Di Edo Prando
Nikon ha sempre fatto della massima compatibilità del suo sistema un punto d'onore.
Da mezzo secolo non ha cambiato l'innesto degli obiettivi.
Abbiamo provato obiettivi e accessori di trent'anni fa con le nuove digitali.

2. Digitale e vecchi obiettivi
 
3. Ritorno al passato
4. Nella pratica

 

Nella pratica
Abbiamo recuperato il vecchio corredo Nikon, tuttora in onorato servizio, di un nostro amico professionista, Enrico Martino. Come molti, deve anche lui fare il gran passo. Per i primi tempi non ha nessuna intenzione di rinnovare l'intero corredo, ma solo aggiungerci un corpo digitale. Dalla sua borsa abbiamo scelto, per la prova, gli obiettivi di cui è più soddisfatto e che usa più di frequente: il Nikkor UD Auto 20mm f/3,5, il Nikkor ED 180mm f/2,8 e il Micro Nikkor 55mm f/3,5. Inserirli nel bocchettone della D100 e della D70 non comporta difficoltà. Si accende la fotocamera e nel display esterno, in alto, lampeggia la lettera F. Avverte che la fotocamera è in una delle modalità di esposizione automatica.
Provi a schiacciare il pulsante e non succede niente. È proprio vero: bisogna impostare la modalità manuale. Lo fai e nel display compare il tempo di scatto. Il valore del diaframma no. Devi leggerlo sulla ghiera dell'obiettivo, proprio come una volta. Porti la fotocamera all'occhio e trovi le stesse indicazioni. Anzi, una in più: quando raggiungi la messa a fuoco, azionando la ghiera dell'obiettivo, in basso a destra s'accende un led verde.
Premi il pulsante di scatto e realizzi la foto. Non c'è da dire molto di più. Con tutti gli altri obiettivi è la stessa sequenza di azioni. Quella cui eravamo abituati nei tempi andati, quando eravamo abbastanza poveri da non permetterci il Photomic, ma abbastanza consapevoli di poterne fare a meno.
L'unica differenza rispetto ad allora è la lunghezza focale effettiva dell'obiettivo. Il 20mm diventa un 30mm, il 180 un 270 e così moltiplicando per il fattore di 1,5.
E la qualità, chiederà qualcuno? Buona.
Non si vede una sostanziale differenza fra la stampa di un soggetto normale ripreso in digitale con un obiettivo con schema digitale e uno con schema classico.
Non diciamo che le differenze non ci siano. Diciamo solo che nell'uso normale non sono poi così evidenti. Questo con il grandangolare da 20mm. Più si sale con la lunghezza focale, ancora minori sono le eventuali differenze.
Anche l'ottica macro, quel vecchio Micro Nikkor 55mm f/3,5 ha dato risultati impeccabili. Ma questo, come diceva Kipling, è un altro discorso.

Fotografo in mezzo al guado
Enrico Martino è professionista specializzato in foto di viaggi. Da anni viaggia per il Messico e realizza reportage che gli sono valsi i più ambiti riconoscimenti da parte del governo messicano. Ha sempre fotografato con fotocamere e obiettivi Nikon. Come tanti altri suoi colleghi cerca di governare nel modo migliore il passaggio tra la fotografia tradizionale e quella digitale. Nella sua borsa, accanto alle F4 e alle F100 è recentemente comparso anche un corpo Nikon D100. Il mio dorso digitale, lo definisce Martino che, a seconda delle esigenze, riprende sia in tradizionale, sia in digitale. Gli basta inserire gli obiettivo su un corpo, piuttosto che sull'altro.

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