Piccolo, economico ma tecnicamente dotato; quanto vale realmente l'obiettivo che si propone come complemento ideale ai kit d'ingresso delle reflex Nikon?

Di Valerio Pardi

Introduzione 55-200mm o 18-200mm?
Primo contatto Quale uso?
Macro, un mondo insperato Ritratto e VR
Il complemento ideale  

 

Ritratto e VR

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Da 55mm a 200mm sono le focali maggiormente utilizzate per i ritratti, le più corte sono ideali per il ritratto classico, mentre le focali di 135mm e 200mm sono essenziali per isolare il soggetto dal contesto nelle foto all'aperto. La presenza infine del sistema di riduzione delle vibrazioni consente di scattare sfruttando la luce ambiente, anche quando questa non è presente in abbondanza. La comodità dello zoom poi è impagabile quando si è alle prese con un soggetto e si vuole catturare l'attimo, l'espressione più rappresentativa della persona ritratta. Non ci sono tempi morti, tutto è facile e naturale, sia per l'ottima ergonomia fornita da quest'ottica, sia per l'efficienza del sistema AF, rapido, silenzioso e preciso. Ancora una volta sembra di stare a utilizzare un'ottica di ben altra classe. Il diaframma ha 7 lamelle ma queste hanno una forma arrotondata per migliorare la resa dello sfocato. Il passaggio tra zone a fuoco e aree fuori fuoco è graduale e piacevole, sembra quasi un'ottica fissa dalla resa dello sfocato. In questo campo è difficile trovargli dei difetti, ad essere cattivi ci si potrebbe lamentare dell'assenza di una profondità di campo veramente limitata, modello lama, tipica delle ottiche luminose (f/2-f/2.8); qui invece viaggiamo tra f/4-5 e f/5.6 valori per cui un minimo di profondità di campo c'è sempre, anche alla focale maggiore. E' un limite, se così si può definire, assolutamente ammissibile e che non pregiudica di fatto le prestazioni assolute di quest'ottica. Una maggior luminosità infatti avrebbe portato a alcuni grossi inconvenienti: un aumento considerevole del peso e delle dimensioni, uno schema ottico composto da un maggior numero di lenti e quindi una più delicata risposta a flare e luci parassite e, non da ultimo, una fascia di prezzo completamente differente ed inavvicinabile per il classico appassionato di fotografia.

 

 

 

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Il VR aiuta a stabilizzare i movimenti del fotografo ma non quelli del soggetto;
è però possibile sfruttare ai fini creativi questo aspetto; si noti nel particolare
ingrandito la gonna evidentemente mossa in contrasto con le foglie
della vegetazione perfettamente nitide.


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Il sistema VR consente di fotografare con tempi di scatto fino a tre volte
più lunghi di quelli normalmente ammessi per assicurarsi una foto priva di mosso.

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La presenza di un sistema di riduzione delle vibrazioni consente comunque
di realizzare ottime immagini con la tecnica del panning

 
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