Umberto Stefanelli è un fotografo
italiano, cresciuto artisticamente a New
York, dove ha vissuto diversi anni e dove ha iniziato
ad esprimere la sua creatività,
perfezionando il suo modo personalissimo
di fotografare e rielaborare le immagini con tecnica innovativa.
Dopo l'America, ha scoperto l'Oriente che, con la sua luce
ed i suoi colori, ha ulteriormente condizionato l'evolversi
della sua arte fotografica intimamente legata alle magie
della pellicola a sviluppo immediato
Polaroid.
La via dei sogni |
Il prodotto attuale è un'immagine
singolare, risultato della fusione
tra la pellicola gelatinosa ed i supporti
di carta decorati con foglie d'oro, d'argento o di
bronzo, creati in base ai colori
ed alle forme dell'immagine di partenza: lavoro paziente,
minuzioso, dove ogni dettaglio riceve tempo, attenzione,
cura artigianale. Ne scaturiscono opere
vibranti, fortemente tridimensionali, uniche.
Entrambi abbiamo patito |
Di recente a toccarlo e ispirarlo è
stato un evento epocale per tutti, credenti e non, la morte
di Papa Giovanni Paolo II; come ha scritto
Nori Zandomenego: "Stefanelli benché
molto giovane ha ricevuto importanti riconoscimenti
per il suo lavoro di fotografo pubblicitario e non solo.
In questa fase della sua ricerca notiamo un superamento
dell'effetto propagandistico
e consumistico a favore di un racconto più intimo,
dove la "merce" da raccontare
è l'anima, gli affetti, l'umanità in ginocchio,
la misericordia, l'amore. Una cosa però rimane costante
nel suo operare: l'impaginazione grafica.
Il messaggio che l'autore vuole trasmettere è risolto
nell'opera attraverso l'organizzazione a collage
di pezzi di giornale. Il fatto di cronaca
all'attenzione è la notizia della scomparsa del Santo
Padre, titolo dell'articolo e immagine del Pontefice sono
poste a chiusura dei lati della composizione,
una specie di cornice che racchiude l'immagine del vero
protagonista: un bimbo triste
del terzo mondo. Il messaggio cristiano che cogliamo è
quello dell'immortalità dell'anima, dell'immortalità
delle azioni buone che si perpetuano nei bisognosi aiutati,
nei disperati ascoltati, nelle preghiere di tutti coloro
che sono in difficoltà. Negli occhi di quel bimbo
c'è dolore ma anche riconoscenza. Piccole e strette
strisce di giornale si sovrappongono tagliando in due metà
non tanto l'opera quanto il volto,
bellissimo, di quel piccolo uomo che porta su di sé
la croce della sua esistenza terrena. Il bimbo non ci guarda,
il suo sguardo è altrove…
verso una realtà metafisica, mistica, migliore".
Wadowice 18 maggio 1920 |
Chi sono
Sono un fotografo d'arte con occhio ed ispirazione influenzati
dalla moda e dalla pubblicità.
La mia carriera si è sviluppata tra Milano e New
York, dove ho realizzato alcune immagini d'impatto per lo
stilista Piercouture, autore, tra l'altro, di abiti creati
con capelli naturali (progetto artistico promosso da L'OREAL).
Ho collaborato con la LEVI'S STRAUSS,
a New York, per l'allestimento di una campagna pubblicitaria,
realizzando due collage Polaroid
(dal titolo "Dina wore them" e "Leveyes") in esposizione
permanente alla LEVI'S GALLERY di New York City.
Nel luglio del 1999 sono stato selezionato da "SURFACE
MAGAZINE" di San Francisco tra i finalisti dell'
"Avant Guardian project".
Addio Santità |
Ho partecipato inoltre con la YOUNG
& RUBICAM di New York ad uno speciale progetto
pubblicitario dal titolo "Artvertising".
Negli ultimi anni ho intrapreso una ricerca mirata alla
fusione tra l'immagine pubblicitaria ed un'espressione artistica
e personale d'avanguardia. Il mio lavoro è sicuramente
fuori dell'ordinario: ogni opera rappresenta un pezzo unico,
a cominciare dalla carta che viene dipinta, dorata, marmorizzata
o trattata in altro modo, prima di ricevere l'emulsione
della fotografia. Pezzi unici sono anche i miei collage
Polaroid, eseguiti su cartone,
legno o tela.
Nel 2000 il mio lavoro è stato pubblicato nel libro
"Fashion Photography Now" (Harry
N. Abrams, Inc. – New York), una compilation di alcune
delle più innovative e provocanti immagini di moda
degli ultimi anni.
Nel 2002 e 2003 ho partecipato da relatore al Congresso
Internazionale della Fotografia, che si è
tenuto ad Orvieto. Nello stesso periodo ho collaborato con
Polaroid Italia per una riuscita
dimostrazione con la Polaroid 50 x
60, strumento altamente sofisticato (disponibile
in soli 6 esemplari al mondo) utilizzato anche dall'agenzia
milanese Photomovie, per una mostra fotografica in progress,
come evento collaterale alle più importanti mostre
cinematografiche europee (Venezia, Berlino, Taormina, Cannes).
Feticista |
Nel luglio 2002 il mio Portfolio è stato pubblicato
dalla prestigiosa rivista d'arte fotografica ZOOM
INTERNATIONAL.
Dal giugno 2003 una selezione delle mie immagini è
entrata a far parte della Polaroid
Collection, una tra le più prestigiose Collezioni
d'arte negli Stati Uniti d'America.
Lo scorso novembre il mio Portfolio è stato pubblicato
dalla rivista Firma.
Ad aprile e maggio 2004, si è svolta ad Atami (Giappone)
una mostra per la celebrazione del trentesimo anniversario
di ZOOM INTERNATIONAL e sono
stato tra i dieci fotografi selezionati per esporre le proprie
opere.
Ad Ottobre e Novembre 2004 la stessa mostra è stata
esposta a Tokyo, in collaborazione con la Nippon
Television.
Nel mese di gennaio 2005 sono stato invitato al Politecnico
di Milano per tenere due conferenze sulla fotografia
creativa tra avanguardia e tradizione. Sempre in gennaio,
una delle mie immagini è stata pubblicata nel libro
"THE POLAROID BOOK"
- Selection from the Polaroid Collections of Photography
(TASCHEN editore).
www.umbertostefanelli.com
Algida |
La mostra di Umberto Stefanelli dal titolo"...io sto
alla porta e busso" è presso il Museo Nazionale
della Fotografia di Brescia (Contrada del Carmine 2/F -
Brescia), dal 21 gennaio al 25 febbraio 2006.