Parelii
Questo effetto appare ai nostri occhi come due zone biancastre alle estremità destra e sinistra del sole. Molto frequentemente si originano nelle medesime condizioni dell’alone a 22°, anche se non sempre si vedono insieme. Questo fenomeno è generato quando nell’aria c’è una grossa concentrazione di piccoli cristalli di ghiaccio di forma esagonale, posti tutti con la faccia piatta parallela al suolo. Se i cristalli sono ben sviluppati, possono dare anche origine a colori dell’iride, che rendono ancor più spettacolare il fenomeno, non considerando che se ne può vedere anche uno soltanto a destra o a sinistra del sole.
Anche in questo caso i parelii possono essere generati dalla luce solare riflessa dalla luna, ma in questo caso il nome si trasforma in paraselenii.
Parelio destro e sinistro
Ricordiamo però che esistono molte sottospecie di parelii, derivanti dalla moltitudine di forme assumibili dai cristalli di ghiaccio e dal loro particolare ordinamento, che generano così archi di Parry, superlaterali, infralatelari, archi di Lowiz, di Kern, e sempre più rari parelii a 120°
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A sinistra: Particolare parelio destro ripreso con ottica tele
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Parelio sinistro
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Particolare parelio sinistro ripreso con ottica tele
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Particolare parelio destro ripreso con ottica 70mm
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Raggio verde
In particolari sere, mentre il sole sta calando, è possibile vedere solo per qualche attimo una piccola luce verde proprio sopra il sole, mentre esso sta scomparendo all'orizzonte: questo fenomeno è noto come il raggio verde.
La luce viene scomposta nei diversi colori dello spettro a seconda delle diverse lunghezze d'onda che vengono diffuse dalle particelle presenti nell'atmosfera.
Questo fenomeno è il responsabile del cambio di colori del cielo dal blu al rosso in relazione alla quantità di pulviscolo ed alla lunghezza del percorso della luce nell'atmosfera. Questo stesso meccanismo fa cambiare il colore al sole al tramonto ma anche all'alba, a causa della rifrazione che reagisce sull'atmosfera, facendola diventare come uno spettro cromatico verticale. Infatti, al calar del sole, i colori scompaiono uno ad uno all'orizzonte: prima il rosso, poi l'arancio, poi il giallo ed infine il verde. Ma in condizioni molto particolari, in mezzo al mare dove le particelle di pulviscolo sono quasi inesistenti, si può addirittura vedere un velocissimo lampo azzurrino o violetto (raggio blu).
Sequenza di 3 immagini della formazione del raggio verde
Per catturare il raggio verde occorre anzitutto avere molta pazienza, che viene comunque ripagata dalla sempre spettacolare immagine romantica del sole che si tuffa nell'oscurità; riuscire poi a fotografare un raggio verde rende un tramonto ancor più speciale. Per raggiungere questo obiettivo consiglio Nikon D300 con un'ottica come un 200 mm o 300 mm (eventualmente con un duplicatore): il raggio verde è molto piccolo e veloce e dunque, oltre all'apparato di cattura, occorre un cavalletto stabile ed il nostro immancabile – in questi casi - scatto remoto. La potente raffica della Nikon D300 farà il resto e consentirà di immortalare lo splendido raggio verde.
Primo piano del sole con il suo raggio verde