Creare il profilo ICC di una fotocamera è più impegnativo rispetto a creare quello di uno scanner o di una stampante. Generalmente si può farne a meno sfruttando al meglio il lavoro eseguito dai tecnici di Nikon che hanno predisposto diversi strumenti hardware e software, come i profili di Picture Control, per fornire risultati ottimali in modo molto semplice.
Come ottenere buoni risultati senza specifico profilo
Profilare la fotocamera è un’operazione complessa e tutt’altro che automatica. È tuttavia essenziale in alcune situazioni di ripresa, quando si ha la necessità di tenere conto di condizioni particolari di illuminazione o si deve utilizzare la fotocamera come strumento di misura. Per tutte le situazioni di ripresa comuni bastano le normali dotazioni software messe a punto dai tecnici Nikon e confluite nella tecnologia di sviluppo del RAW, propria di ViewNX2 e CaptureNX2; come pure in quella dei Picture Control, che permettono di controllare sia la colorimetria del RAW, sia del JPEG. Utilizzare al meglio questi strumenti permette già di avere un ottimo risultato, senza inoltrarsi nella realizzazione del profilo della fotocamera. Questo eXperience integra e completa quanto già in precedenza visto attraverso i dedicati eXperience:
• Gestione colore e Nikon Capture NX
• Sviluppo RAW/NEF e conversione colore con Capture NX
• Impiego di Spazi Colore estesi in Nikon ViewNX, Capture NX2 e stampa Inkjet
• Profili Adobe Camera Raw per Nikon
• Nikon Picture Control: l'immagine "à la carte"
• Nikon Picture Control: l'immagine su misura anche a luminosità negativa
• Colormunki Photo e Colormunki Design di X-Rite
• Calibriamo il monitor con Spyder3Elite
Queste schermate di confronto dimostrano come l’uso oculato degli strumenti di sviluppo porti già a ottimi risultati, anche senza realizzare un profilo della fotocamera. |
||
La schermata riporta rispettivamente: |
La schermata riporta rispettivamente: |
La schermata riporta rispettivamente: |
B. Valori L*a*b* delle tacche della mira estratti dalla foto sviluppata in Capture NX2 con Picture |
B. Valori L*a*b* delle tacche della mira estratti dalla foto sviluppata in Adobe Camera RAW con impostazione standard. |
B. Valori L*a*b* delle tacche della mira estratti dalla foto sviluppata in Adobe Camera RAW con Profilo Fotocamera Neutral. |
C. Confronto in colori falsati delle differenze in DeltaE2000 fra la mira e la foto reale. |
C. Confronto in colori falsati delle differenze in DeltaE2000 fra la mira e la foto reale. |
C. Confronto in colori falsati delle differenze in DeltaE2000 fra la mira e la foto reale. |
In verde e giallo i valori nella norma, in marrone valori al limite e in rosso valori non accettabili. Come si vede lo sviluppo secondo l’impostazione Neutral, sia in Capture NX2 sia in Adobe Camera RAW, produce un’ottima fedeltà cromatica, mentre l’uso della impostazione standard di Adobe Camera RAW produce uno slittamento cromatico elevato. Neutral è l’impostazione di Nikon che assicura la maggiore rispondenza cromatica, si basa anche in Camera RAW sul Picture Control, proprio come in Capture NX2. |
Perché dunque questo eXperience?
Perché diversi fotografi hanno necessità di eseguire in ogni caso un profilo ICC e perché è utile fare chiarezza su alcuni concetti fondamentali e illustrare il modo corretto di usare le tecnologie a disposizione.
IL COLORE NEL JPEG
Questo formato è il risultato di uno sviluppo “on-camera”, eseguito dal firmware quindi dall’hardware eXpeed della macchina subito dopo lo scatto, basandosi ovviamente sui dati grezzi generati dopo la conversione analogico/digitale (quelli che confluiscono nel RAW). Il fatto di essere costretto all’interno di uno spazio colore fisso a 8 bit (sRGB o AdobeRGB), non deve essere ritenuto un limite, ma una precisa scelta: del costruttore che si uniforma a uno standard e del fotografo che sceglie quello più adatto al suo lavoro.
Lo spazio sRGB è il più ridotto e il più adatto all’uso dell’immagine sul WEB e a monitor, mentre AdobeRGB è più ampio e adatto alla stampa inkjet e tipografica (offset, ecc.).
Quando si usa questo flusso di lavoro, di fatto, si costringe la fotocamera a riportare tutti i colori del soggetto all’interno di uno di questi spazi colore predefiniti, utilizzando un intento percettivo e facendo in modo che le sfumature del soggetto siano rese nel modo più realistico possibile. È il sistema più pratico per ottenere immagini corrette e utilizzabili in tempi brevissimi. La precisione della resa del colore è garantita dal costruttore, che si rifà al lavoro di International Color Consortium, ente che ha gettato le basi della gestione del colore.
RAW: DAL B/N AL COLORE
Il RAW (NEF) è un formato bianco e nero, in quanto il sensore registra per ogni pixel solo i livelli di luminosità, filtrati attraverso lo schema Bayer. Attraverso l’uso degli algoritmi di demosaic i dati vengono convertiti in un file a colori RGB, il cosiddetto “sviluppo” del RAW. Questo viene eseguito dal programma di gestione del RAW secondo un suo motore software interno, diverso da programma a programma.
Quindi: il risultato dell’apertura di un RAW varia a seconda del software utilizzato.
La colorimetria risulta diversa, come pure gli altri parametri della qualità di immagine, a seconda del software e in relazione alle scelte operate dall’algoritmo e dall’uso dei dati di scatto, memorizzati sotto forma di metadati. Il vantaggio dell’uso del RAW (NEF) è che si può generare un file a più di 8 bit/colore e in uno spazio colore a piacere, oltre ovviamente a qualsiasi profilo colore presente nel sistema. Inoltre le grandi possibilità di variazione dello sviluppo lo rendono adatto alla personalizzazione del risultato: sia per ottenere immagini con una fedeltà cromatica elevata, sia per una personalizzazione attraverso la variazione dei parametri di sviluppo (in modo creativo avvalendosi dei Picture Control.
IMPORTANZA DEI DATI DI BASE
Poiché i dati grezzi del RAW (NEF) non hanno un profilo associato, il loro sviluppo richiede in ogni caso l’uso di informazioni precise sulla linearizzazione della fotocamera. Queste fanno parte dei dati a disposizione del motore software che esegue lo sviluppo del RAW (NEF). Il software Nikon si basa su informazioni strutturali delle varie fotocamere che permettono di uniformare la resa fra i diversi modelli, in modo da ottenere sempre un risultato corretto.
La gestione del colore si basa sulla ColorChecker, una mira di 18 colori più 6 tonalità di grigio, oppure sulla ColorChecker SG, con 140 tacche fra colore e grigi, di X-Rite. Queste devono essere riprodotte fedelmente da qualsiasi fotocamera, in quanto i loro colori sono tutti compresi nello spazio colore AdobeRGB (anche se alcuni stanno proprio al limite). Per ottenere questo risultato il software usa dei dati di linearizzazione che il costruttore dell’hardware conosce e che sono vitali per la corretta gestione del colore. Utilizzando software diversi da quello del costruttore non è detto che i risultati siano ottimali.
Quando si cerca fedeltà oggettiva di riproduzione colore è sempre meglio utilizzare il software del produttore della fotocamera per sviluppare il RAW, in quanto si ha la sicurezza che i dati su cui si basa lo sviluppo sono il più accurati e completi possibile. Inoltre il motore software è costruito per ottimizzare il risultato in base alle caratteristiche hardware del complesso obiettivo/sensore/convertitore A/D.
Un programma generico generalmente usa un unico motore software di sviluppo e non usa profili di base ottimizzati.
Ecco un esempio di come la variazione del motore di sviluppo introduca una variazione della colorimetria dell’immagine. Il NEF dell’esempio è stato sviluppato in AdobeRGB utilizzando:
- Capture NX2 con il Picture Control Neutral, quello che non introduce modificazioni estetiche all’immagine - Adobe CameraRAW rispettivamente con le impostazioni standard e applicando il Profilo Fotocamera neutral. A video le differenze possono essere non molto visibili, ma se utilizziamo un software di comparazione come Color Pursuit saltano subito all’occhio le diversità (evidenziate in colori falsati verde scuro e giallo/marrone). Impostando un limite di DeltaE94 2 (percepibile da tutti), si nota come i tre file siano diversi. In colori falsati vengono evidenziate le differenze fra i pixel dei file: in verde le differenze inferiori al limite scelto e in giallo-marrone quelle via via crescenti. La schermata riporta rispettivamente:
La minore diversità, come è ovvio, si ha fra i due file sviluppati in neutral (schermata di comparazione in alto a destra) i quali, comunque sono simili ma non uguali, segno che anche se Adobe Camera RAW Neutral usa i dati di Nikon, il suo motore SW di sviluppo è diverso. |
Se riduciamo il DeltaE94 a 1 (soglia sotto il cui limite è trascurabile la differenza di colore) vediamo che il confronto fra le due immagini, NEF sviluppato con Capture NX2 Picture Control Neutral e CameraRAW con Profilo Fotocamera Neutral, lascia ben pochi tasselli che si possano considerare identici. La schermata riporta rispettivamente:
|
È evidente che l’uso di un motore di sviluppo software diverso da quello del costruttore altera in modo considerevole il colore. Ciò non esclude che si possano ottenere dei risultati simili o comunque validi, ma ciò richiede una lavorazione del file. Nikon garantisce che il suo motore di sviluppo colore è strutturato per fornire una ottima fedeltà cromatica senza interventi, in quanto si serve di un algoritmo ottimizzato per le proprie fotocamere e usa dei dati di base relativi alle caratteristiche costruttive dei propri modelli che tengono conto delle influenze sulla cromia di ogni componente dell’hardware.
IMPORTANZA DELL’ESPOSIZIONE
Contrariamente a quello che molti pensano, la corretta esposizione è una fase molto critica per la fotografia digitale, anche scattando in RAW. Bastano minime differenze per ottenere colori molto diversi, con il rischio di imputare alla fotocamera risultati insoddisfacenti, quando invece l’errore è del fotografo. La pratica di sottoesporre l’immagine (derivata dal vecchio uso di saturare la diapositiva) è particolarmente deleteria: oltre a modificare in modo elevato la saturazione, si abbassa drasticamente la latitudine di posa del sensore.
Chi vuole ottenere buoni risultati senza ricorrere ai profili deve curare particolarmente la perfetta esposizione, servendosi di un bracketing e dello scatto test su X-Rite ColorChcker Passport™ (ovviamente anche questo in bracketing). Servirà per linearizzare la risposta della fotocamera e come riferimento per l’esposizione corretta in situazioni difficili (il cartoncino grigio Kodak 18% è ormai obsoleto).
Ecco cosa accade alla fedeltà cromatica variando l’esposizione in sviluppo e in ripresa. |
||
La schermata riporta rispettivamente: |
La schermata riporta rispettivamente: |
La schermata riporta rispettivamente: |
B. Valori L*a*b* delle tacche della mira estratti dalla foto sviluppata in Capture NX2 con PC Neutral con variazione -0,17EV. |
B. Valori L*a*b* delle tacche della mira estratti dalla foto sviluppata in Capture NX2 con PC Neutral con variazione +0,17EV. |
B. Valori L*a*b* delle tacche della mira estratti dalla foto esposta +0,33EV sviluppata in Capture NX2 con PC Neutral. |
C. Confronto in colori falsati delle differenze in DeltaE2000 fra la mira e la foto reale. |
C. Confronto in colori falsati delle differenze in DeltaE2000 fra la mira e la foto reale. |
C. Confronto in colori falsati delle differenze in DeltaE2000 fra la mira e la foto reale. |
Metodi di pagamento: |