Il kit Reflex ND variabile proposto da Nital con il filtro Cokin Pure Harmonie ND X da 77mm, offre qualità e dotazione ottimizzate per qualsiasi corredo reflex o mirrorless grazie all’esclusiva varietà di accessori inclusi.
La soluzione permette di ampliare i limiti creativi per ottenere immagini dalla forte personalità fotografica mentre estende il potenziale per l’impiego di diaframmi aperti anche in condizioni di elevata luminosità in campo video.
Impiego sul campo e creatività fotografica con ND
Ora che abbiamo visto com’è composto il kit e i dettagli del filtro incluso, bisogna focalizzare quali possono essere i campi d’impiego più interessanti e verificare quali potenzialità creative offre un simile filtro. Abbiamo utilizzato il kit in situazioni diverse per ottenere risultati particolari, non raggiungibili utilizzando la sola fotocamera e per verificarne sul campo la reale resa e la praticità d’uso. Chiaramente l’impiego principale di un filtro ND in campo fotografico è di poter allungare la posa per ottenere un effetto di movimento mosso particolarmente creativo. Il classico impiego è quello abbinato alla ripresa di acqua in movimento, dalle cascate, ai ruscelli o anche le onde del mare. Il filtro PURE Harmonie ND X da 77mm di Cokin ha permesso di ottenere immagini senza alterare la resa del dettaglio e con una risposta cromatica esemplare per un filtro di questo genere. Molto buona anche la resistenza a flare e riflessi. La capacità di "bloccare" la luce è apparsa perfettamente in linea con le specifiche del filtro e non è stato difficile poter scattare anche con tempi di 30s in pieno giorno.
Ovviamente poter allungare a piacere i tempi di posa, sebbene creativamente sia un aspetto molto interessante e sfruttabile in infinite modalità di scatto, non è l'unico impiego di questo filtro. Un altro modo per sfruttarne i suoi servigi è quello di ridurre la quantità di luce per poter sfruttare i diaframmi aperti per giocare con la profondità di campo anche in presenza di forte luce ambiente. Ad esempio, in una giornata soleggiata non è raro poter sfruttare la coppia tempo/diaframma pari a 1/500s a f/8 con la sensibilità impostata a 100 ISO, o addirittura anche di più nelle giornate estive particolarmente luminose. Però, se nelle medesime condizioni di ripresa volessimo sfruttare le potenzialità creative di un'ottica con apertura f/1,4 come gli ottimi Nikkor AF-S 24mm f/1,4 G N ED, Nikkor AF-S 35mm f/1,4 G, Nikkor AF-S 50mm f/1,4 G, Nikkor AF-S 58mm f/1,4G o Nikkor AF-S 85mm f/1,4 G N, ecco che a parità di sensibilità il tempo di scatto con il diaframma impostato alla massima apertura sarebbe pari al valore di 1/16.000s! Si tratta di una velocità non disponibile su nessuna D-SLR sul mercato, ammiraglia Nikon D4s compresa. Poter utilizzare un filtro ND variabile consente quindi di scegliere un tempo di scatto tra quelli effettivamente disponibili sulla fotocamera anche con i diaframmi più aperti e luminosi. Aggiungiamo ora a questa situazione di voler anche utilizzare un flash Nikon Speedlight per illuminare meglio il nostro soggetto. Potremmo regolare il filtro ND finché il tempo di scatto raggiunga il limite di sincro-X della fotocamera impiegata, di norma 1/320s o 1/200s in base al modello di Reflex D-SLR utilizzato. Per rendere ancora più complicata l'ipotetica situazione di ripresa, aggiungeremo che il soggetto da fotografare sarà in movimento, e l'utilizzo di un tempo di 1/250s in luce mista potrebbe creare antiestetici effetti di mosso.
Il menù delle fotocamere D810, D750, D610 e D7200 da cui attivare la funzione Auto FP per gestire i flash Nikon anche con tempi di scatto più veloci del sincro-X della fotocamera in uso.
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Il sistema Nikon permette di bypassare il limite di sincro-X della fotocamera abilitando la funzione auto FP, in cui la sigla FP significa appunto Focal Plane.
In questa modalità, quando la fotocamera viene impostata con valori di tempo di otturazione superiore a quello di sincro-X, il flash modifica il proprio modo di attivazione operando con sequenza stroboscopica di lampi che dura per l’intero tempo di scansione delle tendine dell’otturatore come descritto nell’eXperience Congelare movimenti veloci con un lampo flash adottando i lampeggiatori Nikon Speedlight.
Se fino al tempo di sincro-X la successione di scatto è: attivazione otturatore, apertura prima tendina dell'otturatore, accensione lampo del flash e chiusura della seconda tendina, superando il tempo di sincro-X questa successione non può più essere mantenuta, in quanto la seconda tendina dell'otturatore si attiva prima che la prima sia giunta a fine corsa, lasciando "libera" per il flash solo una fetta di fotogramma, tanto più stretta, tanto più il tempo di scatto è più veloce del limite di sincro-X della fotocamera. La modalità FP dei flash Nikon permette di superare questo limite fisico illuminando in modo continuo, o meglio tramite una rapida successione di lampi, della durata complessiva pari al tempo di scatto (tempo di scansione fotogramma da parte delle tendine).
In questo modo tutto il fotogramma verrà illuminato in maniera corretta. Il rovescio della medaglia è un netto calo della potenza complessiva del flash, tanto maggiore quanto più il tempo di scatto è veloce, un limite però aggirabile utilizzando i modelli più potenti come il Nikon SB-910, avvicinando il più possibile il flash al soggetto oppure utilizzando più di un'unità flash contemporaneamente.
Abbiamo quindi delineato la situazione di ripresa affrontata e superata grazie all'impiego del kit Reflex ND Variabile. Il soggetto è infatti un'atleta di Karate-Do di livello Nera 1 Dan, tra l'altro anch'esso fotografo, ovviamente nikonista, Bruno Rosa, durante una classica posa dinamica di quest'arte marziale immersa in un contesto che vuole richiamare l'equilibrio della natura.
La strumentazione utilizzata per questa ripresa è composta da una Nikon D800E, ottica Nikkor AF 85mm f/1,4 D, due flash Nikon SB-910 in un softbox come luce principale, un terzo SB-910 come luce d'effetto e un Nikon SU-800 per comandare in remoto i flash.
Il set di ripresa è piuttosto semplice: l'atleta in un colorato campo di papaveri davanti a uno sfondo composto di alberi, nuvole e cielo azzurro. La particolare proprietà di enfatizzare i piani tipica dell'obiettivo prescelto utilizzato a tutta apertura unita alle indiscusse qualità del contributo dello sfocato, morbido e pastoso, ha permesso di ottenere un'immagine delicata, quasi eterea, ma ricca di particolari.
L'illuminazione principale, posta alla sinistra del punto di ripresa è stata fatta scattare in modalità wireless sfruttando le potenzialità del sistema Nikon CLS (Creative Light System). Il secondo punto luce, anch'esso posto sulla sinistra della zona di ripresa, ma posteriormente al soggetto, ha permesso di illuminare in controluce i fiori del campo, ravvivandone al meglio i colori.
Il filtro ND Variabile sull'obiettivo è stato impostato affinché il tempo di scatto fosse intorno a 1/1.000s, un compromesso tra la velocità per bloccare il movimento dell'atleta senza introdurre immagini fantasma e la riduzione della potenza dei flash utilizzati in modalità FP.
Uno degli SB-910 utilizzati è stato puntato verso i fiori in semi controluce, dietro al soggetto, per meglio evidenziarli e saturare i colori. In centro è mostrata l'immagine come appare una volta aperta in Nikon ViewNXi. Notare i parametri di scatto, che evidenziano come grazie al filtro ND si sia potuto usare un tempo di posa di circa 1/1.000s con il diaframma a f/1,4 in una luminosa giornata soleggiata, riuscendo anche a sottoesporre leggermente il cielo per meglio evidenziare il soggetto illuminato dalla luce dei flash. A destra, l'immagine finale dopo pochi interventi in Nikon Capture NX D.
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Ovviamente l'utilizzo di un filtro ND Variabile ha infinite altre possibilità d'impiego. Giusto per citarne alcune si potrebbe pensare alla possibilità di utilizzare l'obiettivo a tutta apertura, come nel caso appena descritto, ma con lo scopo di non creare il classico "effetto stella" intorno ai punti luce dovuto alla diffrazione che si crea nell'intersezione delle lamelle del diaframma, evidenti ad esempio inquadrando direttamente il Sole nell'inquadratura, oppure semplicemente per giocare con tempi di scatto sufficientemente lunghi da creare del mosso artistico/creativo, ma ovviamente uno dei campi d'utilizzo principe per questo genere di filtro rimane la ripresa video, in cui le possibilità creative e di gestione della luce diventano ancora più centrali per una gestione ottimale dei parametri di ripresa e del ricercato motion blur.
ND Variabile nel video: cine style, motion blur, filmmaker
ND Variabile Product Tour Video
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ND Variabile Hi-Key Video
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La registrazione di sequenze video con una ridotta profondità di campo “shallow depth” è uno degli aspetti più desiderati da parte degli operatori video; le possibilità offerte dai sensori di grandi dimensioni DX o meglio ancora 24x36 FX contemplano anche quella di poter conseguire una limitata profondità di campo nelle riprese che è proprio uno dei motivi che ha decretato il grande successo delle fotocamere Reflex High Definition nel video. Come già visto nell’eXperience sui tempi di posa in campo video per poter garantire un look cinematografico alle riprese, si dovrebbe mantenere costante la velocità dell’otturatore sul valore di 1/50” nello standard PAL a 25fps o 1/60” nello standard NTSC a 30fps. I problemi insorgono quando si tenta di riprendere in esterni alla luce del giorno; a differenza delle videocamere che spesso hanno anche sensori più piccoli, all’interno delle fotocamere Reflex HD DSLR non sono presenti filtri a densità neutra (ND), i quali permettono di ridurre la quantità di luce in arrivo al sensore. In modalità video, in assenza di un filtro ND posto davanti all’ottica, selezionando il tempo di otturazione standard di 1/50”, con la piena luce del giorno si dovrà obbligatoriamente chiudere il diaframma aumentando il valore degli f/stop per non incorrere in una forte sovraesposizione delle sequenze riprese. Poiché parte del fascino delle riprese video con le fotocamere reflex DX o meglio ancora a pieno formato FX è data dalla limitata profondità di campo che si può ottenere con ottiche ad ampia apertura, chiudendo il diaframma si otterrà l’effetto contrario, un vero e proprio compromesso che potrà intaccare il look della scena ripresa (aumento profondità di campo). Se impostassimo la fotocamera con le regole di base della fotografia in una giornata soleggiata, l’esposizione corretta sarebbe pari a un tempo di posa pari a 1/125 di secondo con relativa apertura diaframma f/16 a 100 ISO. In queste condizioni di luminosità, se si dovesse variare il tempo di otturazione a 1/50 di secondo (standard PAL), per renderlo conforme alle impostazioni previste per le riprese video, l’apertura di diaframma corrispondente sarebbe pari a f/25. L’utilizzo di un diaframma di lavoro così chiuso avrebbe come risultato un’elevata se non eccessiva profondità di campo, che non consentirebbe di ottenere riprese dal look cinematografico (limitata profondità di campo) in pieno giorno.
In modalità video ed in assenza di un filtro ND posto davanti all’obiettivo, mantenendo il tempo di otturazione standard di 1/50” con la piena luce del giorno, si dovrà obbligatoriamente chiudere il diaframma aumentando il valo re degli f/stop, altrimenti si otterrà una forte sovraesposizione delle riprese.
Usando diaframmi chiusi non si potrà avere il ricercato effetto di stretta profondità di campo. Adottando tempi di posa veloci non si potrà ottenere il ricercato effetto motion blur. |
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