La fotografia è creare con la luce, un pensiero che sicuramente accomuna tutti noi fotografi. Senza questo elemento, naturale o artificiale che sia, il fotografo sarebbe come uno scrittore senza la sua penna. In assenza di luce non avrebbe senso parlare di diaframmi, tempi di scatto e di iso, insomma di tutte quelle varianti che permettono di esporre una foto nel modo giusto rispetto all'intensità della luce che si ha.
Rebecca Soni (USA) © Giuliano Caponera
Non sono un fotografo legato a un genere in particolare. Mi attraggono le novità, sono molto curioso, mi piace osservare e lanciarmi in nuove sfide. Scatto dai matrimoni allo sport, passando per lo still life, il reportage, i paesaggi e tanto altro. Con i matrimoni ci sono cresciuto, da ragazzo facevo il doppio lampo (tenevo il flash, per aiutare il fotografo a costruire la luce migliore). Con il tempo ho iniziato a realizzarli cercando sempre più di trovare un mio stile e, soprattutto, di non farli diventare ripetitivi. Cerco di improntare i miei servizi come una specie di caccia fotografica dove seguo gli sposi per cogliere gesti che non si possono creare con una posa. Ovviamente c'è una parte di posato, dove cerco di coinvolgere anche gli amici per creare delle foto simpatiche. L'attrezzatura che uso in genere è composta da Nikon D3 e D700, Sigma 12-24, Nikon 24-70 e Nikon 70-200.
Maiorca © Giuliano Caponera
E poi non possono mancare i flash per creare le mie luci. Ho due Metz 60CT4, un Nikon SB-800 e un Nikon SB-900. Uso un Flash Nikon in macchina, soprattutto per dare delle schiarite e il mio assistente ha un Metz collegato tramite un radiocomando Elinchrom il quale li rende indipendenti. A volte, per regalare maggiore atmosfera alla scena, uso delle gelatine colorate.
Matrimonio © Giuliano Caponera
Nell'estate del 2009 ho avuto la possibilità di fotografare a Roma i mondiali di nuoto. È stato un lavoro che mi ha dato grandissime soddisfazioni che sono state coronate con una mostra: Emozioni di un mondiale Roma09. Il nuoto offre a un fotografo innumerevoli spunti, soprattutto utilizzando l'acqua nelle sue svariate forme. In questa occasione al materiale citato prima si sono aggiunti i lunghi fuochi, il 300 e il 400 e il 600, tutti rigorosamente Nikon e sono usciti di scena i flash poiché la faceva da padrona la luce naturale. Le tecniche di scatto sono state diverse, tutto dipendeva da quale effetto volevo creare. I tempi di scatto sono andati da 1/15 a 1/3000 di secondo, iso da 100 a 4000 e diaframmi in generale quasi sempre molto aperti. Ogni volta che tornavo in sala stampa ero sempre molto curioso di rivedere le foto realizzate perché non sapevo mai che sorprese mi riservassero i giochi d'acqua. Ogni specialità mi ha regalato un'emozione diversa. Il nuoto, aggressione; i tuffi, sfida; il nuoto sincronizzato, eleganza; la pallanuoto, rivalità.
Rodi © Giuliano Caponera
I viaggi in giro per il mondo e il curiosare per la mia città mi hanno portato a realizzare diversi reportage. Ho trascorso giornate intere con la mia macchina fotografica al collo alla ricerca dello scatto, quello scatto che hai magari in mente da tempo ma che tante volte è difficile trasformare in immagine. A volte mi piace posizionare la macchina fotografica a terra, per avere un punto di vista radente al suolo, mi regala prospettive inedite.
Alessia Filippi (Italy)
© Giuliano Caponera
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Lolita Ananasova (Ukraina)
© Giuliano Caponera
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Andando con la mente all'inizio della mia storia fotografica, il mio approccio inizia nel Natale del 1987 quando, tra i tanti regali ricevuti c'era una compattina Kodak che ancora conservo. Rimasi subito affascinato da quell'oggetto e con la curiosità che contraddistingue un bambino di undici anni scattai i miei primi film. Dopo poco tempo non contento della compatta che era completamente automatica, di nascosto da mio padre iniziai a usare la sua macchinetta che custodiva gelosamente: una Voigtlander con ottica fissa con la possibilità di decidere tempi e diaframmi.
Durante il periodo del Liceo Artistico, assieme alla mia professoressa di storia dell'arte e giornalista, realizzai dei servizi fotografici per i suoi pezzi che vennero pubblicati sulla rivista Italian Style, riuscendo ad ottenere, con grande orgoglio, la mia prima copertina. L'esperienza mi fece capire sempre più che la fotografia era la mia grande passione e non potendomi permettere una scuola, già al tempo molto costosa, decisi di crescere a bottega, un po' come i grandi artisti studiati a scuola.
In punta di piedi © Giuliano Caponera
Così con i risparmi messi via grazie ai primi lavori da assistente durante i matrimoni, comprai il mio primo corredo: una reflex della Minolta con diversi obiettivi. Dopo qualche anno arrivò la tanto desiderata Nikon F90x con la quale realizzai le mie prime foto da fotografo professionista.
Riconosco che la mia grande fortuna è stata quella di avere la possibilità di lavorare nel più prestigioso negozio di fotografia di Roma, dove tutt'ora sono. Qui ho avuto l'opportunità di conoscere e frequentare alcuni tra i più grandi fotografi contemporanei. Col passar del tempo anch'io mi sono convertito al mondo digitale, restando sempre fedele alla Nikon. Oggi durante i miei lavori utilizzo una D3 e una D700 con diverse ottiche professionali sempre e rigorosamente accompagnate da flash.
Chi sono
Sono nato a Roma, ho 34 anni, di cui circa 25 passati a fotografare. Sull'Amerigo Vespucci, ancora bambino, ho scattato le prime foto. La voglia di scattare e saperne sempre di più mi hanno portato a frequentare quasi tutti i giorni il fotografo sotto casa. Grande passione, primi lavori come assistente, prime foto pubblicate. Nel frattempo non ho mai abbandonato le sale di posa, perche è lì che sono cresciuto, sempre a stretto contatto con i maestri. A 24 anni ho iniziato a lavorare in un grande negozio di fotografia della mia città, dove tuttora lavoro, frequentato da alcuni tra i fotografi più prestigiosi dai quali ho tratto svariati insegnamenti.
Maiorca © Giuliano Caponera
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