In alta montagna con Nikon D3200 e gli amici, a tu per tu con la natura e le marmotte per costruire un ricordo dai contorni cinematografici.
Backstage di Luca Paglialonga, Andrea De Amici e Rosario Antonuccio
Settaggi video
Registrare un video con una reflex digitale non sarà come fotografare, bisognerà ragionare in maniera cinematografica; infatti, saranno diversi i parametri di cui terremo conto nell’impostazione della fotocamera.
La Nikon D3200, con il suo sensore CMOS da 24 MP, oltre a scattare immagini con una risoluzione estremamente elevata, è in grado anche di riprendere filmati in modalità Full HD alla risoluzione di 1920x1080.
Il menu Impostazioni filmato della Nikon D3200 permette
- la scelta di risoluzione e framerate progressivi: 24p, 25p, 30p, 50p e 60p.
- le opzioni di compressione in qualità filmato
- le opzioni di regolazione sensibilità microfono interno oppure esterno collegato attraverso la presa
- di abilitare le impostazioni manuali filmato per agire soggettivamente e distintamente durante la ripresa, sul tempo di posa o sulla sensibilità ISO (il comando ISO è associabile al pulsante programmabile Fn).
Nell’utilizzo sul campo la prima cosa che dovremo fare, sarà impostare la Nikon D3200 in modalità manuale e successivamente selezioneremo i seguenti parametri:
Ruotare la ghiera di selezione modo su M (Manuale)
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Selezione del tempo d’otturazione e apertura del diaframma.
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Infine, prima di riprendere, bisognerà salvare una clip di prova, esaminando in modalità play l’istogramma, al fine di verificare l’esatta esposizione e la gamma tonale voluta. Ricordiamoci che la fotocamera registra nel formato 16:9 rispetto al formato 3:2 delle modalità foto; avremo delle barre grigie in alto e in basso che delimiteranno l’area di ripresa. Ci siamo, una volta impostata correttamente la fotocamera saremo pronti per le riprese video.
La Nikon D3200 utilizzata per le riprese si è dimostrata sul campo un’ottima reflex video; per sfruttarne a pieno le sue doti qualitative, ho cercato di riprendere in quasi tutte le occasioni alla massima qualità possibile consentita dalla fotocamera, impostando la risoluzione a 1920x1080 a 25 fotogrammi per secondo, utilizzando la risoluzione di 1280x720 solo per le sequenze da utilizzare in fase di editing per lo slow motion. Per velocizzare l’uso sul campo della fotocamera, ho utilizzato la funzione personalizzata di cui dispone la D3200 che consente di assegnare al pulsante Fn (sul lato sinistro della fotocamera) il controllo della sensibilità, così da poter regolare la sensibilità ISO anche durante la registrazione REC.
Commutatori messa a fuoco sull’obiettivo.
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Pulsante funzione personalizzata.
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Per la messa a fuoco ho utilizzato esclusivamente quella manuale, quindi ho commutato sulle ottiche il selettore della messa a fuoco dal modo A-M o M/A-M a M. Prima dell’attivazione REC quindi anche durante la registrazione per spostare la nitidezza sul piano desiderato, ho regolato la ghiera di messa a fuoco dell’obiettivo mantenendo perfettamente nitida l’immagine vista attraverso il viewfinder montato sul display LCD della fotocamera.
Se l’ottica supporta la commutazione A-M, sarà possibile impostare la messa a fuoco manuale tramite la D3200, selezionando il modo di messa a fuoco su MF.
La Nikon D3200 sul Colle del Nivolet si è fatta apprezzare per la qualità delle riprese e per l’affidabilità. Il corpo macchina è stato utilizzato come un corpo professionale; spesso è capitato di dover sostituire più volte nello spazio di pochi minuti le ottiche, perché cambiavano le condizioni di ripresa e il paesaggio; la reflex ha dimostrato doti di robustezza fuori dal comune per la sua classe di appartenenza.
Durante gli spostamenti ad alta quota, con temperature non proprio miti e sempre sotto un sole cocente, la D3200 ha garantito riprese corrette per quanto riguarda l’esposizione; il sistema di misurazione Matrix si è dimostrato all’altezza della situazione; corretto anche il bilanciamento del bianco, impostato su automatico. Il sistema esposimetrico, preciso e affidabile, utilizza il sensore TTL da 420 pixel RGB; raramente sono dovuto intervenire per compensare ciò che indicava l’esposimetro della fotocamera, ed anche in situazioni di forte differenza in termini di EV, la D3200 è riuscita a gestire egregiamente e correttamente il passaggio tonale dalle ombre alle luci.
La mancanza dell’istogramma in live view non ha creato particolari problemi, poiché è presente sia nella modalità riproduzione foto; ho infatti sfruttato questa possibilità offerta dalla fotocamera per verificare la corretta esposizione, attraverso alcuni scatti di prova prima dell’avvio delle riprese video, evitando così di affidarmi al solo display LCD e all’indicatore di esposizione della fotocamera.
Tana marmotte del Nivolet.
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Riprese presso la diga del Lago Serrù.
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Specchio d’acqua del Nivolet.
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Nikon D3200 in azione.
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La Nikon D3200 ha resistito alla polvere e alle intemperie, ha subito colpi accidentali, è stata posta a terra nelle vicinanze di tane di marmotte, è venuta a contatto con l’acqua dei laghetti alpini e agli scossoni dovuti alle riprese in auto; è stata ampiamente maltrattata; non ha mostrato segni di cedimento. Il display LCD della D3200 di grandi dimensioni (3 pollici) ed alta risoluzione in abbinamento al viewfinder ha garantito un’ottima visione, permettendo una gestione corretta della messa a fuoco manuale e dell’esposizione; l’utilizzo del viewfinder ha permesso anche di fare riprese stabili a mano libera. La fotocamera è stata utilizzata per riprese continue di circa un’ora, sotto il sole rovente, interrompendo la registrazione solo per pochi secondi, a causa del limite di circa 20 minuti di ripresa continua (4GB). Non si sono mai verificati in quel frangente di tempo blocchi nella scrittura dovuti al surriscaldamento del sensore, risultato notevole per una reflex entry level; nessun problema di fotogrammi persi in fase di registrazione con le card Lexar a corredo, del tipo Professional 133x Speed Class 10; potrebbe sembrare una cosa da poco, ma non è così; fotocamere rinomate con funzionalità video, che ho utilizzato in passato, hanno arrestato la registrazione dopo 10-15 minuti di ripresa continua, in condizioni climatiche ben più favorevoli, a causa del surriscaldamento del sensore; ho poi dovuto aspettare alcuni minuti per poterle riutilizzare la fotocamera, perdendo la possibilità di riprese uniche.
La Nikon D3200 insieme all’AF-S DX NIKKOR 10-24mm f/3.5-4.5G ED, entrambi montati sulla Sturdycam, hanno permesso riprese d’effetto; non avevo mai provato in precedenza ad utilizzare una steady nei sentieri o da un’autovettura in movimento nelle curve di strade di montagna, è stata un’esperienza unica; la leggerezza del corpo macchina in abbinamento all’ottica ultra grandangolare ha permesso riprese difficilmente ottenibili con apparecchi più pesanti ed ingombranti.
Nikon D3200 con Nikkor 10-24 AF DX 3,5-4,5 montati su steady Sturdycam.
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Bilanciamento fotocamera e steady Sturdycam.
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Nikon D3200 con Nikkor 80-200 AF-D 2,8 e filtro ND fader.
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Riprese macro sul campo.
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La Sturdycam è una steady entry level palmare prodotta in Italia, in grado di supportare telecamere e reflex video fino a 2.5Kg, peso in cui rientrano praticamente la maggior parte delle fotocamere; si viene immediatamente colpiti dalla leggerezza dell'attrezzo: alluminio verniciato a fuoco per un totale di poco più di 500gr (contrappesi esclusi).
La somma del peso della fotocamera con l’ottica è risultata inferiore al peso di alcuni corpi macchina professionali e questo notevole vantaggio ha fatto la differenza lungo i sentieri del Parco Nazionale del Gran Paradiso, permettendomi di seguire in movimento gli spostamenti di un agnellino e di una marmotta. Nell’utilizzo sul campo ho apprezzato moltissimo l’AF-S DX NIKKOR 10-24mm f/3.5-4.5G ED che ha dimostrato di essere un obiettivo dall’elevata qualità, permettendo di gestire al meglio le riprese grandangolari; l’ottica ha consentito riprese nitide e contrastate, con un basso livello di vignettatura a tutta apertura, caratteristica non di poco conto per riprese di paesaggi in montagna, dove la porzione di cielo occupa buona parte del campo inquadrato.
L’AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED e l’AF Zoom-Nikkor 80-200mm f/2.8D ED sono stati utilizzati per le riprese macro e dalla lunga distanza; presentano uno sfocato notevole e di qualità, un’elevata nitidezza, una costruzione meccanica impeccabile e una buona fluidità delle ghiere di messa a fuoco; grazie a queste due ottiche straordinarie sono riuscito a focheggiare manualmente senza sforzo attraverso il viewfinder, perdendo raramente il controllo della messa a fuoco; posso garantire, avendo provato varie ottiche, che è un risultato non da poco per un teleobiettivo, perché focheggiare manualmente con ottiche di lunga focale a tutta apertura è spesso un’impresa ardua (pdc limitatissima). Inoltre, la funzione di riduzione delle vibrazioni (VR) dell’AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED a mano libera è stata fondamentale, ha permesso di ridurre efficacemente i movimenti della fotocamera nelle riprese a mano libera evitando l’utilizzo del cavalletto.
Unica piccola difficoltà che si è presentata nelle riprese, è stata quella della scelta del diaframma di lavoro che nella Nikon D3200 in abbinata ad obiettivi con contatti elettrici CPU deve essere impostato prima di attivare il live view quindi il REC di registrazione, a differenza dei corpi professionali dove l’apertura di diaframma sarà impostabile anche direttamente durante le riprese. Per ottenere la variazione diaframma anche durante la registrazione REC con Nikon D3200 si potranno adottare obiettivi Nikkor serie AI (senza contatti elettrici) oppure obiettivi AF con ghiera diaframmi isolando i contatti elettrici prima di innestarli sul corpo.
Andrea De Amici con Nikon D90 presso il Nivolet.
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Marmotta del Nivolet.
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