Nikon KeyMission 360: riprendere il mondo a 360 gradi!

Basta la semplice pressione del “pulante foto”, posto lateralmente, per accendere la fotocamera ed attivare il timer di scatto. Pochi secondi, i led verdi superiori lampeggiano e il segnale sonoro ci confermerà la registrazione dell’immagine. Le fotografie digitali così ottenute saranno delle immagini equirettangolari in due possibili formati, il primo da 7744x3872 pixel (impostazione predefinita) ed il secondo da 3872x1936 pixel.
Sfruttando la connettività Bluetooth e quella Wi-Fi si potrà collegare lo smartphone (iOS o Android) alla KeyMission e visionare subito l’immagine appena registrata, apportare le eventuali modifiche ai parametri e scattare ancora. Sempre grazie alla connettività SnapBridge diventa semplicissimo scaricare l’immagine e condividerla ad esempio su Facebook, uno dei vari social a permettere la pubblicazione di immagini sferiche. In questo caso i visitatori della nostra pagina Facebook visualizzeranno l’immagine sferica con l’inquadratura iniziale che avremo scelto in fase di pubblicazione e potranno successivamente navigare all’interno dell’immagine sia con il “touch screen” che con l’inclinazione e la rotazione del dispositivo mobile. Fotografare a 360 gradi è molto facile ed intuitivo, occorre però tenere a mente alcuni semplici accorgimenti che ci permetteranno di ottenere subito foto di qualità. Tra questi gli aspetti più importanti sono:

• KeyMission 360 effettua un ottimo lavoro di “stitching” on camera. Quando scattiamo una fotografia le due lenti registrano due differenti immagini. Queste vengono successivamente elaborate dalla fotocamera ed unite per mezzo dell’apposito software Nikon. Ci sono però dei limiti fisici ed in alcuni casi è possibile che tale operazione non avvenga nel modo più preciso. Le due lenti della fotocamera, per questioni tecniche, non sono a contatto ma a leggera distanza tra loro. Fotografando con soggetti più vicini di 1,5 metri, solo in corrispondenza dell’unione delle due immagini possono generarsi dei problemi di stitching dovuti al fenomeno della parallasse. Questo non è assolutamente da considerarsi un errore del software ma un limite fisico/tecnico che, con gli opportuni accorgimenti, è possibile evitare e, nella maggior parte dei casi limitare in maniera consistente. Basterà evitare di fotografare soggetti troppo vicini e che si trovino in corrispondenza della zona di unione avendo l’accortezza di limitare tali situazioni grazie ad un’opportuna inquadratura.


• Effettuare le inquadrature avendo l’accortezza di utilizzare per il soggetto più importante la lente principale di KeyMission, quella contrassegnata dal logo Nikon nella parte superiore. In questo modo si avrà la sicurezza di avere il soggetto principale sempre al centro immagine. Importante quando si vuole far uso delle immagini equirettangolari, senza utilizzarle come foto sferiche. Il software integrato con KeyMission utilizza l’immagine della lente principale come parte centrale della fotografia elaborando l’immagine secondaria che verrà suddivisa e che si troverà nelle due porzioni laterali della fotografia finale.


• Gestire la compensazione immagine tramite l’apposito menu delle impostazioni della action camera tramite connessione e App SnapBridge al fine di ottenere la miglior esposizione possibile. Nel caso di inquadrature con zone buie e zone molto illuminate, attivare la funzione D-Lighting, modalità in grado di ampliare la gamma dinamica dei due sensori CMOS e di incrementare i dettagli nelle luci e nelle ombre delle immagini.

Pochi ma utili consigli che, con un minimo di pratica ed esperienza, vi permetteranno di ottenere sempre belle immagini equirettangolari prive di problematiche evidenti di “stitching” ed errori di esposizione.