Una compatta da tasca che nasconde il cuore di una reflex digitale con zoom 28-200mm, e di una videocamera stereo ad alta definizione HD.

A cura di Gerardo Bonomo


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» Appendice 1: i menu principali della COOLPIX P7000 » Appendice 2: elaborazione RAW On-Camera con la COOLPIX P7000

 

Cosa ci è piaciuto

Di questa nuova COOLPIX ho innanzitutto apprezzato le ghiere “analogiche” che assicurano vere scorciatoie dentro i vari menu. Si può così settare la fotocamera in pochi secondi, feature che strizza l'occhio al fotografo esperto che non ha il tempo di entrare nei menu per le regolazioni del caso.
L’accettabile compattezza: per comprendere il volume della COOLPIX P7000 bisogna prendere una reflex, la più compatta possibile, quindi una Nikon D3100 e montarci uno zoom 28-200mm, quindi, sempre in formato DX, un obiettivo 18-135mm.
L’obiettivo pesa 375g e misura circa 73,5mm di diametro, per una lunghezza di 86,5mm. La D3100 pesa 505 g e misura circa 124×96×74,5 mm.
Abbiamo quindi una profondità di 161mm contro i 14mm della P7000. Ancora, abbiamo 880g di peso per la D3100 con il 18-135mm contro i 360g della P7000.
Sulle altre misure abbiamo i 124mm di larghezza della D3100 contro i 114mm della P7000 e i 96mm di altezza della D3100 contro i 77mm della P7000.
Quindi, sul fronte della larghezza la P7000 vince ma per soli 10 mm, sul fronte dell’altezza vince sempre la P7000, per soli 19mm. Dove la P7000 stravince è nella lunghezza, 14mm contro i 161 mm della D3100 + ottica 18-135mm.
La differenza è di 157mm, quasi quindici centimetri: questo significa che la P7000 ha una profondità 10 volte inferiore rispetto alla reflex. Anche nel peso non c'è storia: 360 g per la P7000 contro gli 880g della reflex con l’obiettivo (circa il triplo della P7000).


Per meglio comprendere cosa significa che un oggetto pesa il triplo di un altro, pensate a un’automobile dal peso di una tonnellata e a una seconda automobile dal peso di tre tonnellate. Se vogliamo continuare il confronto sulla profondità, che qui traduciamo con la larghezza dell’automobile, pensiamo a una macchina larga 1,7m e a un’altra larga 17metri…
 

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La principale differenza tra una fotocamera compatta e una reflex sta nelle dimensioni. Lo zoom delle compatte,
di solito, è completamente retrattile, scomparendo, a fotocamera spenta, all’interno del corpo macchina.
Questo aspetto permette alle compatte di vincere la sfida, sul piano dell'ingombro, contro ogni reflex.


 
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Diversi modi di visualizzare le immagini salvate sulla scheda di memoria SD
o dentro la memoria interna della P7000. Nell'immagine la modalità “Calendario”.
 
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Una volta selezionata l’immagine da visualizzare...
 
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...la si può osservare a tutto monitor, con o senza i
principali dati di scatto...
...e si può anche controllare, come precedentemente spiegato,
l’estensione della gamma tonale su 9 differenti gamme.
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Le immagini possono essere osservate con un ingrandimento
che raggiunge i 10x e, volendo, anche ritagliate e salvate
in un altro file (con crop fino a 10x).

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Il mirino ottico:
per il fatto che è integrato e non opzionale come quelli elettronici. Il che significa risparmio di soldi da un lato, ingombro e peso più contenuti dall'altro.
L’obiettivo zoom 7,1x: sia per la focale grandangolare 28mm, già sufficiente per il reportage, sia per la focale tele da 200mm, all’altezza di “croppare” otticamente un’inquadratura per concentrarsi sul soggetto dominante.

Gli agganci per la a tracolla a triangolo: tipici delle reflex Nikon prosumer e professionali, che permettono di tenere la macchina a tracolla o a spalla senza il tipico effetto “pendolo” che si ha con le compatte dotate di un solo attacco.
Gli attacchi triangolari possono ruotare sui lati del corpo macchina permettendo anche alla cinghia di posizionarsi in basso quando si impugna la fotocamera, evitando che la stessa intralci l’utilizzo delle ghiere.
La compatibilità con il sistema CLS: è una compatibilità parziale, ma permette comunque di utilizzare in modalità TTL i flash Nikon della serie SB. L'impostazione di gruppo wireless per unità flash multiple infatti applicabile “solo” al gruppo A. Sia Commander SU-800 eventualmente impiegato che unità flash remote, devono essere impostate tutte sul gruppo A.


 


Cosa mi è piaciuto meno

La focale minima a 28mm: anche se assicura un comportamento ottico dello zoom più performante, la scelta di una focale minima a 24mm, e quindi di una focale massima intorno a 168mm, sarebbe stata preferibile. È vero che con l’aggiuntivo opzionale si raggiunge addirittura la focale 21mm – e salendo con l’escursione zoom si ottiene poi anche la focale 24mm - ma personalmente ho sempre considerato gli aggiuntivi un po' macchinosi, per il montaggio non immediato.

Il display fisso
: le prime COOLPIX furono progettate come macchine composte da due elementi: da una parte l’ottica, dall’altra il display che poteva così ruotare. Nel corso degli anni, furono presentati diversi modelli dotati di display basculante. Un display libero di muoversi in quasi ogni direzione rispetto al corpo macchina, è un vantaggio notevole in moltissime situazioni e il recente successo della Nikon D5000, una reflex con display orientabile, ne è una conferma.

La mancanza di un attacco filettato:
sull’ottica ne avrei voluto uno, per montare qualche filtro. Personalmente ritengo utilissimo il filtro polarizzatore, ad oggi l’unico che non può in alcun modo essere “ricreato” in post-produzione e che migliora sotto diversi aspetti la qualità delle immagini scattate in determinate condizioni di luce. Sì, vero, si potrà tenere a mano davanti alla lente ma avrei preferito poterlo fissare.
 

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Il digitale permette di applicare virtualmente i filtri ottici in fase di post-produzione. Esistono tuttavia filtri “reali”
che io ritengo indispensabili e non sostituibili da alcuna tecnologia di elaborazione: il filtro polarizzatore.
In molte situazioni restituisce immagini con una resa superiore a quella che si ottiene lavorando il file in post-produzione: opportunamente ruotato,
il polarizzatore elimina i riflessi, non solo da superfici come i vetri, ma anche dalle foglie, aumentando
così la saturazione. Le parti di cielo inquadrate in una giornata serena, per esempio, si saturano e si scuriscono.
Pur mancando alla COOLPIX P7000 – come alla maggior parte delle compatte – un attacco filettato sull’ottica,
il polarizzatore può essere anteposto all'obiettivo tenendolo semplicemente fra le dita.


L’ingombro
: esistono fotocamere compatte troppo piccole per poter essere considerate ergonomiche; altre in cui un “resize” delle dimensioni non guasterebbe. Voglio dire che la P7000 è indubbiamente una compatta, anche tascabile, ma ci vuole una gran bella tasca per poterla riporre. Se una volta il limite di spessore di una fotocamera era dato dal diametro del rullino, nelle compatte digitali, a volte mi chiedo quanta “roba” sia contenuta e quanta aria ci sia al loro interno. Di sicuro l’avremmo preferita un filo più sottile.
Semi-compatibilità CLS: la Nikon COOLPIX P7000 permette di montare sulla slitta i flash Nikon della serie SB, compreso il neonato e ultra-perfomante SB-900, e di utilizzarli naturalmente in modalità TTL. Montando sulla slitta flash un Commander SU-800 oppure un flash come l’SB-900 impostato su Commander, è possibile entrare a pieno diritto nel Nikon CLS (Creative Light System). Detto tra noi, però, dubito che qualcuno acquisti un SB-900 da utilizzare come Commander con la P7000. Diciamo che chi ne ha già uno in casa lo utilizzerà con immenso piacere allo scopo.
Mancanza di un sistema GPS: non è presente il modulo integrato né è prevista la compatibilità con l’unità GPS Nikon GP-1.


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La P7000 è priva sia di GPS integrato, sia di collegamento all’unità GPS GP-1.
Attraverso il software View NX2 è possibile attribuire alle immagini le coordinate di longitudine e latitudine,
semplicemente puntando un segnalino sulla mappa. È chiaro che in questo caso è necessario ricordarsi a memoria,
o attraverso un taccuino, o ancora associando un file vocale all’immagine dopo lo scatto, il luogo dove ci si trovava.

 

 

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