Analizzeremo il funzionamento dell’esposimetro per ottenere esposizioni personalizzate, anche in condizioni limite. Vedremo l’operatività del “Fill Flash” di schiarita e riempimento, il “Motion Snapshot” e la “Cattura immagine migliore” attraverso alcune delle molteplici peculiarità offerte dalla robusta AW 1, compatta ad ottica intercambiabile del sistema Nikon 1.

 

Introduzione L’esposimetro: Matrix, Ponderata centrale e Spot
Flash integrato per fill-in di controluce Utilizzo facilitato con il controllo dinamico
Funzioni "Motion Snapshot" e "Cattura immagine migliore" Controllo e condivisione con smartphone e tablet
Compatta ad ottiche intercambiabili da affiancare alla reflex Conclusioni e backstage

Flash integrato per fill-in di controluce

Dopo aver visto come “ragionano” gli esposimetri a luce riflessa e loro integrazione nelle basi della fotografia, possiamo ben comprendere che in una scena molto contrastata come un ritratto in controluce, risulti difficile per il sensore di qualunque fotocamera riuscire a catturare l’intera scena senza penalizzare in qualche modo le luci o le ombre della stessa. Talvolta capiterà quindi di ottenere un ritratto sottoesposto su uno sfondo ben illuminato oppure un ritratto correttamente esposto su uno sfondo troppo chiaro. Come al solito ci viene in aiuto la tecnologia, ed infatti la Nikon 1 AW1 vanta soluzioni avanzate che permettono di superare l’ostacolo grazie a D-Lighting (funzione ereditata dalla gamma professionale), il cui effetto sulla foto è visibile in tempo reale nel modo di scatto “auto” con il controllo immagine dal vivo o HDR nel modo di scatto creativo controluce.

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Fra i vari modi di ripresa creativi, quello “Controluce” facilita la realizzazione di fotografie in situazioni di forte contrasto come un ritratto in controluce.
Una volta selezionato il modo “Controluce” dal menu interno è anche possibile sfruttare la tecnica HDR.
Con l’HDR attivato (si consiglia l’uso del cavalletto) alla pressione del pulsante di scatto sono scattate e poi fuse insieme due immagini, consentendo di ampliare la gamma dinamica e di conservare i dettagli di luci ed ombre nelle situazioni ad alto contrasto.
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Il modo di ripresa “Auto” fa si che la fotocamera si occupi di scegliere tutte le impostazioni di ripresa per una buona riuscita dello scatto.
Accedendo al “Controllo immagini live” è possibile verificare in tempo reale come cambia lo scatto in funzione di alcuni parametri che potremo modificare. Uno di questi è il D-Lighting.
Tramite il multi selettore si può aumentare al massimo l’intervento del D-Lighting per rendersi conto di come le ombre riescano a rivelare dettagli altrimenti nascosti.
Abbassando al minimo il cursore, sarà facile comprendere subito quali sono le aree in cui è più visibile l’efficacia.

In una giornata di pieno sole sulle piste da sci, scattare un ritratto con delle bellissime montagne innevate sullo sfondo potrebbe mettere a dura prova la nostra pazienza, infatti ci si accorge ben presto che nonostante il D-Lighting e l’HDR siano in grado di farci ottenere risultati strepitosi, non si possono comunque pretendere miracoli in una situazione di contrasto così elevato e con ombre molto scure sul soggetto. Oltretutto si può anche decidere di non ricorrere a nessun “aiutino” e fare tutto da soli, ecco quindi che ci si potrà avvalere della tecnica del flash di riempimento, detta anche “Fill-in”, possibile grazie al prezioso flash incorporato quando il soggetto è a distanza raggiungibile.

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In questo scatto il D-Lighting è disattivato, la fotocamera è impostata in priorità di apertura e la misurazione esposimetrica in matrix, senza compensazione dell’esposizione.
Senza variare la coppia tempo/ diaframma, ma con il D-Lighting attivato, la fotocamera è in grado di conservare i particolari nelle zone di alte luci ed ombre, così come è possibile constatare osservando gli alberi.
Un’altra prova, questa volta con impostazione manuale di tempo e diaframma, e volutamente in una situazione di forte contrasto. Come si può notare dall’istogramma, le ombre sono molto chiuse, infatti i dettagli del tronco all’estrema destra sono pressoché invisibili.
Attivando il D-Lighting ed eseguendo un nuovo scatto con le medesime impostazioni, si può notare in foto e dall’istogramma che i dettagli delle ombre sono presenti e che è possibile osservare la trama della corteccia.

 

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Dopo aver impostato i parametri per esporre lo sfondo, il soggetto in primo piano risulta un po’ troppo scuro.
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Con l’attivazione del flash è possibile schiarire le ombre che penalizzavano il ritratto in primo piano.

Questo metodo di illuminazione a flash di riempimento e/o schiarita in controluce “Fill-flash” permette di esporre correttamente lo sfondo, che essendo molto illuminato necessiterà di un tempo veloce o un diaframma piuttosto chiuso ed al tempo stesso di schiarire le ombre sul soggetto in primo piano con un “colpo di flash”, rendendolo coerente alla coppia tempo/diaframma scelta per il panorama. L’unico fattore limitante è il tempo di sincro flash che condiziona il tempo di posa, rendendo normalmente impossibile adottare tempi molto veloci; ragione per cui occorre compensare l’ingresso di troppa luce dettato da tempi relativamente lenti con diaframmi molto chiusi. Si ricorda anche di ridurre al minimo la sensibilità ISO. Tipicamente le prestazioni migliori sono ottenibili con fotocamere reflex e flash dedicati, rendendo possibile bypassare la velocità dell’otturatore che in abbinamento all’uso del flash è in genere limitata a valori tra 1/60 -1/500 di secondo come descritto, ad esempio, nell’eXperience SB-900. Nel caso di fotocamere come la Nikon 1 AW1, nelle quali il tempo sincro flash non può superare il 1/60”, potrebbe rivelarsi molto utile il ricorso a filtri polarizzatori o meglio ancora per queste circostanze, a filtri ND fissi o variabili che riducano la quantità di luce che arriva al sensore, nelle quelle situazioni in cui il diaframma non può essere chiuso oltre certi valori e a maggior ragione quando, pur in presenza di molta luce, si volesse aprire il diaframma per sfruttarne la resa in termini di sfocato. Tornando al nostro procedimento, sulla Nikon 1 AW1 sarà sufficiente sollevare il flash premendo l’apposito pulsante e scegliere il modo Fill Flash, si potrà così scattare certi che anche il soggetto sarà adeguatamente illuminato; ciò avviene poiché il flash prima di scattare emette una serie di prelampi che vengono utilizzati dal sistema TTL per valutare l’esposizione e regolare automaticamente la durata dell’emissione di luce.

Qualora nel risultato finale la presenza del flash sia ritenuta eccessiva o insufficiente, si potrà intervenire similarmente a quanto fatto in precedenza con l’esposimetro, introducendo una compensazione del flash per sovraesporre o sottoesporre. Naturalmente per i più smaliziati è anche possibile utilizzare la tecnica del Fill-in dosando manualmente la potenza del flash.

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Entrare nel menu Riprese e selezionare la voce “controllo flash”.
Selezionare il controllo flash “manuale”.
Scegliere la potenza desiderata.
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Nella voce “Controllo flash” del menu riprese, selezionare la voce controllo flash “TTL”.
Qualora si voglia intervenire sull’automatismo che regola la potenza del lampo, selezionare “compensazione flash”. La compensazione è anche raggiungibile dal comando diretto a destra della ghiera selettrice posteriore.
A questo punto è possibile indicare alla fotocamera di quale valore aumentare o diminuire la potenza del lampo flash rispetto a ciò che verrebbe emesso in automatico.


In alternativa al flash integrato è inoltre consigliato l’utilizzo di illuminatori esterni, che oltre ad essere dotati di maggiore potenza, consentono di utilizzare il riempimento di schiarita in fill-in su soggetti più grandi e distanti, ad esempio con un gruppo di amici; grazie alla possibilità di essere orientati dove si vuole, consentono di ottenere risultati creativi, come nel caso della tecnica del “lampo riflesso” o per orientamenti di illuminazione specifici analogamente a quanto visto in acqua con l’eXperience di Erik Henchoz.

Utilizzo facilitato con il controllo dinamico

Nella premessa abbiamo detto che da appassionati di fotografia mai ci faremmo sfuggire l’occasione di tornare a casa senza degli scatti meravigliosi dopo una intensa giornata sulla neve, ma ben sappiamo che portare con noi la reflex o una semplice compatta sarebbe una scelta difficile da fare per svariati motivi. Una reflex potrebbe essere troppo ingombrante, al tempo stesso portarla sulle piste significherebbe assumersi il rischio di rompere l’attrezzatura in seguito ad una caduta o di danneggiarla a causa della neve che sciogliendosi potrebbe bagnare la componentistica interna, senza contare poi che quando fa freddo le batterie durano meno ed è una vera “scocciatura” dover togliere i guanti per navigare nei menù della fotocamera.
Quante volte avete rinunciato a portare con voi la fotocamera, perché il luogo in cui vi stavate recando l’avrebbe esposta a sollecitazioni ed eventi atmosferici, se non estremi quantomeno pericolosi per il buon funzionamento della stessa? Con Nikon 1 AW1 potrete dimenticare queste legittime paure e sfruttare le caratteristiche uniche di questa fotocamera che, oltre ad essere compatta e leggera, ha una struttura impermeabile, antiurto, antipolvere e antigelo. Utilizzando Nikon 1 AW1 in abbinamento alle ottiche impermeabili 1 NIKKOR AW, si potranno scattare foto e riprendere filmati sott’acqua fino a 15 metri, quindi perché preoccuparsi se un po’ di neve dovesse finire sulla nostra amata fotocamera? Anche la temperatura di esercizio, che arriva a -10°, sarà certamente un punto di forza che consentirà di ottenere scatti in situazioni difficili dove altre fotocamere non sarebbero più in grado di funzionare. E se a seguito di una caduta la nostra fotocamera dovesse subire un urto o per colpa delle mani ancora gelate dovesse cadere, ma non sulla soffice neve bensì sul duro pavimento di un rifugio mentre stiamo sorseggiando un caldo bombardino? Ebbene la Nikon 1 AW1 con i suoi obiettivi dedicati è in grado di sopportare cadute da un’altezza che arriva fino a 2m. Le operazioni più semplici, quali la pressione di un pulsante, risultano certamente più complicate quando indossiamo dei caldi ma ingombranti guanti da sci, indossando occhiali da sole e con una forte illuminazione che rende difficoltosa la lettura del display, i progettisti Nikon hanno fatto un miracolo dotando la AW1 di un’altra preziosa feature: il Controllo dinamico.

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Premendo il pulsante “Action” si accede alla modalità controllo dinamico, con la quale è possibile effettuare alcune operazioni quali la scelta del modo di ripresa semplicemente basculando la fotocamera a destra o sinistra mentre il tasto è premuto.
Il controllo dinamico si rivela utilissimo in tutte le situazioni durante le quali l’uso dei guanti impedirebbe un agevole utilizzo della fotocamera, ma anche in quei casi in cui è possibile utilizzare la fotocamera con una sola mano, come ad esempio in un’arrampicata in parete.

Premendo il pulsante action ed inclinando la fotocamera a sinistra o destra è possibile cambiare il modo di ripresa, regolare le impostazioni o rivedere foto e filmati ed anche attivare o disattivare il modo “visualizzazione per esterni” che aumenta la luminosità e il contrasto favorendo la leggibilità del display in situazioni di forte illuminazione come nel caso delle distese innevate. Nonostante il DNA sportivo della AW1, l’invito è comunque a non eccedere i limiti della fotocamera; ad ogni modo nel manuale (manuale PDF scaricabile dalle pagine del Sito Nikon di Supporto Europeo) sono indicate le precauzioni da adottare e la corretta pulizia e manutenzione indispensabili affinché le caratteristiche sopra esposte vengano mantenute.

Funzioni “Motion Snapshot” e "Cattura immagine migliore"

Riuscire a cogliere l’attimo perfetto quando si scatta una fotografia non è un risultato sempre semplice da ottenere, quante volte è capitato di rivedere la foto dopo il click e scoprire che gli occhi della persona fotografata erano chiusi, la mano in una posizione innaturale e l’espressione del viso inguardabile. Figuriamoci quando ci si trovi ad immortalare scene dinamiche come il lancio del bouquet di una sposa o un calciatore che sta per tirare in porta, spesso riuscendo a cogliere solo la fine di un’azione o addirittura scattando così in anticipo da riprendere qualcosa o qualcuno che era ancora assolutamente immobile. Le evoluzioni sulle piste così come altre attività sportive, oppure la corsa di un cane che gioca o di un rapace che agguanta la sua preda, meritano certo di essere immortalate avendo la capacità di cogliere l’attimo e se non si ha un tempismo perfetto nel premere il pulsante di scatto, nessun problema, la funzione “scelta del momento” (cattura immagine migliore) della Nikon 1 AW1 sopperirà ai nostri riflessi lenti o viceversa valorizzerà le nostre intuizioni facendoci dire addio a foto mal riuscite o a opportunità perse. Una volta impostata questa modalità la fotocamera, quando il pulsante di scatto sarà a metà corsa, metterà a fuoco e inizierà a registrare 20 fotogrammi in poco più di un secondo. La scelta del momento può avvenire attraverso due differenti modalità, con la “visualizzazione a rallentatore” la fotocamera dopo aver catturato le immagini le riprodurrà sul nostro monitor al rallentatore così da permettere di scegliere la foto in cui “l’attimo è perfetto”. In alternativa si può invece lasciare il compito di selezionare le immagini migliori alla fotocamera attraverso lo “smart photo selector” che consente di selezionare automaticamente lo scatto migliore ed un certo numero di scatti egualmente validi, scelti sulla base di criteri come gli occhi aperti, permettendoci poi di conservare una sola o tutte le fotografie così selezionate.

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Grazie alla funzione “Cattura immagine migliore” è molto più semplice riuscire a cogliere l’attimo giusto. Rispetto ad una semplice raffica di foto ad alta velocità, in cui fattore determinante è comunque il riflesso del fotografo ed il ritardo con il quale premerà il pulsante di scatto, la vera differenza è data dalla capacità della Nikon 1 AW1 di iniziare a registrare i fotogrammi già quando il pulsante di scatto è premuto a metà corsa per la messa a fuoco, consentendo sostanzialmente di anticipare il momento in c

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