Introduzione e obiettivi
Una famiglia di Gamberi ballerini ritratta in macrofotografia: rapidi e sempre in movimento
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Che la nuova ammiraglia ad alta risoluzione di casa Nikon fosse la formidabile evoluzione della specie era ormai una certezza. Certezza che conferma la congiunta disponibilità da un lato da prediligere nell'incredibile rapporto qualità ad alti ISO e gamma della D3 e dall'altra la D3x per tutte quelle situazioni che richiedono risoluzione fotograficamente “da vendere”.
Un corpo macchina esternamente identico alla comunque intramontabile ed attualissima D3 ma con un nuovo sensore da 24,5 milioni di pixel e tutta la qualità Nikon.
La Nikon D3 aveva dato già sfoggio della sua impressionante qualità di immagine in condizioni di scarsa illuminazione, situazioni tipiche degli ambienti sommersi e della fotografia subacquea, ma come si sarebbe comportato il nuovo prodotto di punta di casa Nikon in immersione e quali sarebbero state le mie prime sensazioni in abbinamento a performanti ottiche Nikkor?
UNA OPPORTUNITÀ AFFASCINANTE QUELLA DI PROVARE LA D3x IN ACQUA
Scafandrare la nuova D3x è stato un gioco da ragazzi: stesse dimensioni e stessa disposizione dei pulsanti rispetto alla D3 permettono la piena compatibilità con gli scafandri già presenti sul mercato.
Lo scafandro Sea&Sea calza a pennello e le prime prove a secco con la nuova D3x confermano da subito che tutto funziona perfettamente: i comandi dello scafandro lavorano con precisione ed ogni funzione della fotocamera è raggiungibile con estrema facilità.
La sorprendente similarità tra la D3 e la D3x è fonte di sicurezza: tutto è facile da impostare e da modificare, modalità di scatto, diaframmi, tempi e sensibilità ISO sono rapidamente selezionabili.
Controlli in barca sull'attrezzatura prima
dei test in acqua
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Chiusura dello scafandro e controllo della funzionalità
del sistema fotosub
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Tanzania, Isola di Zanzibar: le prime prove in acqua
Per i primi test in immersione decido sin da subito di utilizzare un obiettivo macro, il classico Micro Nikkor 105 mm f/2.8D: in questo modo potrò mettere alla prova il comportamento della D3x.
La macro fotografia subacquea è l'ideale per familiarizzare con una nuova macchina fotografica: lavorerò su soggetti ravvicinati con una gestione della luce più semplificata rispetto agli scatti grandangolari.
L'illuminazione della scena è stata gestita in questo contesto con due lampeggiatori flash Sea&Sea YS-90 Auto in accoppiata con il TTL-Converter II, apparecchio che permette di interfacciare il sistema TTL con le nuove generazioni iTTL delle Reflex Digitali con i flash subacquei costruiti precedentemente. Stiamo già lavorando per operare successivamente con combinazioni di illuminazione multipla con flash Nikon SB-900 scafandrati, per sorprendenti potenzialità che avremo modo di approfondire in futuro…
La location è particolare, Zanzibar: isola famosa per le spiagge bianche e per il colore turchese delle sue lagune. Una meta poco frequentata dalla subacquea internazionale, ma con un mare ricchissimo e pieno di sorprendenti forme di vita.
Una situazione abbastanza estrema: una piccola barca locale ci serve da appoggio per le immersioni, tutto è abbastanza complesso, dall'approvvigionamento di carburante alla gestione dell'attrezzatura, la situazione ideale per provare l'affidabilità della Nikon D3x.
L'imbarcazione locale utilizzata
per le immersioni di prova
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Ultimi controlli al setup della D3x
ed al funzionamento dei comandi
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Le prime immersioni sono dedicate a familiarizzare con la nuova reflex. Lo scafandro e la D3x funzionano molto bene ma il passaggio dal sistema DX al 24x36 FX può, dal principio, dare qualche impaccio. Con le reflex Nikon in formato sensore DX, l'obiettivo più utilizzato nella macrofotografia subacquea è indubbiamente il 60mm Micro Nikkor nelle due diverse versioni disponibili con l'AF Micro-Nikkor 60mm f/2.8D ed il più recente motorizzato AF-S Micro NIKKOR 60mm f/2.8G ED. Queste lenti nei sistemi DX si comportano all'incirca (angolo di campo) come un obiettivo macro da 90mm. Con D3 e D3x per ottenere inquadrature simili in campo inquadrato dalla stessa distanza occorre usare il blasonato Micro 105 mm f/2.8D o il nuovissimo AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED.
Da subito apprezzo l'autofocus della D3x, rapido e preciso come quello dalla mia D3.
La precisione ed efficacia sono tali che decido di usarli in maniera automatica tralasciando l'uso manuale al quale ero spesso abituato.
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Isola di Mnemba:
macrofotografia con D3x e
Nikkor Micro 105 mm f/2.8D
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Utilizzo di due flash
per illuminare al meglio
la scena.
Scatti in TTL
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Ritratto di un Gambero ballerino
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Immersione notturna: un simpatico Granchio portatore
degli anemoni
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Ritratto di un Pesce falco a scacchiera
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Un raro esemplare di Pesce scorpione foglia giallo
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Le esposizioni sono da subito impeccabili e questo anche grazie al prezioso ausilio del consolidato sistema esposimetrico Nikon Color Matrix 3D II, integrato anche sulla D3x. I flash ed il TTL-Converter della Sea&Sea funzionano correttamente ed ogni scatto è semplice, preciso, rapido. La velocità con cui riesco ad inquadrare, mettere a fuoco e scattare è sorprendente.
Il mirino a pentaprisma della D3x a copertura totale al 100% è luminoso e preciso, stessa cosa dicasi per l'oculare dello Scafandro Sea&Sea (MDX PRO – D3), mentre le funzioni di blocco della messa a fuoco e dell'esposizione facilitano il compito in fase di preparazione dello scatto. Il monitor LCD ad alta risoluzione da 3 pollici permette la visualizzazione dell'intero fotogramma e un rapido controllo della qualità dell'immagine appena scattata.
Le Compact Flash da 16GB Lexar Professional UDMA 300x che ho in dotazione, rendono possibili salvataggi rapidissimi sia dei file RAW/NEF che dei JPG. I due slot per le schede di memoria, presenti nella D3x come nella D3, mi permettono di avere ad oggi fino a 32GB di memoria a disposizione, centinaia di scatti disponibili in un'unica immersione.
Inserimento delle Compact Flash da 16GB Lexar
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Gli slot per le Compact Flash della D3x
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Provo così le varie possibilità concesse dalla ammiraglia Nikon ovvero: salvare i file RAW/NEF su una card ed in contemporanea salvare i JPG sulla seconda card, usare il secondo slot come back-up salvando in automatico il contenuto dello slot numero 1 oppure, più semplicemente, utilizzando le due Lexar come un unico sistema di memorizzazione a riempimento consecutivo.
Le impressioni dopo le prime immersioni con la D3x sono entusiasmanti.
Immagini di altissima qualità, ottime esposizioni, facilità d'uso e alta risoluzione dei file generati. Le immagini da 24,5 milioni di pixel presentano particolari unici, spesso invisibili durante lo scatto. Gli ingrandimenti rivelano dei dettagli impressionanti e scopro delle nuove immagini macro all'interno degli scatti effettuati. Il “cropping” diventa quindi una buona opportunità: mi posso permettere ritagli importanti delle immagini ed ottenere ancora file con qualità adatta a stampe di significative dimensioni.
Poter gestire immagini con dimensioni da 6.048x4.032 pixel (RGB ad 8bit per canale RGB da 69,8MB, da 139,5MB a 16 bit per canale RGB e da 186MB a 16bit CMYK) e con questa qualità apre nuovi orizzonti e nuove possibilità. Ne sono un esempio le stampe d'arredamento di grande formato con tecniche che vanno dalla riproduzione su materiali plastici fino alla creazione di veri e propri affreschi digitali, come la realizzazione effettuata presso l'Hotel Acquario di Rimini dalla ditta Millennium Vision S.r.l.. Un affresco digitale di 7,5 metri di lunghezza ottenuto dalla stampa di una panoramica subacquea.
Un esempio di realizzazione di un affresco digitale utilizzando immagini digitali subacquee
Quello che stupisce ulteriormente della D3x, oltre al dettaglio e alla risoluzione, è il limitato rumore di fondo “noise”. Un sensore con 24,5 milioni di pixel e fotositi più ridotti rispetto a quelli della D3, potevano rivelare qualche limite in condizioni di scarsa illuminazione. Invece, ecco l'inaspettato concesso dalla D3x: anche in tali condizioni, con poca luce, chiaro scuri e contrasti evidenti, il rumore di fondo è quasi assente, per certi versi impercettibile, una qualità che ha fatto diventare famose le Nikon D3 e D700 e che ora, Nikon, è riuscita a riproporre anche nel formato FX con 24,5 milioni di pixel.
Un bell'esemplare di Granchio porcellana
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Ritratto di un Pesce leone
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A caccia di nudibranchi, la ricerca del dettaglio
con Nikon D3x
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Cura del dettaglio:
particolare dei rinofori di un bellissimo nudibranco
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