Nikon 24-120mm f/3.5-5.6G ED-IF AF-S VR Zoom-Nikkor, l’obiettivo trasformista

A cura di: Valerio Pardi

Presentato nel 2003, non è certo una novità nel catalogo Nikon, tuttavia, grazie alle recenti presentazioni del brand nipponico, si ripropone con un ruolo di tutto rispetto. Vediamo quale e come si comporta…


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In viaggio con il 24-120 mm

Appurate quali sono le particolarità di quest’ottica, quale migliore occasione per conoscerla meglio di un bel viaggio? Destinazione: la soleggiata Puglia.
Scelgo di muovermi con solo un obiettivo, questo 24-120mm VR, per verificare quanto lo sbilanciamento verso le focali più “tele” di questa ottica tuttofare possa porre dei limiti alla creatività. Poi effettivamente ripenso quando in passato fotografavo proficuamente con sole tre ottiche: il piccolo e leggero 35mm f//2.8, il micro Nikkor 55mm e il 105mm f/2.5 appena descritto poche righe fa. Ora con questo obiettivo ho molte più potenzialità di allora, quindi…

Giunto a Gioa del Colle (BA) inizio a verificare un altro degli aspetti più critici per gli obiettivi zoom, soprattutto se costituiti da molte lenti: i riflessi parassiti. Sono di fronte al Castello Svevo in centro paese, un’imponente costruzione che risale all’epoca bizantina ma che fu ristrutturata da Federico II nel 1230 al ritorno dalla crociata in terra Santa, e noto che la nostra Stella sta facendo capolino tra le mura della facciata.

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Utilizzando lo zoom a tutta apertura la resa è straordinariamente buona.
Si nota solo un accenno di flare ma occorre andarlo a cercare



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Chiudendo il diaframma a f/11 compaiono alcuni riflessi,
provocati evidentemente dalla luce riflessa dalle lamelle del diaframma stesso


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A f/22 i riflessi diventano più evidenti, così come compaiono anche gli spikes intorno
alla fonte di luce provocati dalle intersezioni delle lamelle dei diaframmi

La prova riflessi è dunque superata. Mi ha impressionato la resa a tutta apertura con il sole direttamente inquadrato nel fotogramma, una situazione davvero limite. Chiudendo il diaframma le cose peggiorano ma è un risultato ancora decisamente buono; inoltre non sono comparsi flare o velature che abbiano abbassato il livello di dettaglio dell’immagine.
Proseguo con qualche scatto giocando con il sole e sia a 24mm che a 120mm, anche in presenza di forti contrasti di luce, si ottengono immagini tecnicamente impeccabili

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A sinistra l’immagine ripresa a 24mm e a destra con la focale massima dello zoom (120mm).
In entrambe le situazioni non sono comparsi riflessi o flare; la resa si è mantenuta perfetta con l’assenza anche
di Frange colorate o residui cromatici nei passaggi ad alto contrasto.

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Le bianche costruzioni della cittadina pugliese sono un severissimo test per evidenziare eventuali residui
cromatici dell’ottica in esame, ma, grazie anche a al lavoro in automatico del software Capture NX e della Nikon D300,
in nessuna immagine ho potuto rilevare la seppur minima traccia di aberrazione cromatica.

Anche il range di focali, che pensavo potessero limitare alcune riprese per via delle focali poco grandangolari, nella pratica è risultato perfetto anche per la fotografia di viaggio.

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La focale tele permette di isolare aspetti significativi

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Anche con “soli” 61° gradi di campo si può sfruttare
la resa grandangolare di questo zoom,
anche con i sensori DX
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Chiudendo il diaframma, pur con un accenno di diffrazione,
è possibile ottenere una profondità di campo
notevole alla focale minima

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Se si inclina la fotocamera ovviamente si otterranno linee di fuga evidenti, ma la distorsione
di quest’ottica è pressoché irrisoria e trascurabile a tutte le focali; tra 35 e 50mm è inesistente,
al pari di un eccellente ottica da riproduzione.

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Saturazione dei colori elevata, nessuna aberrazione cromatica e ottima definizione alla focale massima.

Giocare con lo sfocato con un’ottica zoom con un’apertura massima non elevata non è cosa facile. A 120mm si ha come diaframma massimo f/5.6 ma se si pone su piani sufficientemente distanti soggetto e sfondo ci si può ancora giocare

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Lo stacco tra fuoco e
sfuocato non è nettissimo
ma è fisiologico per un’ottica da 120mm aperta a f/5.6.
La resa però è molto pastosa

Una prova a distanza ravvicinata mi ha permesso di valutare ancora meglio la resa sullo sfocato.

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L’ingrandimento massimo permesso da quest’ottica è di 1: 4,8 alla focale di 120mm, un valore interessante per la fotografia ravvicinata. La resa nel complesso è buona, perde un po’ di secchezza ma rimane ancora valida. La stabilizzazione in questi casi aiuta parecchio.

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La resa dello sfocato a tutta apertura è buona considerando che si tratta di uno zoom.
Il passaggio tra fuoco e sfocato è graduale e crea un buon effetto di tridimensionalità


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Anche chiudendo il diaframma a f/11 non si intacca la morbidezza dello sfocato; un risultato davvero eccellente

La resa complessiva alle brevi distanze è più che buona; si assiste a un leggero calo ma che rimane limitato. Una resa quindi inferiore a quella di un obiettivo Micro specializzato, ma adatta al concetto di zoom tuttofare come questo 24-120mm.

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