L'evoluzione del sistema flash
Il flash è nato per risolvere il problema della mancanza di luce sufficiente ad una corretta esposizione, tuttavia fino a tempi recenti i produttori non si ponevano il problema della qualità dell'illuminazione; per questo motivo il flash è sempre stato considerato uno strumento di difficile uso.
I flash incorporati nelle fotocamere per loro natura non possono essere staccati dal corpo macchina per disporli in modo da migliorare la distribuzione della luce. Lo stesso accade ai flash che nascono per essere montati sulla slitta porta-flash sopra al pentaprisma della fotocamera.
Questo tipo di luce flash risulta poco naturale perché ha un orientamento diverso da quella del sole a cui siamo abituati e che spiove dall'alto; il flash incorporato nella fotocamera o montato sulla slitta porta-flash genera un lampo che illumina il soggetto lungo un asse parallelo all'obiettivo della fotocamera.
Un passo avanti c'è stato con i flash indipendenti collegati via filo alla fotocamera; in questo modo il flash può essere allontanato dalla fotocamera per illuminare il soggetto nel modo migliore o più creativo, comandato in modalità manuale, automatica o TTL a seconda del modello.
Il Commander SU 880 montato sulla Nikon D80 e due SB-R200.
|
Il passo successivo nell'evoluzione tecnologica si è avuto con il flash wireless, ovvero che non richiede i cavi di collegamento. Il sistema è stato ideato per prima da Minolta, ma poi è stato sviluppato anche da Canon e soprattutto da Nikon: è il caso dei flash SB800 e SB600: un flash innestato sulla fotocamera funge da Commander, ovvero comanda il funzionamento di uno o più flash compatibili, che possono essere posizionati in un qualsiasi punto dell'ambiente, senza il limite costituito
dai cavi.
Utilizzando come Commander il flash integrato della D80
si può lavorare senza il SU 800. pannello diffusore in perspex.
|
E veniamo ora ai nuovi flash Nikon SB-R200: concepiti inizialmente come piccoli flash da innestare sull'ottica per creare un tipo di luce che ricorda quella dei flash anulari; in realtà permettono di fare molto di più in quanto sono a comando wireless e quindi sganciabili dall'anello di raccordo per l'ottica.
Sono flash che ben si prestano alla fotografia a distanza ravvicinata e sono certamente convenienti in termini di costo rispetto ad un sistema basato sui flash SB 800 / SB 600. Utilizzando un SB 800 come Commander e due SB 600 siamo su una cifra intorno a 1.100 Euro; se la macchina che utilizziamo è una D70, una D70S, una D80 o una D200 è possibile rinunciare al Commander (ma anche alle sue funzioni di ripartizione della luce) e basta acquistare uno o più SB-R200, al costo di 200 Euro l'uno; con 550 Euro si può acquistare il kit contenente due unità SB-R200 e accessori, e con 850 Euro il kit che include anche il Commander (dispositivo che può essere acquistato separatamente per 300 Euro).
Dal punto di vista della flessibilità di impiego il kit preferibile è quello più completo in quanto permette di comandare due flash a potenza differente.
 |
 |
Due unità SB-R200 montate sulla D80 tramite lo speciale anello di raccordo; a sinistra con le parabole di diffusione
innestate, a destra senza. |
Nel kit vengono anche forniti quattro paia di
fi ltri colorati. |
|
|
|
Un braccio snodato armato con due clamp che da una parte si collega all'anello di raccordo della reflex,
dall'altra ad un flash SB-R200; le applicazioni però possono essere diverse, come reggere davanti
all'obiettivo un piccolo pannello diffusore in perspex.
|
|
|
|
Il pannello in perspex fornito in kit agganciato al braccio snodato diffonde la luce che proviene dal flash SB-R200 posto a destra, mentre quello posto a sinistra fa da luce principale. E' una valida soluzione per fotografare in controluce oggetti trasparenti, come i cubetti di metacrilato colorati di questa immagine.
|
