Questo nuovo Experience è dedicato all'applicazione della Nikon D70 in astrofotografia. Esso sarà trattato in due parti; la prima riferita alla parte fotografica ed ai solo materiali fotografici, cioè macchina, obbettivi, cavaletto ed accessori; la seconda parte, invece, riguarda l'applicazione della D70 con strumenti astronomici e tecniche di riprese particolari.

Capitolo 3
La Stella Polare - Le Congiunzioni -
Pianeti/Pianeti - Luna/Pianeti

 

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Premessa
Chiaramente prima di iniziare, bisogna subito dire che, senza una adeguata conoscenza astronomica, non possiamo far grandi foto, se non qualche scatto agli astri più grandi. Consiglio allora vivamente di partire a conoscere almeno gli effemeridi (dati astronomici) della luna, del sole, dei pianeti, delle costellazioni, ecc… in modo graduale da poter così avvicinarci all'astrofotografia del nostro sistema solare. Ci sono in commercio libri, riviste, opuscoli ed anche su internet, moltissimi dati, notizie e spiegazioni al riguardo, mensili e giornaliere con cui possiamo prevedere in anticipo quale sarà l'evento e decidere di fotografarlo.

 

 

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Materiali
Chiaramente la regina di tutto, è la nostra Nikon D70.
Oltre ad essa, non occorre una grande vastità di obbiettivi ed accessori. Come obbiettivi naturalmente più saranno luminosi (numero F minore) e più avremo possibilità di scattare con tempi più veloci ed un valore di rumore più basso, a scapito però di un peso minore del nostro portafoglio! Comunque in questa occasione lavorerò sia con obbiettivi molto luminosi, che meno.
Come accessori consiglio vivamente un ottimo cavaletto. La sua importanza è vitale per la "fermezza" delle immagini da scattare. La sua leggerezza non ha molta importanza, anzi può solo diminuire la stabilità della D70. Ancora per minimizzare il micromosso ed aumentare la stabilità di scatto (ma non necessario, utilizzando l'autoscatto) occorre procurarsi l'utilissimo scatto remoto ad infrarossi ML-L3. Proteggiamo le nostre ottiche con dei paraluce adeguati, in modo da evitare che riflessi strani, bagliori e luci indesiderate entrino a far da protagonisti nelle immagini catturate.

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Il Sole

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Nikon D70 - 400mm - Duplicatore - 1,4X+2X

Ovviamente il Sole si fotografa di giorno, ma anche durante tutta la fase di luce esiste il miglior momento per fotografarlo che è intorno a due o tre ore dopo il suo sorgere. E' già sufficientemente alto per essere fotografato, ma non troppo per risentire delle turbolenze degli strati più densi dell'atmosfera.
Seguendo la sua evoluzione l'aspetto sicuramente più interessante da fotografare sono, oltre alla bellezza di questa palla infuocata, le presenza di macchie solari al suo interno che, di giorno in giorno modificano la loro forma, la loro dimensione ed il loro aspetto regalando così piacevoli aspetti non facilmente visibili ad occhio nudo.

 

 

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Di giorno
Naturalmente avete necessità di mettere un filtro davanti il vostro obbiettivo.
ATTENZIONE: non guardate mai il Sole direttamente, né all'oculare della D70; potreste recarvi gravissimi danni alla retina, a meno che non vi procuriate occhiali specifici.

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D70 - F32 - T 1/8000s

Esistono diversi tipi di filtri da mettere davanti all'obbiettivo, sicuramente i più usati sono due.
Entrambi sono a film, cioè venduti come un foglio A4 (esistono anche più grandi); il più diffuso dato la sua economicità è senza dubbio quello di Mylar, anche se molto delicato dato che il suo spessore è di pochi micron e quindi molto fragile da fissare all'obbiettivo.
L'altro, ed il mio preferito, è il filtro solare AstroSolar della casa Baader Planetarium che, grazie ad una miglior alluminatura, fornisce delle immagini di alta qualità e con una resistenza meccanica molto superiore. La costruzione del filtro (e degli occhiali), dato che esso è a film, è semplicissima e comunque spiegata molto bene sulla confezione.

 

 

Al tramonto

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D70 - F 32 - T 2500s

Attendere l'ultimo minuto prima che si tuffi in mare o che sprofondi nelle tenebre per fotografarlo.
Senza filtro ovviamente, ma aumentando le Iso almeno a 400, chiudendo la focale ad F 32 e giocando con i tempi (da veloce a meno) man mano che perde di intensità. Con un po' di fortuna ed un pizzico di intuizione potremmo fotografarlo in maniere e dimensioni completamente diverse, e con colori che vanno dal bianco, al giallo ed infine al rosso passando per tutte le gradanti dell'arancione.


L'eclisse

Molto più particolare e inconsueta, è l'attesa di una eclissi di sole, sia che essa sia circolare che anulare.
Per tutte e due, dovremmo usare il nostro filtro precedentemente costruito, attendere l'evento con un po' di anticipo, settare la macchina con un valore di ISO 400, F22, e giocare sui tempi dal momento dell'entrata a quello di uscita dell'eclisse stessa.
La bellezza nel fotografarlo sarà, oltre che riprendere scientificamente l'evento, quello di riuscire a fotografare la corona solare.
 

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