Il negativo
E' fondamentale che la pellicola sia perfettamente piana. Nel caso di diapositive intelaiate, che si preferisce non rimuovere dal telaietto, basterà appoggiarle sul piano luminoso, non diversamente da quello che si fa con uno scanner, tanto per pellicole che piano. Ma se l'originale in questione è un negativo, magari di medio formato, che tende naturalmente ad imbarcarsi, allora è necessario fare in modo che sia "steso" perfettamente.
Un sistema comodo è quello di recuperare un porta-negativi da ingranditore, che andrà usato in due modi: si può utilizzare solo il vetro inferiore e una maschera per riquadrare il negativo nella parte superiore. Oppure si possono usare entrambi i vetri, ma in questo caso quello superiore deve necessariamente essere AntiNewton per evitare che nella riproduzione si formino i cosiddetti anelli di Newton.
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Per la riproduzione dei negativi è preferibile utilizzare un portanegativi da ingranditore in modo da mantenere perfettamente piano il negativo. Il vetro AntiNewton posizionato di norma nella parte superiore del negativo non ha causato alcuna perdita di qualità nelle riproduzioni. |
Fotografare attraverso il vetro AntiNewton - che è quasi un vetro opalino - non causa nessun decadimento della qualità; un'alternativa è inserire il negativo al contrario nel porta-negativi, quindi in modo che sia visibile il lato dell'emulsione, ed invertire poi l'immagine digitalizzata con il proprio programma di fotoritocco.
Non dimentichiamo comunque che con rapporti di riproduzione vicini a 1:1 e con un diaframma intorno a f/8 - non più chiuso per evitare la diffrazione - la profondità di campo non è mai superiore a qualche millimetro; ecco perchè, se il negativo non è perfettamente piano, c'è il rischio di ottenere una riproduzione con la parte centrale o i lati leggermente fuori fuoco.
In assenza del porta-negativi si potrà porre il negativo direttamente sul piano luminoso, appoggiandovi poi sopra un vetro, possibilmente un cristallo, o un filtro quadrato UV.
Per evitare anche in questo caso gli anelli di Newton, basterà creare sul piano luminoso una sorta di binario con due strisce di nastro adesivo piuttosto spesso (se lo spessore non è sufficiente si sormonteranno più strisce) attraverso il quale far scorrere il negativo; in questo modo il "binario" limita la pressione del vetro sul negativo, evitando così la formazione degli anelli di Newton.
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Gli SB-R200 pronti a
fare la scansione di
una pellicola piana
10x12cm; sotto, la scansione
della diapositiva con righello
di riferimento delle
dimensioni. |
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Un particolare della pellicola piana fotografato in scala 1:1
con il Micro Nikkor 60mm D
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Il particolare ingrandito,
riquadrato i rosso nella
foto sopra, evidenzia lo sporco sulla pellicola
piana e la grana della pellicola
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La riproduzione in scala 1:1 di un particolare della pellicola piana con il righello trasparente è pari alla base del sensore della Nikon D70, 24mm.
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Un'applicazione professionale dei flash
SB-R200: in uno studio odontoiatrico ci si accinge a riprodurre le lastre radiografiche di un paziente utilizzando una Nikon D70, un obiettivo Micro Nikkor 105mm e due flash SB-R200. I flash sono posizionati sul negatoscopio; grazie alla velocità del lampo dei flash le riproduzione vengono effettuate senza l'ausilio del treppiedi, badando solo a mantenersi paralleli al piano di lavoro.
Si può così ipotizzare un metodo di lavoro alternando le riprese dell'operazione del paziente e delle lastre: basta staccare e riattaccare i flash, o tenerne due sulla fotocamera e due sul negatoscopio. |
Creando nella fotocamera una "cartella" dedicata al paziente su cui si sta operando, è così possibile a fine seduta avere sia le immagini operatorie che le lastre nella stessa cartella, con la sequenza precisa del lavoro nei dati Exif delle immagini. Si ringrazia il Dr. Angelo Fassi di Milano per la collaborazione. |
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Si possono riprodurre diverse radiografie contemporaneamente. |
Una foto di backstage eseguita utilizzando il lampo dei due SB-R200 appoggiati sul negatoscopio |
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La riproduzione integrale della radiografia |
Un particolare della radiografia riprodotto in scala 1:1 sfruttando l'area del sensore, che è di 15,6x 23,7mm: in questo modo è possibile risalire alle dimensioni reali delle parti anatomiche fotografate.
Abbiamo anche appoggiato un righello trasparente, inquadrato per circa 24mm che è la base esatta del sensore della D70. |
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