Era il luglio del 2000. Mi trovavo a Parigi di passaggio con l'amico Marius Millo, anche lui fotografo, destinazione Islanda. Il nostro viaggio era preparato da tempo e avevamo a disposizione quindici giorni per completare il giro dell'isola e raggiungere, se possibile, zone impervie e desertiche come i crateri di Askia e le montagne del Landmannalaugar a bordo di una Land Rover camperizzata vecchio modello. Ai giardini di Luxembourg incontrammo Yann Arthus-Bertrand che da pochi giorni aveva inaugurato la sua bellissima mostra “Le monde vu du ciel” realizzata in esterni. Non avevo mai visto prima di allora una serie di fotografie stampate su pannelli di grandi dimensioni in un open space. Rimasi impressionato. Lui si dimostrò molto gentile e rimanemmo una buona mezz'ora a parlare dei suoi progetti e dell'esperienza straordinaria che aveva vissuto in quegli anni di fotografie aeree in tutto il globo. Quando fummo sul punto di salutarci, sapendo della nostra destinazione, concluse: «fotografate l'isola dall'alto, c'est incroyable». L'Islanda è spettacolare anche dal basso. Non avevamo previsto riprese aeree e il viaggio fu comunque molto stimolante. Sono ritornato poi nell'estate del 2007 con un gruppo di fotografi, durante uno dei miei photo-tours. Ancora una bella esperienza.
© Sandro Santioli
Il progetto “Iceland from above” nasce dopo questi due viaggi e da queste premesse. L'ho realizzato assieme all'amica fotografa Fran di NY nell'estate 2009 e 2010. Ho fotografato dall'alto tante volte in vita mia ma questo è stato il primo progetto dove le riprese erano quasi solo ed esclusivamente aeree per tutta la durata del viaggio. Non potendo permetterci di sostenere il costo di un elicottero per tutte le ore di volo, i quesiti erano molteplici. La prima incognita era se potevamo riuscire a sostenere fisicamente uno stress continuo da “volo” con un piccolo veivolo che vibrava continuamente e fluttuava talvolta tra le forti correnti che spazzano l'isola in tutte le direzioni. Tutto era naturalmente aggravato dal fatto che tenevamo aperti i finestrini o la porta scorrevole per buona parte del tempo. Pur essendo in piena estate l'aria che entrava era praticamente gelida, soprattutto in prossimità e sopra i ghiacciai.
© Sandro Santioli
L'altro quesito era se i piloti, abituati perlopiù a trasportare turisti in giri panoramici, fossero stati in grado di soddisfare le nostre necessità di avvicinarsi, per quanto possibile, alle aree di interesse e sorvolarle secondo le direzioni e con le angolazioni desiderate. L'intesa via radio con i piloti è determinante per la buona riuscita delle riprese fotografiche e per questo loro hanno bisogno del maggior numero di indicazioni possibili (che naturalmente devo fornire mentre sto componendo e scattando). Un lavoro non proprio semplice poiché richiede una concentrazione assoluta per ore durante le quali lo stomaco si rigira e contorce, il freddo penetra sin nelle ossa nonostante le varie coperture e le mani si intirizziscono fino a non riuscire più a muoverle. Meno male che dopo ogni sessione di riprese c'è normalmente un piccolo stacco per cambiare zona. Non avevo dubbi invece sull'affidabilità delle macchine fotografiche e obiettivi o sulla tenuta delle batterie. Le precedenti esperienze mi avevano confortato in questo.
© Sandro Santioli
L'Islanda dall'alto è un paese straordinario. Spero che le immagini pubblicate lo possano testimoniare. Questo è anche un luogo dove la natura apporta cambiamenti continui alla morfologia del paesaggio. Ho rifotografato a luglio 2010 l'area vicina al vulcano Eyjafjallajkull dopo l'eruzione di aprile che aveva bloccato il traffico aereo in mezzo continente. Le grandi quantità di ceneri, lapilli, minerali eruttate avevano cambiato l'aspetto delle aree circostanti e i colori dei ghiacciai, dei fiumi, delle ampie distese non erano più gli stessi. Magicamente trasformati e meravigliosamente ridipinti.
© Sandro Santioli
Questa dell'Islanda aerea è una visione dei luoghi e della loro essenza, proiettata verso l'immaginario, quasi a ricercare un confine tra realtà e astrazione. In questo tipo di sintesi non mi interessa la realtà pura e semplice, ma la sua trasformazione in un punto di vista soggettivo, così da renderla un mio processo ri-creativo. Un paesaggio fisico, che esiste ma che fa sognare allo stesso tempo. Con quest'approccio focalizzo l'attenzione sulla luce, sulle forme, sul colore, sulla composizione. Il mio interesse in fotografia è concentrato soprattutto nella ricerca e nella trasmissione di un senso di armonia e di bellezza: valori che percepisco ovunque nel mondo, da tutte le cose, persone o luoghi che mi circondano. Bellezza e armonia sono essenziali per vivere. Queste immagini portano con sé un messaggio: coloro infatti che percepiscono la bellezza, imparano a riconoscerla e a rispettarla. Che sia nel viso in una persona, nel corpo di una donna o di un uomo, nella fierezza di un animale, nella forma di un oggetto, nella maestosità di un paesaggio.
© Sandro Santioli
Chi è
Il lavoro di Sandro Santioli spazia dal reportage alla foto “creativa”. Con la sua fotografia di paesaggio e colore in genere collabora spesso con riviste geografiche e di viaggi (National Geographic, Geo, Meridiani, Belleuropa, Bellitalia e altre) e le sue immagini sono pubblicate su quotidiani e magazine in Italia e all'estero. Le foto di Santioli sono utilizzate a corredo di campagne pubblicitarie e siti, e pubblicate per la produzione di libri, brochure, calendari, poster, cartoline.
Il suo lavoro è stato più volte recensito su riviste di arte e fotografia. Dal 1994 insegna regolarmente in photo workshops, photo tours e corsi di fotografia in Italia e all'estero.
www.sandrosantioli.com
© Sandro Santioli
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