Lip Dub story...

La prima volta che mi sono trovato a parlare di Lip Dub, in queste pagine, è stato per raccontare soprattutto a livello didattico, come si realizza questo tipo di progetto, ricco di sfaccettature.

In quell'articolo, raccontavo il mio primo Lip Dub, realizzato per l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, in cui sono docente. Nel testo avevo cercato di trasmettere l'idea che, per fare un buon Lip Dub, bisogna lavorare duramente, dedicando molto tempo alla cura dei particolari.

Sono i particolari, la dedizione, l'entusiasmo, la precisione, la pazienza, che rendono alcuni Lip Dub molto più interessanti di altri. La fretta, l'imprecisione, la disattenzione, sono tutti elementi che mal si coniugano con un Lip Dub, perlomeno quando lo scopo è fare qualcosa che piaccia alla gente.

Nonostante ciò però, la rete è piena di video girati in maniera imprecisa, incongruente, spessissimo lontani anni luce dal vero concetto che si cela dietro i termini Lip Dub.

Io credo che questo avvenga perché in molti si sono lanciati (e si lanciano) su questo tipo di progetto, attratti dall'idea della rapida notorietà che questo mezzo può offrire, senza però volersi addentrare nelle modalità e nei meccanismi che regolano un Lip Dub ben fatto. E in questi casi, il giudice diventa il contatore delle visualizzazioni di YouTube, che rimane spesso "inchiodato" su numeri che possono essere definiti impietosi…

Basta fare una ricerca proprio su YouTube per trovare Lip Dub in cui la gente non canta… scene tagliate come se si trattasse di un videoclip… riprese tremolanti… ottiche troppo "chiuse"… controluce che anneriscono i soggetti… e molto altro ancora.

Fare Lip Dub è tutt'altro, e prima che inizi a raccontarvi la mia ultima esperienza in questo campo, penso sia utile per tutti, perlomeno per chi volesse cimentarsi in questo tipo di progetto, ricordare brevemente quali sono gli elementi chiave di un buon progetto di questo tipo:

La Musica è un elemento fondante del Lip Dub, deve essere ben ritmata, avere un testo chiaro con strofe ben distanziate tra loro, per consentire uno spostamento di camera accettabile tra i vari soggetti. Le strofe devono essere il più possibile chiare da pronunciare, soprattutto se si pensa che molti partecipanti potrebbero non conoscere bene (o per niente) la lingua usata, solitamente l'inglese.

Un Lip Dub si realizza unicamente in piano sequenza, non sono ammessi tagli e montaggio a posteriori, altrimenti stiamo parlando di un videoclip. La difficoltà (e la sfida) sta tutta nello stabilire una perfetta sintonia e armonia tra tutti i partecipanti che, dall'inizio alla fine, in una interminabile carrellata, dovranno camminare, cantare, correre, senza sbagliare nulla! Un risultato che si può ottenere grazie a numerose prove e raffinamenti conseguenti.

La scelta della location determina in gran parte la facilità di realizzazione. Un percorso lineare, in cui la camera entra ed esce dalle varie stanze, attraversandole, è quanto di meglio si possa desiderare, anche se non sempre è facile avere questa condizione. In ogni caso, la sensazione deve essere quella di attraversare uno spazio articolato, osservandolo in tutte le sue sfaccettature, per giungere in un luogo che rappresenta la fine ideale, come ad esempio un campetto, una palestra, uno spazio aperto. Il percorso stesso (e la velocità con cui ci si muove) deve essere tarato precisamente sulla lunghezza della canzone scelta. Tutto ciò induce, in fase di prova, ad accelerare e decelerare la ripresa in base alle necessità di sincronismo tra strofe e "cantanti".

Il coordinamento del progetto è di vitale importanza: un gruppo di lavoro ristretto, composto da una "regista", un assistente (che spazia dagli aspetti tecnici alla "motivazione" del gruppo) e un operatore video, sono il minimo "sindacale" per poter lavorare in maniera efficiente.

Per un approfondimento sull'argomento vi rimando all'Experience Ripresa video e doppiaggio labiale "Lip Dub" con Reflex Nikon DSLR che ho già citato all'inizio.

Bibbiena: un Lip Dub di successo!

Il Lip Dub dell'istituto ISIS di Bibbiena (AR) mi è "piovuto" addosso a distanza di un anno e mezzo da quello dell'Accademia.
Il Prof. Stefano del Furia dopo aver visto su Rai2 un pezzo sul Lip Dub dell'Accademia di Belle Arti mi ha contattato, per sapere se io c'entrassi qualcosa. Gli dissi che me ne ero occupato io, insieme alla Prof.ssa Laura Farina; avevamo lavorato alacremente per oltre 4 mesi, alla sua realizzazione. Abbiamo fatto due chiacchiere sulla fattibilità di un progetto presso la loro scuola, e di li a poco abbiamo cominciato.

Sono stato quindi invitato dal dirigente Walter Pierotti dell'ISIS, in qualità di consulente, per la realizzazione di un Lip Dub che coinvolgesse l'intera scuola. I numeri sulla carta erano davvero entusiasmanti: avremmo girato con svariate classi, per un totale di circa 300 persone! Per me è stato un vero e proprio invito a nozze!
La sfida più grande è stata sin da subito la dimensione della scuola, che con i suoi numerosi piani e laboratori ha richiesto uno studio particolareggiato del percorso, anche in relazione alla massima durata di ripresa della fotocamera usata (una Nikon D3S) che si ferma a 5 minuti di video.

Già delle prime prove, ho percepito che questo progetto era molto diverso dal primo che avevo girato. Gli elementi da considerare lo rendevano di una complessità del tutto nuova rispetto a ciò che avevo acquisito nel tempo. I ragazzi, disposti lungo il percorso in modo talvolta molto ravvicinato, gli spazi, costellati di sali scendi ed entrate/uscite dalle classi, l'illuminazione così variegata… tutto ha richiesto un incredibile sforzo di attenzione.

Stefano ha saputo gestire l'organizzazione di tutto il progetto in maniera impeccabile, come si addice ad un informatico puro! Grazie a lui abbiamo sempre potuto fare le prove nei tempi, con le persone al posto giusto e con la massima disponibilità di tutto il personale della scuola. Il suo "ascendente" sugli studenti ha permesso di gestirli al meglio, una cosa della quale mi sono davvero stupito...
A lui va inoltre il merito di aver voluto realizzare i titoli di coda ispirandosi al celebre film "Tropic Thunder", una siparietto in cui i ragazzi hanno dato il meglio di se stessi.

Ad assisterci in questo impegnativo progetto, c'è stata anche la Prof.ssa Michela Franceschi, vera e propria motivatrice del gruppo, che ha saputo infondere nei ragazzi il giusto "mood", oltre che occuparsi anche della coreografia dei molti "siparietti". La fantastica scena dell'ascensore, vera chicca del Lip Dub, è stata ideata da Michela, come citazione del film "500 giorni insieme".

I ragazzi hanno avuto un incredibile spirito collaborativo, dedicando interi pomeriggi dopo la scuola, alle prove, per circa 4 mesi. Molti di loro, provenendo da classi diverse, neanche si conoscevano, e per me è stato bellissimo vedere come, giorno dopo giorno, si legassero tra loro, uniti da un progetto comune. Al di là del successo che il video ha avuto e sta ancora avendo, credo sia stata una incredibile prova di come, se motivati e coordinati dalle persone giuste (Stefano e Michela), i ragazzi riescano a fare cose che non riusciamo neanche ad immaginare…

Nei primi tre giorni di pubblicazione su YouTube, il video ha superato le 15.000 visualizzazioni, attirando sia l'attenzione del programma Social King di Rai2, con un collegamento in trasmissione, sia MTV, che nell'estate 2011, girerà 10 Lip Dub in altrettante città italiane, a cui prenderanno parte anche gli studenti dell'ISIS di Bibbiena e dell'Accademia di Belle Arti di Perugia.

Ho amato realizzare questo Lip Dub, perché mi ha permesso di misurarmi con una realtà estremamente complessa, alla quale giorno dopo giorno, ho dovuto trovare sempre nuove soluzioni, tecniche e creative. Dal punto di vista fisico è stato molto impegnativo… correre con la D3S montata sulla mia SteadyCam per così tante volte (il giorno delle riprese definitive abbiamo girato 16 piani sequenza completi) ha messo a dura prova la mia schiena e le mie ginocchia… ma alla fine la felicità ha avuto il sopravvento su tutto!

Il trailer:

Il Lip Dub finale: