Gli obiettivi fotografici sono il naturale complemento della fotocamera e costituiscono il mezzo attraverso cui le immagini giungono ad impressionare la pellicola. Oltre alle lenti, gli obiettivi sono dotati di una serie di meccanismi di controllo quali il diaframma e il sistema per la messa a fuoco. Il primo è assimilabile ad un foro di dimensione regolabile che consente di far arrivare alla pellicola una quantità variabile di luce ed ottenere un'immagine più o meno luminosa.
Il sistema di messa a fuoco, invece, manuale o automatico che sia, serve per regolare l'obiettivo in base alla distanza del soggetto, in modo che sulla pellicola sia proiettata una riproduzione nitida della scena inquadrata.
Ciò che distingue un obiettivo da un altro, è principalmente la sua lunghezza focale. Questo parametro, che si esprime in millimetri, incide in modo determinante sull'aspetto dell'immagine: al crescere della lunghezza focale aumenta l'ingrandimento (il soggetto, in pratica, risulta "avvicinato"), diminuendo di conseguenza l'ampiezza del campo inquadrato. Al variare della focale, inoltre, viene a modificarsi il rapporto dimensionale tra gli elementi di un'inquadratura posti su piani diversi. Vedremo in seguito di cosa si tratta.
Il normale
Il 50mm, detto comunemente "normale", riproduce la realtà in maniera molto simile all'occhio umano, sia come ingrandimento che come apparente prospettiva di veduta. Il normale, come angolo di campo medio (circa 46°), rappresenta un punto riferimento per le altre categorie di obiettivi.
I grandangolari
Il 28mm, preso come esempio di grandangolare, abbraccia un campo più ampio rispetto ad un'ottica normale, equivalente a circa 75°. Gli obiettivi grandangolari sono utili per fotografare i paesaggi e i soggetti molto grandi posti a breve distanza dal fotografo, consentendo di includere nella stessa fotografia uno spazio più ampio.
Le ottiche di questo tipo, inoltre, sono caratterizzate da un'estesa profondità di campo. Si definisce così, lo ricordiamo, quella zona precedente e successiva al punto su cui è regolata la messa fuoco entro la quale tutti soggetti risultano nitidi. A parità di altre condizioni l'estensione della profondità di campo aumenta con la chiusura del diaframma e cresce col diminuire della focale.
Supergrandangolari
I cosiddetti supergrandangolari sono obiettivi di lunghezza focale compresa tra 24 e 14mm (angolo di campo da 84° a 110°). Le ottiche di questo tipo vengono generalmente impiegate quando il campo inquadrato da un'ottica grandangolare non è sufficiente a riprendere tutti gli elementi desiderati.
Uno degli effetti caratteristici dei grandangolari e dei supergrandangolari, inoltre, è quello di modificare apparentemente la prospettiva della scena. Per parlar difficile possiamo dire che questi obiettivi evidenziano la convergenza delle linee di fuga ed alterano in modo notevole il rapporto tra le dimensioni di soggetti posti su piani diversi: il viso di una persona vicino all'obiettivo, ad esempio, appare enorme e deformato, mentre lo stesso elemento posto all'orizzonte, risulta piccolissimo.
I teleobiettivi
Gli obiettivi tele presentano una lunghezza di focale superiore a quella delle ottiche normali e consentono, a parità di distanza di ripresa, un maggiore ingrandimento del soggetto. I tele più comuni sono quelli da 135, 200, 300mm di focale (rispettivamente da 18°, 12° e 8° di campo) e sono particolarmente indicati per le riprese di elementi lontani.
Uno degli aspetti caratteristici di un teleobiettivo, è l'apparente riduzione della distanza di soggetti posti su piani diversi (compresi nella stessa inquadratura) in modo inverso a quanto avviene con i grandangolari.
In questo caso, gli elementi che si trovano a distanze differenti appaiono molto più vicini tra loro di quanto non siano in realtà e, con i tele più potenti, il fenomeno è ancor più rilevante: i soggetti sembrano addirittura "schiacciarsi" l'uno contro l'altro, e l'unico modo di conferire un minimo di profondità la scena è di selezionare accuratamente il piano di messa a fuoco.
I superteleobiettivi
I "supertele", come vengono chiamati in gergo, sono obiettivi generalmente pesanti e molto costosi, la cui focale va da 400 a 2000mm (da 6 gradi di campo a 1 grado): grazie al notevole ingrandimento consentono riprese di dettagli della scena da lunghe distanze.
I supertele sono di impiego pratico piuttosto difficile: col crescere della focale, infatti, aumenta la sensibilità alle vibrazioni del complesso fotocamera obiettivo e quindi il rischio di ottenere foto mosse.
Il fotografo dovrà quindi lavorare con tempi di otturazione molto veloci e, qualora ciò non fosse possibile, impiegare uno stabile treppiedi.
L'ingrandimento possibile con le ottiche di lunga focale consente riprese in primo piano da notevole distanza, caratteristica utile sia nel ritratto di soggetti inconsapevoli (ogni paparazzo lavora con un supertele…), che nella caccia fotografica di animali particolarmente timorosi.
Gli obiettivi di questo tipo sono anche utili nella fotografia paesaggistica, specialmente quando si vuole isolare un dettaglio del panorama dal contesto generale.
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