Congelare i movimenti dell'acqua sfruttando le potenzialità di rapidità del lampo dei lampeggiatori Nikon SB grazie anche alla versatilità wireless offerta dal sistema Nikon Creative Lighting System “CLS”. La gamma Nikon SB-500, SB-700, SB-910 e SB-R200, offre potenzialità multi flash gestibile con semplicità e senza fili, pilotando il sistema dalle opzioni commander.
Introduzione
L'occhio umano è incredibilmente complesso e versatile. Permette infatti di mettere a fuoco quasi a qualsiasi distanza, ha un angolo di campo poliedrico che consente sia di avere una visione d'insieme che di concentrare l'attenzione su un soggetto, quasi fosse un obiettivo zoom. A tutto questo non va dimenticato che può correggere, grazie alla mediazione del cervello, anche forti contrasti e bilanciare perfettamente i colori, una sorta di D-Lighting Attivo e di Bilanciamento del Bianco automatico, estremamente raffinati. Su un aspetto l'occhio deve però cedere il passo: bloccare un'azione o un movimento veloce. In queste situazioni i limiti dell'occhio sono piuttosto palesi. Se guardassimo le pale di un'elica in moto, oltre a una certa velocità, non riusciremmo più a distinguerle. Le fotocamere, invece, possono spingersi ben oltre, grazie alla possibilità di selezionare un tempo di otturazione ben specifico, anche molto veloce. Tempi di scatto intorno a 1/10s corrispondono a come il nostro occhio riesce a bloccare un'azione, infatti corrisponde al tempo in cui l'immagine rimane impressa sulla retina.
L'occhio umano ha potenzialità incredibili, ma mostra dei limiti evidenti quando si deve congelare un'azione veloce.
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Con un tempo di 1/10s sarà impossibile congelare i movimenti più rapidi. Scegliendo tempi di otturazione come 1/125s, 1/1.000s, o più rapidi, si potrà gradualmente bloccare movimenti via via più rapidi e dinamici. Gli otturatori meccanici (in otturazione elettronica si avranno altri valori) delle moderne fotocamere raggiungono, in base al modello in esame, tempi minimi di 1/4.000s o 1/8.000s. Scattare con questi parametri significa poter bloccare quasi tutti i movimenti veloci ma non quelli velocissimi. Ad esempio, se volessimo bloccare l'esplosione di una goccia d'acqua che si infrange su una superficie rigida, anche il tempo di 1/4.000s potrebbe non essere sufficiente per congelarne il movimento. Utilizzando 1/8.000s la situazione potrebbe migliorare, ma poter scattare con un simile tempo di scatto significa avere a disposizione una grande quantità di luce e questo mal si sposa con la necessità anche di chiudere abbondantemente il diaframma per avere una profondità di campo sufficiente allo scopo. Il fotografo però può sfruttare un altro strumento per bloccare perfettamente i movimenti ultraveloci: il flash, non a caso chiamato da Nikon, Speedlight.
Uno dei campi in cui la fotografia riesce a distinguersi dalla visione ad occhio nudo è quello relativo al congelamento di azioni in rapido movimento. Tra queste si distingue sicuramente la fotografia di liquidi in movimento. Il nostro occhio, avendo un tempo di otturazione piuttosto lento, non riesce a percepire le forme che assume un liquido in movimento. Pertanto riuscire a mostrare aspetti della realtà impossibili da registrare con la semplice visione a occhio nudo, risulta essere particolarmente interessante e curioso. Una delle foto più semplici da realizzare, ma anche di grande impatto, è la classica goccia che impatta una superficie ed esplode in mille minuscoli schizzi. Per bloccare il movimento si utilizzerà non un tempo di scatto particolarmente breve, ma il lampo di un flash, notoriamente ancora più rapido.
Il set andrà creato ad hoc per questa foto, ma sarà sufficiente un ripiano con una superficie rigida e un deflussore per flebo, acquistabile in farmacia per poco più di 1 euro, a cui applicare una bottiglia con il liquido (acqua o un liquido colorato per creare contrasti cromatici più interessanti). Il selettore presente sul deflussore consentirà di regolare con discreta precisione il numero di gocce al minuto da far cadere. Una volta preparato il set occorrerà disporre l'illuminazione. Essendo un soggetto trasparente, si dovrà posizionare il flash dietro al soggetto, o leggermente di lato per creare un'illuminazione in trasparenza. La goccia dovrà cadere su una superficie rigida; un piattino o un piccolo vassoio sono perfettamente indicati. La dimensione dell'esplosione della goccia dipende soprattutto dall'altezza da cui cade la goccia. Non posizioniamo la cannuccia del deflussore troppo vicino al piattino, altrimenti sarà difficile sincronizzare la partenza della caduta della goccia con la pressione del pulsante di scatto per cogliere l'attimo esatto in cui la goccia impatta sulla superficie.
La goccia ha dimensioni piuttosto contenute anche quando "esplode", quindi è consigliabile utilizzare un obiettivo macro. Tuttavia, per proteggersi dagli schizzi, è preferibile utilizzare un tele macro, eccellenti quindi il Micro Nikkor AF-S VR 105mm f/2.8G IF-ED o il Micro Nikkor AF-S DX 85mm f/3.5G ED VR se si utilizza un corpo con sensore DX. In questo modo si potrà ingrandire il soggetto rimanendo a una distanza maggiore, protetti da eventuali spruzzi sulla lente dell'obiettivo. Sempre consigliato l'uso del paraluce che, oltre a proteggere la lente da eventuali luci riflesse, consente di aumentare la protezione contro gli schizzi del liquido durante la ripresa. In alternativa è possibile utilizzare anche un normale tele zoom (un Nikkor AF-S DX 55-300mm f/4.5-5.6G ED VR) dotato di lente addizionale Close-Up per accorciare la messa a fuoco minima e aumentare l'ingrandimento. La fotocamera andrà posizionata su un treppiede e il fuoco andrà eseguito a mano, mettendo a fuoco in anticipo sul punto esatto in cui impatterà la goccia. Va disattivato dunque l'autofocus.
Per far scattare in remoto i flash SB-500 è possibile sfruttare la funzione commander presente in alcune reflex Nikon.
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È altresì possibile far scattare più flash simultaneamente, in diversi gruppi, per garantire una corretta illuminazione sia del soggetto che dello sfondo.
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Le fotocamere che non dispongono di funzionalità Commander integrata, come i modelli della serie 3000 e 5000, possono utilizzare il Commander SU-800.
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In alternativa è possibile sfruttare la funzionalità commander presente sui flash SB-700 e SB-910
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Eseguire questo tipo di scatti è piuttosto semplice. La difficoltà maggiore sta nel riuscire a sincronizzare lo scatto della fotocamera con l'esplosione della goccia quando impatta sulla superficie. Con un po' di pratica si troverà il perfetto accordo tra il momento in cui la goccia inizia la sua caduta e la pressione del pulsante di scatto. In tal senso, l'utilizzo di uno scatto remoto via cavo o wireless come il telecomando IR ML-L3 oppure il telecomando radio WR-T10 da associare al ricevitore WR-R10 può essere vantaggioso. Infatti, sebbene la fotocamera sia posizionata su un robusto treppiede, la foga di premere il pulsante di scatto al momento giusto potrebbe far muovere leggermente la reflex, spostando così anche il punto di messa a fuoco pre focheggiato e l'inquadratura. In alternativa, e per le fotocamere che dispongono di una connessione Wi-Fi, come la Nikon D750, si può optare anche per lo scatto remoto tramite smartphone, attraverso l'App Nikon Wireless Mobile Utility dedicata.
Come anticipato nel paragrafo precedente, l'illuminazione ideale per questo genere di riprese è spesso la luce laterale o addirittura da dietro al soggetto, per sottolinearne le forme in trasparenza. Dovendo utilizzare un flash per bloccare l'azione, è evidente che occorra utilizzare un modello con possibilità di comando a distanza. Nikon propone a catalogo ben quattro modelli gestibili in remoto: SB-R200, SB-500, SB-700 e SB-910.
Ogni modello ha caratteristiche peculiari e tutti e quattro possono essere utilizzati per questo genere di ripresa. L'SB-500 è particolarmente interessante per diversi motivi. Oltre al Numero Guida pari a 24, dispone infatti di illuminatore LED e può essere utilizzato anche come Master per comandare altri flash in remoto con le fotocamere che dispongono già di questa funzione con il flash integrato. Per una migliore illuminazione del soggetto è preferibile utilizzare almeno due unità flash da disporre simmetricamente ai lati del soggetto.
È possibile sfruttare l'esposizione i-TTL oppure attivare la modalità manuale e poter così ottenere un duplice vantaggio: costanza dell'esposizione, anche in presenza di eventuali riflessi generati dalle gocce d'acqua, e massima brevità del lampo per congelare al meglio l'azione. Infatti la durata del lampo dei flash è più breve alle potenze di emissione inferiore, per allungarsi man mano che si scatta a potenze superiori, fino ad arrivare, a piena potenza, a velocità nell'ordine di 1/1.000s circa.
L'obiettivo dovrà essere prefocheggiato sul punto in cui cadrà la goccia. Il diaframma dovrà essere sufficientemente chiuso per garantire una profondità di campo adeguata al soggetto. Si può partire da f/8 ed eventualmente chiudere il diaframma nel caso la zona nitida si rivelasse insufficiente. Il tempo di scatto dovrà mantenersi entro il sincro-X della fotocamera per evitare di attivare la modalità FP (vedere paragrafo seguente), mentre la sensibilità ISO dovrà essere impostata sul valore più basso possibile compatibilmente con la quantità di luce a disposizione per illuminare la scena.