Le modalità scene ed effetti accompagnano da sempre la creatività fotografica ma accrescono anche le più recenti potenzialità in campo video. Il risultato dello specifico effetto, mostrato in real-time sul monitor, permette di ottimizzare quindi affinare quanto ricercato già on-camera all’atto della composizione. Vedremo in campo video l’effetto “miniatura in movimento accelerato” applicato ad una ripresa pensata per ricreare la percezione visiva tipica dei diorami come nella visione ravvicinata di modelli e plastici.
La postproduzione: sfocatura, saturazione, contrasto, retiming
Veniamo ora alla postproduzione per scene girate senza opzioni video in “Effetto miniatura” o per accrescere l’effetto ricercato. È in questa fase che elaboreremo “graficamente” la scena, per fare il salto di qualità in termini di inganno. Senza la postproduzione (a meno che non abbiate usato un’ottica basculabile come i Nikkor PC-E oppure le opzioni video di “Effetto miniatura”) il tutto risulterebbe una semplice ripresa standard. Questa parte è divisa in quattro principali aspetti: la sfocatura, la saturazione, il contrasto ed il retiming (ovvero il cambio di velocità). Di queste tre, la sfocatura rimane in assoluto la più importante, poiché e ciò che produce il vero inganno, facendoci credere che stiamo osservando una scena ravvicinata, come quella del plastico. Queste operazioni potrebbero essere eseguite in modo del tutto manuale, creando delle maschere sfumate in Photoshop, da sovrapporre poi al filmato, e procedendo con i filtri tipici di ogni programma di montaggio video, per contrastare, saturare e velocizzare il tutto. Esistono in realtà innumerevoli plug-in già predisposti che possono essere utilizzati in modo molto più rapido. Nell’esempio che vi mostro, il software di montaggio video utilizzato è Adobe Premiere ed il plugin è Magic Bullet Looks 2 della Red Giant Software. In realtà si tratta di un plug-in professionale dedicato all’elaborazione cromatica, ma che comprende anche effetti che simulano gli effetti di basculaggio ottico di un obiettivo. Nelle righe che seguono vi illustro in maniera sintetica i passaggi che ci porteranno a trasformare una comune ripresa in una finta miniatura. Il video realizzato per questo progetto si chiama “Little Foligno”. Purtroppo le condizioni meteo non mi hanno permesso di effettuare riprese con la luce adeguata, ciononostante il risultato è comunque interessante. Armato di santa pazienza sono salito all’ultimo piano del più alto albergo di Foligno (Umbria) e ho cercato di cogliere scorci e momenti adatti per lo scopo. Ovviamente non ho la pretesa di creare un vero e proprio tutorial, lascerò a voi la libertà di esplorare le varie funzionalità del plugin per ottenere risultati soddisfacenti. Partiremo con una delle clip originali, un’immagine di un palazzo dove sotto c’è una banca, con un bancomat. Ho atteso a lungo il momento in cui qualcuno andasse a prelevare contante, e ho iniziato a filmare la scena. Il frame che segue è tratto dalla clip, come vedete ho cercato di tenere un inquadratura abbastanza chiusa, a 45° e che non fosse frontale rispetto all’edificio. L’orizzonte scompare grazie appunto all’angolo di visione.
La prima cosa da fare è la sfocatura, dopo aver selezionato la clip dalla finestra raccoglitore di Adobe Premiere, la trasciniamo sulla timeline e in seguito trasciniamo l’effetto “Looks” sulla clip. A questo punto si apre la finestra controllo effetti e si fa clic sul pulsante Edit Look, come si vede nella figura sottostante.
Si fa clic sul pulsante “Edit Look” per personalizzare l’effetto.
Viene aperta l’interfaccia proprietaria del plugin, dalla quale scegliamo la sezione Lens nella parte destra, e poi trasciniamo l’effetto Swing-Tilt direttamente sull’immagine.
Questo effetto simula una lente decentrabile, attraverso due linee perpendicolari legate tra loro. La linea unita (senza tratteggi) definisce il punto di fuoco, e tramite la sua angolazione anche l’orientamento. La linea tratteggiata invece definisce l’ampiezza della sfumatura a partire dalla zona di fuoco. Nell’immagine che segue quindi operiamo in modo da sfuocare la parte frontale alta del palazzo, tenendo il fuoco sul frontale della banca e sul soggetto.
Fatto questo possiamo procedere con l’aggiunta di saturazione, tramite il filtro che troviamo nella sezione Post del plug-in. Ora contrastiamo un po’ il tutto, utilizzando il filtro Curve che troviamo nella sezione Camera.
E infine aggiungiamo un po’ di disturbo (filtro Film Grain) e aumentiamo di poco l’esposizione (Exposure). E confermiamo l’applicazione dell’effetto tramite il pulsante “Finished” in basso a destra.
Con pochi passaggi abbiamo trasformato la clip iniziale in una finta miniatura. Ora procediamo con il retiming. Come già anticipato all’inizio di questo eXperience, per poter ottenere un buon effetto miniatura anche la velocità della scena deve essere modificata, in modo da far muovere tutto in modo un po’ “sincopato”. La clip originale dura 1 minuto e 30 secondi. Per velocizzarla facciamo clic col tasto destro sulla clip e diamo il comando Velocità/Durata.
Modifichiamo la velocità impostando una percentuale pari al 400%. Chiaramente questa percentuale non è standard per ogni clip. Essa dipende fortemente dalla durata originale della ripresa e anche dalla velocità con cui gli elementi si muovevano sulla scena. Velocizzare troppo una scena in cui gli oggetti si muovono già molto velocemente, potrebbe condurre ad un video troppo rapido dove si perdono dettagli della sequenza.
Con i passaggi appena effettuati, la nostra clip è diventata già una ottima finta miniatura, vedremo a breve come renderla ancora più accattivante con l’aggiunta di alcuni effetti sonori, ma prima una piccola considerazione. La velocizzazione di una clip attraverso l’incremento percentuale del tempo genera un filmato più rapido ma di velocità costante. Questo può andare bene per la maggior parte delle situazioni, ma ci sono alcuni casi in cui varrebbe la pena eseguire una ulteriore operazione. Prendiamo come esempio il filmato “Mini Norway” di cui abbiamo già parlato. Avrete notato (e se non l’avete fatto lo noterete adesso) che i movimenti degli oggetti (ad esempio le barche e la auto) sono si veloci ma non fluidi. È come se all’animazione mancassero dei frames. E in effetti è proprio così. Per rendere il tutto ancora più “giocoso”, possiamo togliere in maniera casuale alcuni frames all’animazione, in modo da trasformare i movimenti da fluidi in sincopati. Questa operazione è realizzabile sia in modo manuale, tagliando fisicamente la clip, sia utilizzando settorialmente un filtro di Adobe Premiere (Tempo > Tempo di posterizzazione). Divertitevi ad esplorare come questa modifica può rendere le vostre miniature ancora più efficaci.
Rendere un filmato più efficace attraverso l’audio
Sappiamo bene quanto la musica aumenti il valore di un video, sia esso un film, un cortometraggio, uno spot o un documentario. La stessa cosa vale per un video in “Effetto miniatura” di emulazione tilt-shift sul quale l’aggiunta di sonorità esterne può favorire l’inganno. Prima di tutto però è bene tenere conto di una cosa: il rumore che la fotocamera ha catturato durante la scena è molto importante. Una volta che la clip verrà velocizzata, questo diventerà una specie di tappeto sonoro che ne acuisce l’effetto miniatura, purché il suo volume non sia troppo alto. Oltre a questo è ovviamente possibile aggiungere una musica, che se ben studiata può “raccontare” meglio il senso del video. Ma il vero valore aggiunto è costituito da tutti quei suoni che riproducono il più fedelmente possibile ciò che davvero è avvenuto nella scena. Come vedete nella figura che segue, la timeline del filmato “Little Foligno” ospita nei canali audio numerosi effetti sonori che sono sincronizzati perfettamente con le relative scene del video.
Questi suoni amplificano l’effetto miniatura, rendendola ancora più avvincente.
Una volta che il video è stato generato, siamo pronti a condividerlo con il resto del mondo. Esistono innumerevoli portali dove poter caricare i propri filmati, all’interno dello stesso social network Facebook è possibile caricare video (oltre che immagini) nel proprio profilo. Ma ovviamente rimarrebbero appannaggio degli “amici” del nostro profilo. Per cui è molto meglio pubblicare i video in prima istanza su uno dei principali portali di condivisione di filmati (YouTube o Vimeo) e successivamente linkarli nel caso anche su Facebook. In questo modo chiunque potrà visualizzarli, anche se non si trova su Facebook. Poiché è plausibile che nel video abbiamo inserito una musica di sottofondo, è bene ricordarsi che su YouTube alcune musiche potrebbero non essere accettate, poiché il portale non ha stipulato contratti commerciali con quelle etichette discografiche. In quei casi (rari a dir la verità) la parte sonora del video verrà rimossa e il portale suggerirà una musica tra quelle disponibili. Su Vimeo le cose stanno in modo diverso. Non c’è alcun particolare controllo circa i contenuti musicali dei video pubblicati (perlomeno fino al momento in cui questo eXperience è stato scritto), per cui la responsabilità ricade unicamente sull’utente che pubblica quei contenuti. Ad ogni modo, per poter pubblicare un video è necessario disporre di un account, che in entrambi i portali si può ottenere subito e gratuitamente, tramite registrazione. Dopodiché si può caricare il video, che in funzione della sua durata impiegherà più o meno tempo. Alla fine del caricamento il video sarà processato (e YouTube in questa fase è molto più veloce), e reso disponibile per la visualizzazione. Durante la fase di caricamento è possibile inserire alcune informazioni basilari, come il titolo, la descrizione, i tag, la data in cui sono state effettuate le riprese e anche la geolocalizzazione. Al termine di tutte le operazioni il video potrà essere condiviso con chiunque.