Utilizzo dei moltiplicatori e diaframmi equivalenti (la perdita di luminosità)
I Teleconverter Nikkor Considerazioni di utilizzo

 

Utilizzo dei moltiplicatori e diaframmi equivalenti (la perdita di luminosità)
Un fenomeno non sempre chiaro a tutti, specie dopo l’avvento del TC17 EII, è la perdita di luminosità che i TC comportano nel loro utilizzo.
Intanto spieghiamo cosa è la luminosità di un’ottica: La luminosità è il rapporto tra la focale equivalente e il diametro della pupilla d'entrata. Applicando un moltiplicatore di focale si aumenta la focale e non il diametro della pupilla quindi si ha ovviamente un calo della luminosità come si evince dalla relazione: “f/” (luminosità) = focale / diam.pupilla
Definiamo così cosa si intende per variazione di luminosità espressa in stop.
Uno stop è la variazione di luminosità di una scena pari al doppio o alla metà dell’unità presa a riferimento, cioè un’immagine con uno stop di luminosità in meno risulta avere un’intensità di luce dimezzata rispetto a quella presa come riferimento.
“f/” esprime però un rapporto lineare mentre la variazione di luminosità un rapporto al quadrato, occorrerà quindi mettere sotto radice quadrata la variazione di luminosità per poter esprimere uno stop in funzione di “f/”.

Premessa: ogni stop la superficie su cui si distribuisce la luce va moltiplicata per due
Superficie di riferimento paria a f/1:
f/1 + uno stop: la superficie di riferimento si raddoppia:
f/1 + uno stop e 1/2: la superficie di riferimento si triplica:
f/1 + due stop: la superficie di riferimento si quadrupla:
f/1 + tre stop: la superficie di riferimento diventa otto volte superiore:
  e così via...

Ne deriverà che:

Per determinare la luminosità equivalente occorre quindi moltiplicare il numero f/ per la variazione indicata in stop.
Bisogna far presente che il nuovo numero f/ lascerà invariate tutti quei valori che normalmente subiscono un cambiamento al suo variare (profondità di campo in primis).

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