Lo zoom Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR completa la gamma obiettivi stabilizzati a luminosità costante f/4, coniugando una qualità ottica eccellente a un contenimento di dimensioni e peso: il tutto con l'introduzione del sistema di stabilizzazione ottica VR ad oggi più efficiente.

 

Luminosità di massima apertura: perché f/4 Nikkor AF-S 70-200mm f/4G ED VR: visto da vicino
Tecnologie in pillole Sul campo: sport anche con TC-20E III
Sul campo: street e natura anche con TC-20E III Sul campo: distanza ravvicinata
Sul campo: astrofotografia Conclusioni

 

Uno dei grandi vantaggi offerti dal sistema Nikon è indubbiamente la possibilità di accesso a un numero di obiettivi Nikkor che, per qualità e varietà, riescono a soddisfare le esigenze di ogni fotografo, dall’amatore al fotografo professionista iper specializzato. Ad oggi il catalogo di ottiche Nikkor conta oltre 70 diversi modelli, dallo zoom standard dal prezzo particolarmente aggressivo, al super tele di grande luminosità per fotografia ultra specialistica, senza tralasciare ottiche macro, tilt & shift e fish-eye. A questi poi vanno aggiunti tutti i prodotti commercializzati nel passato, ma ancora otticamente pienamente compatibili, con la baionetta di innesto ottiche Nikon F utilizzata, quasi invariata dal 1959, anche sulle moderne reflex digitali. Tuttavia, anche in un contesto così favorevole per il fotografo, nel sistema Nikon si sentiva l'esigenza di un obiettivo zoom tele leggero, ma di indiscussa qualità, da affiancare allo zoom AF-S NIKKOR 70-200mm f/2.8G ED VR, sicuramente eccellente e luminoso, ma anche piuttosto pesante e ingombrante. La soluzione a questa esigenza, da qualche mese c'è, e si chiama AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR.

Luminosità di massima apertura: perché f/4

Spesso si tende a percepire un'ottica luminosa come un obiettivo di qualità migliore, spesso solo perché il costo, e quindi il prezzo finale di un'ottica ad alta luminosità, è superiore alla media degli obiettivi con luminosità più "comune". Si pensa che dato che il prezzo è più elevato, lo saranno anche le prestazioni. Ciò però non è sempre vero in termini assoluti e se ne ha una dimostrazione direttamente nel catalogo Nikon. Storicamente, le ottiche zoom ad alte prestazioni sono state caratterizzate da una luminosità massima pari a f/2,8, e nessuno penso possa obiettare sulla qualità della triade divenuta ormai celebre tra i fotografi composta da: AF-S NIKKOR 14-24mm f/2.8G ED, AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8G ED e AF-S NIKKOR 70-200mm f/2.8G ED-IF VR II. A queste tre ottiche, Nikon propone un'alternativa con luminosità massima f/4, quindi uno stop in meno, ma tutte dotate di stabilizzatore ottico VR integrato. Si tratta dell'AF-S NIKKOR 16-35mm f/4G ED VR, AF-S NIKKOR 24-120mm f/4G ED VR e, appunto , del nuovo AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR. Questa seconda triade offre una possibilità di scelta al fotografo che predilige compattezza e leggerezza indifferentemente su corpi a formato pieno FX che DX, ad esempio per street photography o per paesaggi in montagna, dove ogni Kg di peso in più di attrezzatura fotografica è un grosso handicap per il fotografo.

Questi obiettivi zoom con luminosità massima f/4 consentono prestazioni ottiche del tutto comparabili ai più famosi corrispettivi f/2,8, ma aggiungono un vantaggio notevole in termini di compattezza, peso e, non dimentichiamolo, anche di prezzo. Chi ha provato a confrontare, ad esempio, un AF-S NIKKOR 16-35mm f/4G ED VR con l' AF-S NIKKOR 14-24mm f/2.8G ED si sarà immediatamente reso conto della sensibile differenza di peso tra le due ottiche: 685g contro 1 Kg. Se il confronto si estendesse al recente AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR con il corrispettivo modello f/2,8, la differenza di peso sarebbe di quasi 700 grammi, senza contare anche la riduzione di ingombro.
Inoltre, la perdita di uno stop, nel passaggio da f/2,8 a f/4, oggi è sempre meno un problema. Le moderne reflex raggiungono sensibilità ISO elevatissime con un contenimento del rumore esemplare e se non si ha l'esigenza di scattare in condizioni di luce precaria con tempi di scatto quanto più veloci possibili, come nel caso di fotografia sportiva indoor, utilizzare un'ottica f/4 non è così limitante. Le recenti reflex digitali possono inoltre operare in autofocus anche a valori di luminosità equivalente f/8 permettendo l’utilizzo di moltiplicatori di focale anche in abbinate con obiettivi f/4.

AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR visto da vicino

Il nuovo obiettivo colpisce immediatamente per le dimensioni contenute: 178 x 78mm. Si tratta di una riduzione considerevole rispetto ai 209 x 87mm del modello f/2,8, che diventano ancora più sfruttabili per la scelta di offrire l'ottica senza un sistema di aggancio per il treppiede fisso sul barilotto. Questa soluzione permette al fotografo di scegliere se dotare l'obiettivo di un anello opzionale per agganciare l'obiettivo al treppiede, oppure usarlo prevalentemente a mano libera, sfruttando l'eccellente VR di cui è dotato, contenendo al massimo l'ingombro e il peso complessivo dell'obiettivo, che si attesa abbondantemente sotto il kilogrammo: 850 grammi per l'esattezza. La costruzione appare a livello delle classiche ottiche professionali di Nikon, rispetto al fratello maggiore f/2,8 può sembrare meno massiccio, ma nell'uso sul campo ciò non comporta alcun limite.
 


L’AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR dispone di due ampie ghiere. Quella più vicina al corpo macchina è destinata al cambio di focale. La posizione è ottimamente studiata per permettere di azionarla con la mano sinistra appoggiata a sostegno tra obiettivo e corpo macchina, un movimento che risulta naturale e istintivo, a tutto vantaggio della stabilità al momento dello scatto. La seconda ghiera, di dimensioni analoghe, è invece destinata al movimento di messa a fuoco manuale che può essere effettuato in qualsiasi momento anche con il sistema AF attivato per apportare correzioni del punto di messa a fuoco. Ovviamente la messa a fuoco è di tipo interno - IF - e questo oltre a non modificare il baricentro dell'obiettivo durante le operazioni di messa a fuoco, facilità l'uso di filtri in posizione fissa come polarizzatori o digradanti, in quanto la parte frontale filettata, da 67mm, non ruota durante le operazioni di messa a fuoco. Sul fianco dell'obiettivo è collocato un pannello con alcuni selettori.

I quattro comandi gestibili riguardano la scelta della messa a fuoco (Automatica o manuale), il limitatore del range di messa a fuoco (Full o da 3m all'infinito), l'attivazione del sistema di stabilizzazione ottica VR e la commutazione tra la funzione VR normale o attiva. In dotazione all'obiettivo viene fornito anche un pratico paraluce dotato di innesto a baionetta e bordo regolare, non a tulipano, per garantire il massimo contenimento delle dimensioni.
 

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Paraluce HB-60 in dotazione e illustrazione dei comandi di messa a fuoco (Automatica o manuale), il limitatore del range di messa a fuoco (Full o da 3m all'infinito), l'attivazione del sistema di stabilizzazione ottica VR e la commutazione tra la funzione VR normale o attiva.
Lo schema ottico comprende 20 elementi suddivisi in 14 gruppi. Include tre lenti iED, una HRI e il trattamento Nano Crystal Coating per migliorare la trasmissione luminosa e ridurre flare e riflessi interni in situazioni di controluce.


Lo schema ottico risulta piuttosto complesso, 20 elementi in 14 gruppi, soprattutto considerando che un'ottica f/4 è "più facile" da progettare rispetto ad una più luminosa, a meno che, ovviamente, non si voglia ottenere prestazioni fuori dal comune. Lo schema ottico vede anche la presenza di tre lenti ED, una HRI e il trattamento Nano Crystal Coating per migliorare la trasmissione luminosa e ridurre flare e riflessi interni in situazioni di controluce. Altra caratteristica interessante è la messa a fuoco minima di 1 metro, che equivale a un ingrandimento massimo pari a 0,274x. Questo dato lascia trasparire, come vedremo, anche un focus breathing davvero molto contenuto. Non siamo di fronte a un obiettivo macro, ma la capacità di avvicinarsi al soggetto per catturare un particolare o per macro a insetti non troppo piccoli è assicurata magari adottando anche una lente addizionale Close-Up. Ingrandisci l'immagineL'obiettivo è dotato dell'ultima evoluzione del sistema di stabilizzazione ottica delle immagini VR, in grado, secondo le specifiche di raggiungere i 5 stop, ovvero, stando alla regola empirica che vuole che a mano libera, in mancanza di sistemi di stabilizzazione occorra scattare con un tempo di posa che sia almeno il reciproco della distanza focale espressa in millimetri, ovvero 1/200s a 200mm di focale, con il sistema VR implementato sull' AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR, tale tempo limite scende intorno a 1/8s! A questo si aggiunge un diaframma composto da 9 lamelle arrotondate per migliorare la resa dello sfocato, la piena compatibilità con i moltiplicatori Nikon TC-14E, TC-14E II, TC-17E, TC-20E, TC-20E II e TC-20E III e la possibilità di dotare l'obiettivo del collare RT-1 per l'aggancio al treppiede.
Per maggiori dettagli sui temi di moltiplicazione di focale con i Nikon Teleconverter rimandiamo all’eXperience Nikon AF-S TC-20E III: l’altra faccia della moltiplicazione.

Tecnologie in pillole

Come abbiamo avuto modo di vedere, l’AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR è un concentrato di tecnologie, le riassumiamo brevemente per averne una visione d'insieme migliore:
 

SIC (Super Integrated Coating)
Nikon utilizza un esclusivo trattamento antiriflesso multistrato sulle lenti per aiutare a ridurre le immagini fantasma e i flare ad un livello trascurabile. Il trattamento SIC opera su un range di lunghezze d'onda più ampio rispetto ai trattamenti standard, migliorando sensibilmente il bilanciamento cromatico. Questo sistema offre i migliori risultati con gli obiettivi dotati di un numero rilevante di lenti, come appunto le 20 lenti dello zoom AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR. Lo speciale trattamento inoltre è calcolato per offrire le massime prestazioni con il tipo di lente e di vetro utilizzato, affinché l'insieme del gruppo ottico mostri il classico bilanciamento cromatico tipico delle ottiche Nikkor.

  Nano Crystal
Il trattamento Nano Crystal è uno speciale rivestimento antiriflesso che assicura immagini nitide, contrastate e dettagliate. Riduce drasticamente i riflessi dalle lenti interne dell'obiettivo attraverso un range elevato di lunghezze d'onda e risulta particolarmente efficace nella riduzione degli effetti di formazione di immagini fantasma e flare.
Il rivestimento Nano Crystal impiega una serie di strati multipli di materiale a basso indice di rifrazione formato da particelle cristallizzate di dimensione nell'ordine dei nanometri (un nanometro equivale alla milionesima parte di un millimetro). Questo trattamento assicura una trasmissione luminosa eccezionalmente elevata, che porta ad immagini contrastate e dai colori puri.

ED (Extra Low Dispersion)
Nikon ha sviluppato lenti ED per progettare obiettivi con una nitidezza superiore e una migliore correzione cromatica, minimizzando le aberrazioni cromatiche che affliggono gli obiettivi di lunga focale. L'aberrazione cromatica si presenta come una dispersione di colore che avviene quando i raggi di luce di varie lunghezze d'onda attraversano un vetro ottico. Si tratta di un limite fisiologico degli obiettivi a lenti. In passato la correzione di questo problema richiedeva l'utilizzo di sistemi ottici speciali basati anche su cristalli a dispersione anomala come quelli alla fluorite di calcio che, tuttavia, è sensibile ai cambiamenti di temperatura, è igroscopica e tende a scheggiarsi facilmente. La soluzione sviluppata da Nikon si basa invece sui vetri ED che offrono i benefici dei cristalli alla fluorite di calcio, ma senza i limiti che la contraddistinguono. Dall'introduzione dei primi vetri ED, Nikon oggi ha la possibilità di utilizzarne diversi modelli, sviluppati con caratteristiche ottiche diverse tra loro, per meglio adattarsi ai molteplici schemi ottici degli obiettivi. L' AF-S NIKKOR 70-200mm f/4G ED VR ne utilizza tre all'interno dello schema ottico.

High Refractive Index
Con un indice di rifrazione superiore a 2,0, una lente HRI offre effetti equivalenti a quelli ottenuti con diversi elementi in vetro normali e può compensare sia la curvatura di campo, sia l'aberrazione sferica. Pertanto, le lenti HRI consentono di ottenere elevate prestazioni ottiche in obiettivi sempre più compatti.
  IF (Internal Focusing)
La tecnologia classica per la messa a fuoco sposta le lenti dell'obiettivo verso l'esterno man mano che si vuole mettere a fuoco un oggetto posto più vicino dell'infinito. La soluzione utilizzata da Nikon prevede invece il solo spostamento di un gruppo di lenti interne all'obiettivo. Non modifica quindi il bilanciamento dell'ottica durante le fasi di focheggiatura e rende quest'ultima anche molto più veloce sia in manuale che tramite l'autofocus della fotocamera.
     
SWM (Silent Wave Motor)
Questa sigla identifica gli obiettivi dotati di sistema di messa a fuoco basata su speciali motori incorporati nell'ottica, che permettono di muovere in maniera silenziosa, precisa, veloce e con limitata inerzia il gruppo ottico dedicato alla focheggiatura. Gli obiettivi dotati di questo sistema si identificano anche per la presenza della sigla AF-S incisa in oro sul barilotto.
  M/A (M/A mode)
Tutti gli obiettivi AF-S possono essere utilizzati nella modalità di messa a fuoco M/A, che permette di passare istantaneamente dalla modalità autofocus a quella manuale senza ritardi, anche durante le operazioni di messa a fuoco automatica e senza curarsi della modalità di messa a fuoco automatica prescelta.
     
D (Distance information)
Gli obiettivi "D" informano la fotocamera della reale distanza soggetto/fotocamera ricavata dal sistema AF per permettere di utilizzare alcune funzioni evolute, come il sistema esposimetrico Color Matrix 3D e l'utilizzo del flash in modalità Multi-Sensor Balanced Fill-Flash.
  G (Type G)
Come gli obiettivi "D", anche i modelli G informano la fotocamera della reale distanza soggetto/fotocamera ricavata dal sistema AF ma si distinguono da questi ultimi per l'assenza della ghiera meccanica del diaframma in prossimità dell'innesto a baionetta. Gli obiettivi G possono essere utilizzati solamente dalle fotocamere che consentono il controllo elettrico del diaframma come tutte le DSLR e le più recenti reflex a pellicola.

VR /Vibration Reduction)
Questo innovativo sistema di riduzione delle vibrazioni minimizza l'effetto del mosso, causato da involontari movimenti impressi dal fotografo alla fotocamera durante lo scatto, decentrando, in senso opposto al movimento, un gruppo di lenti apposite. Il sistema riconosce automaticamente l'inizio di una foto scattata in panning –dove il movimento di spostamento lineare impresso alla fotocamera è volontario- e disabilitano la correzione sull'asse interessato. La generazione implementata su questo obiettivo consente di compensare movimenti fino a cinque stop. Ricordiamo inoltre la tecnologia VR a decentramento ottico anche molto efficace in aiuto del sistema di messa a fuoco che riceve così immagini più stabili.

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