache e fine art. Restano, ovviamente, i già noti nero light e nero light light, fondamentali per l’ottenimento di bianco e nero neutro, ricco di sfumature ed esente da metamerismo.
Nel nuovo set UltraChrome HD il nero Photo vanta una concentrazione dei pigmenti 1,5 volte superiore rispetto ai precedenti inchiostri dello stesso tipo, consentendo così la stampa di ombre più corpose ed immagini più contrastate. E’ stata parimenti aumentata anche la densità ottica raggiungibile dall’inchiostro nero Matte, mentre sono stati riformulati gli inchiostri Ciano e Magenta per ridurre ulteriormente l’effetto bronzing, peraltro quasi assente già nei modelli precedenti.
Epson dichiara che, grazie a questo set di inchiostri, il nero stampabile dalla SC-P800 è… più nero di qualsiasi altro: su Carta Fotografica Lucida Premium (Premium Glossy Photo Paper) la SC-P800 raggiunge infatti la ragguardevole densità massima (DMax) di 2,86. Sebbene possa sembrare scontato, è importante ricordare che, come tutti gli inchiostri di classe professionale, anche gli UltraChrome HD sono in grado di garantire permanenza d’archivio: dai sessant’anni per stampe su carta fotografica lucida dichiarati da Epson sino ai quattrocento (!) stimati dal prestigioso Wilhelm Imaging Research per stampe in bianco e nero (fonte: wilhelm-research.com).
La testina di stampa è basata sulla tecnologia Epson MicroPiezo® AMC® (Advanced Meniscus Control), che consente un preciso e costante posizionamento delle gocce d’inchiostro di dimensioni variabili sino ad un minimo di 3,5 picolitri. La possibilità di variare le dimensioni della goccia è utile per garantire la possibilità di riprodurre aree con texture fini e morbide transizioni di colore presenti in zone critiche, come l’incarnato, consentendo nel contempo la piena ed omogenea copertura di aree “a tinta piatta”.
Ma apriamo ora la confezione della nostra nuova stampante e mettiamola al lavoro. L’imballo si presenta imponente e ben fatto, adatto a proteggere la stampante anche in caso di futuri spostamenti. La dotazione è “essenziale“: cavo di alimentazione, cd dei driver, istruzioni di installazione cartacee e kit di cartucce (9 da 64ml l’una, leggermente meno delle cartucce standard che sono da 80ml). Insomma, tutti ciò che serve. Le protezioni che mettono in sicurezza la stampante sono numerose, e richiedono qualche minuto per essere rimosse, facendoci chiaramente capire che non siamo davanti ad un prodotto “consumer”. Le uniche che non possono essere tolte sono quelle che sporgono dal vano inchiostri: leggendo la guida all’installazione apprendiamo che il vano si aprirà 45 secondi dopo aver alimentato la stampante.
Diamo vita, a questo punto, alla Surecolor P800.
Sul frontalino, orientabile, trovano posto tre pulsanti: accensione, il tasto “home” ed il tasto “back”.
Tutte le altre funzioni verranno svolte dal display touch che, non appena alimentato per la prima volta, ci proporrà la selezione della lingua: scorriamo con le frecce sino all’Italiano e confermiamo con un tocco.
Dopo i fatidici 45 secondi preannunciati dalle istruzioni, il vano cartucce si apre ed il display ci guida al primo caricamento ricordandoci che deve essere fatto tassativamente con le cartucce fornite a corredo.
Data la posizione delle cartucce “staccata” dalla testa di stampa, soluzione peraltro comune a tutte le stampanti di fascia alta, l’operazione di primo avvio richiederà qualche minuto, in quanto l’inchiostro dovrà essere caricato nei condotti che collegano il vano cartucce alla testa di stampa.
Al termine del caricamento degli inchiostri, il display visualizzerà la schermata “standard”, dalla quale poter accedere alle informazioni sui consumabili, al menù di cambio inchiostro nero photo/nero matte, al menù generale ed al menù delle connessioni wireless. Ci tuffiamo subito in quest’ultimo per connettere la SC-P800 al wifi casalingo, rinunciando ad ulteriori cavi oltre a quello di alimentazione.
È altresì importante ricordare che la SC-P800 dispone sia di connessione USB che ethernet cablata.
Il menù permette di inserire manualmente i parametri della rete WIFi grazie alla configurazione guidata, ma anche di avviare svariati tipi di configurazioni automatiche. Fatta riconoscere la rete wi-fi alla Surecolor P800, non resta che metterla in comunicazione con il computer. Trattandosi di un modello senza il lettore cd, più che il disco dei driver torna ancora una volta utile la guida d’installazione dove, proprio in casi come questo, viene suggerito di connettersi al sito http://epson.sn
Selezionata un’immagine dal rullino foto, il driver del telefonino consente di selezionare formato, supporto, layout, qualità di stampa e origine della carta… proprio come se fossimo sul computer.
Inseriamo un foglio di carta fotografica, diamo un tocco sul pulsante “stampa” e la P800 si avvia, silenziosissima, per produrre, nel giro di pochi istanti, la sua prima stampa fotografica di qualità impeccabile e dai bordi perfetti. Niente di strano, se non fosse che il tutto è avvenuto senza passare né da un computer, né da alcun software di fotoritocco!
Procediamo anche con l’installazione sul computer. Il flusso è interamente guidato in modo chiaro e permette di scaricare tutti i driver necessari.