La tecnica Time-Lapse ha radici storiche del lontano passato ma trova oggi nuova linfa attraverso dedicate funzionalità offerte dalle reflex. Video Time-Lapse sono in questo periodo molto usati al cinema, in documentari naturalistici e in molti spot pubblicitari. Realizzare emozionanti Time-Lapse può rivelarsi molto semplice utilizzando strumenti adeguati e tecniche specifiche.
Time-Lapse è una tecnica ereditata dal cinema, oggi in voga tra fotografi e videomaker anche grazie alle innovazioni tecniche e tecnologiche introdotte nel mondo digitale hardware e software. Sintetizzando il termine possiamo riassumere il fine della tecnica come visualizzazione video “veloce” di una scena che, in natura, si protrae con tempi più lunghi di quelli visti nel video. In pratica, una sequenza di fotografie scattate ad intervalli di tempo poi “montate”, una dietro l'altra, in sequenza video. Ciò permette di “riassumere”, in pochi secondi, ciò che accade con lo scorrere del tempo. Il nome stesso Time (tempo) Lapse (intervallo) descrive esattamente il concetto, fotografia ad intervallo di tempo. Se consideriamo che il frame-rate (la frequenza dei fotogrammi che si susseguono in un secondo di video) in un filmato varia tra 25 e 30 fotogrammi per secondo in base allo standard PAL oppure NTSC, ogni secondo del filmato finale sarà composto da 25 oppure 30 fotografie.
Sin dagli albori della fotografia e del cinema, molti artisti si sono cimentati con la tecnica del timelapse. Tra le realizzazioni più importanti, segnaliamo “Koyaanisquatsi” del 1982, con regia di Godfrey Reggio e musiche composte da Phillip Glass, che ha proposto sequenze realizzate con la tecnica del Lime-Lapse ma anche i primi “Hyper-Lapse” realizzati nella storia. Per maggiori dettagli sui concetti base e sulla storia, rimandiamo all'eXperience “Interpretare il tempo” di Gerardo Bonomo.
II Time-Lapse fotografico, grazie all'elevata risoluzione offerta delle attuali Reflex DSLR, permette di ottenere montaggi video di altissima qualità e gamma per formati Full-HD 2K di 1.920x1.080, per formati Ultra High Definition (UHD) di 3.840×2.160 oppure 4K in Digital Cinema Initiatives (DCI) di 4.096×2.160. La maggiore risoluzione fotografica, in ogni caso sempre superiore a quella richiesta nel video anche fosse in 4K, permette di creare, in montaggio video, effetti di movimento della scena anche se è bene distinguerla dal movimento di camera in ripresa che aggiunge al movimento, anche la variazione prospettica del punto di ripresa o osservazione.
Con esperienza nei software di montaggio video si possono ottenere spettacolari Time-Lapse da fotografie di qualunque generazione di fotocamere digitali ma, se si cerca automazione e semplicità, è bene preferire DSLR Nikon di ultima generazione che hanno, come nel caso delle D750, D810 e D4s, esteso la programmazione “intervallometro” on-camera di scatto possibile fino a 9.999 esposizioni oltre a permettere, sia in modalità foto che nel filmato direttamente creato on-camera, di attivare la funzione “uniforma esposizioni” utile per ridurre o annullare lo stacco di luminosità tra fotogrammi.
In questo eXperience approcceremo il tema di timelapse statico su cavalletto, ponendo le basi sull'affascinante tema.
Time-Lapse statico, dinamico e hyperlapse
Innanzitutto dobbiamo suddividere il timelapse in due categorie; il timelapse statico e il timelapse dinamico.
Il timelapse statico viene realizzato con la macchina su treppiedi per ottenere una ripresa fissa dello scorrere del tempo. Durante tutta la sequenza di ripresa la macchina non dovrà muoversi assolutamente e saranno pertanto da evitare anche micro spostamenti magari causati da vento o regolazioni sulla fotocamera. Testa e treppiedi dovranno essere dunque solidi, stabili e ben ancorati al terreno. Se le fotografie scattate nel tempo presentassero anche piccoli micro-movimenti, il montaggio in sequenza video porterà ad inaccettabili “scatti” di inquadratura costringendo ad un “difficile” allineamento dei fotogrammi attraverso i software di montaggio.
Il timelapse dinamico viene eseguito con un movimento di camera quindi si adotteranno tecniche per lo spostamento del punto di ripresa durante la sequenza programmata di scatto nel tempo, dando così dinamismo e variazione prospettica alla sequenza.
Il timelapse dinamico può essere suddiviso in altri due sottogruppi: timelapse dinamico con motorizzazione slider e testa, quindi hyper-lapse.
Timelapse dinamico con slider e testa motorizzati
Lo Slider è un accessorio fondamentale per la realizzazione di timelapse dinamici ed è costituito da un supporto orizzontale che permettere alla camera di operare in spostamenti di “carrellata” su un asse. Indispensabile nel video professionale soprattutto nelle caratteristiche di fluidità di spostamenti ma, con la loro efficacia accresciuta dai nuovi modelli disponibili associata alla riduzione del peso e dell'ingombro, è divenuto strumento fulcro anche delle riprese in timelapse dinamici. Nelle riprese video gli slider possono anche essere a spostamenti manuali purché fluidi ma, nelle riprese timelapse, risulta fondamentale scegliere modelli dotati di motorizzazione. La motorizzazione slider prevede l'integrazione nella meccanica slider di un preciso motore e controller che, automaticamente, è in grado di spostare con precisione la macchina lungo il supporto orizzontale al termine di ogni esposizione. Per la realizzazione dei timelapse dinamici di seguito abbiamo utilizzato slider e motorizzazioni di SmartSystem.
TIME-LAPSE STATICO
|
TIME-LAPSE DINAMICO
|
|
|
Hyperlapse
L'hyperlapse è un timelapse dinamico realizzato con l'ausilio di treppiedi ma realizzabile anche con tecnica a mano libera. Consiste nello spostarsi di pochi centimetri o alcuni metri, a seconda della situazione e dall'effetto ricercato. Spostandoci fisicamente assieme alla fotocamera, senza l'ausilio di accessori (al massimo un carrellino dove poter mettere sopra il treppiede), creeremo il movimento voluto. È una tecnica alquanto complessa e più difficile da gestire rispetto al timelapse con slider, testa e/o dolly motorizzati, non è possibile farlo su qualsiasi superficie e necessita di una tecnica molto più fine, visto che tutti i movimenti devono essere creati con lo spostamento fisico.
HYPERLAPSE
|
|
|
In rete si possono trovare tantissimi Hyperlapse ma segnalo Barcellona di Rob Whitworth che ritengo uno dei migliori.
L'hyperlapse Barcellona racchiude tecnica perfetta, montaggio fantastico, uso del drone abbinato all'hyperlapse con un filo conduttore tra una scena e l'altra. Barcellona sorprende per l'uso fantastico sia della tecnica dell'Hyperlapse, sia dell'uso delle zoomate realizzate in post produzione con After Effect, e per l'utilizzo del drone in alcune sequenze.
Tecnica di realizzazione di un timelapse statico
Partiremo dalla realizzazione di un timelapse statico che più si avvicina alla fotografia e non necessita di particolari attrezzature per la sua realizzazione, al di fuori di un buon treppiede e di una buona macchina fotografica. Le fotocamere reflex Nikon DSLR preferibili possono essere, tralasciando la scontata ammiraglia Nikon D4s, la Nikon D750 con sensore Full Frame 24x36 FX da 24 milioni di pixel oppure la regina Nikon D810 con sensore Full Frame 24x36 FX da 36 milioni di pixel. La mia preferita per la realizzazione di timelapse, potendo contare su un parco macchine vasto, è stata la Nikon D800 ora accresciuta in prestazioni dalla Nikon D810. Vero, i loro file sono ricchi di definizione, risoluzione e dettaglio quindi pesano molto e occupano molto spazio ma, dalla loro, hanno moltissimi pregi per la tecnica timelapse:
• |
La risoluzione: 36 megapixel, equivale a girare un video a quasi 7K! Quindi qualitativamente superiore a qualsiasi macchina cinematografica oggi in commercio. La maggiore risoluzione permette creatività in montaggio potendo “spostare” la risoluzione all'interno del frame video per ottenere effetti di movimento o personalizzazioni di composizione.
|
• |
La gamma dinamica: con una dinamica di circa quindici stop si possono gestire anche le situazioni più critiche di contrasto. Lavorando correttamente i file RAW della serie D800, riusciamo a gestire quasi tre stop e mezzo di recupero sia nelle alte luci sia nelle ombre. Quanto di più vicino possibile all'occhio umano. Senza contare le potenzialità HDR che su D810 hanno esteso il range d'impiego. Solo la RED Dragoon riesce a fare meglio a un prezzo di quasi 50.000 dollari.
|
• |
La qualità di segnale anche agli alti ISO: la serie D800, abbinata ad obiettivi professionali luminosi fissi tipo l'AF-S Nikkor 24mm f/1.4G ED, l'AF-S Nikkor 20mm f/1.8G ED oppure lo zoom AF-S Nikkor 14-24mm f/2.8G ED, riesce a catturare incredibili immagini notturne, mantenendo sempre un rumore molto controllato fino a ISO 3.200. Possiamo anche spingerci oltre il valore di ISO 3.200 intervenendo sulla riduzione rumore poi in post produzione.
|
• |
La possibilità senza l'ausilio di nessun accessorio di poter scattare immagini sequenza direttamente on-camera. L'intervallometro integrato nella Nikon D810 permette di programmare lo scatto ad intervalli fino a 9.999 esposizioni.
|
• | È stata la prima macchina di questa fascia ad avere la funzione di time-lapse video “fotografia accelerata” integrata, che permette di ottenere su card il filmato montato pronto all'uso. Nikon D810 e Nikon D750 hanno aggiunto alle opzioni di programmazione intervallometro anche l'opzione “Uniforma esposizioni” che permette di annullare o ridurre eventuali sbalzi di luminosità tra frame evitando così il fastidioso effetto flickering. La possibilità di ottenere il filmato timelapse direttamente on-camera aiuta molto chi intende avvicinarsi alla tecnica. Tecnica che sarà certamente poi affinata preferendo la libertà creativa permessa dal montaggio a computer dei singoli scatti fotografici. |
Con l'introduzione delle recenti Nikon D810 e Nikon D750, oltre ai già citati pregi, avremmo altre migliorie che rendono le reflex Nikon Full Frame le indiscusse masterpiece per quanto riguarda la fotografia di timelapse, e non solo…
• |
La sensibilità ISO di D810 è stata ulteriormente migliorata di circa uno stop verso il basso. Ciò significa un incredibile resa a 64 ISO nelle scene diurne o situazioni da gestire con forte luminosità.
|
• |
Nikon D810 ha migliorato la meccanica di scatto riducendo l'insorgenza di micromosso possibile quando non si usano stabili fissaggi camera/treppiedi/terreno.
|
• |
D810 ha aggiunto l'opzione di “confronto affiancato” utile nella composizione Live View per allineare perfettamente l'orizzonte quando richiesto dal panorama.
|
• |
La possibilità di scattare con D810 in RAW ridotto chiamato RAWs. È vero il formato a 36MP è fantastico ed utile proprio per permettere il movimento in montaggio ma, in alcune occasioni, un formato di “soli” 4K basta e avanza. Questo permette workflow e flussi di sviluppo più veloci mantenendo il prezioso potenziale RAW/NEF di controllo dei parametri in sviluppo.
|
• |
I monitor di D750 e D810 sono migliorati offrendo piene regolazioni di luminosità e colore. D750 ha inoltre introdotto la possibilità di basculare il monitor oltre a poterlo replicare via Wi-Fi su smartphone e tablet. Potenzialità molto apprezzate per la realizzazione di Hyperlapse.
|
• |
Maggiore autonomia quindi durata dell'alimentazione offerta dalla batteria EN-EL15 sia su D810, sia su D750, grazie ad una perfezionata ingegnerizzazione curata anche dal punto di vista del risparmio energetico. Ciò permette di gestire la gran parte dei timelapse con una sola batteria anche se è d'obbligo avere in borsa, sempre una o due batterie cariche di scorta.
|
• |
D810 e D750 hanno l'intervallometro integrato che permette di programmare la quantità di scatti desiderati (fino a 9.999) oltre che l'intervallo di tempo desiderato tra scatti.
|
• |
D810 e D750 hanno aggiunto l'opzione “Uniforma esposizioni” che permette di uniformare, quando desiderato in automatico, la luminosità tra frame siano essi scattati in modalità timelapse fotografica, che in modalità timelapse video.
|
• | D810 e D750 supportano, attraverso gli accessori di rete UT-1 + WT-5, il protocollo di comunicazione http potendo quindi da smartphone o tablet controllare inquadrature e parametri di ripresa quando la macchina fotografica è da posizionarsi in posizioni scomode quindi lontane dalla portata visiva. |
Nikon D810 e D750 supportano, attraverso gli accessori di rete UT-1 + WT-5, il protocollo di comunicazione HTTP che permette dal browser di smartphone o tablet, di controllare inquadrature e parametri di ripresa quando la macchina fotografica è da collocare in posizioni scomode quindi lontane dalla portata visiva. Nikon D750 con il Wi-Fi integrato permette di utilizzare il display smartphone o tablet per controllare l'inquadratura attraverso l'App gratuita Nikon Wireless Mobile Utility disponibile per iOS e Android.
|
Realizzare un timelapse statico equivale prima di tutto a realizzare una fotografia. Con l'unica differenza che poi ne realizzeremo centinaia o migliaia con la stessa identica inquadratura in un tempo che varierà da qualche minuto fino a molte ore. Molto importante è quindi la scelta di un soggetto. Trovare un ottimo scenario per il timelapse, è già il 50% del lavoro, così come in fotografia. Un buon soggetto per un timelapse statico, prima di tutto deve contenere congiuntamente elementi statici ed elementi dinamici. Facciamo un esempio in pratica:
Come si può vedere dal video, abbiamo i monti sempre fermi (elemento statico), mentre nella parte superiore abbiamo il cielo con le nuvole che si spostano molto velocemente (elemento dinamico) che conferisce, insieme al variar della luce sulla facciata, a dare la sensazione allo spettatore del tempo che scorre veloce. È quindi fondamentale trovare un soggetto che includa entrambi o perlomeno l'elemento dinamico nella composizione. Le regole compositive del timelapse sono le stesse della fotografia. Principalmente cercheremo di sfruttare la classica e intramontabile regola dei terzi. Suddivideremo il nostro quadrante di frame in nove parti e cercheremo di collocare i nostri “elementi statici e dinamici” nei punti di intersezione delle linee. La composizione come in fotografia, è uno degli elementi cardini del timelapse statico. È bene sperimentare, come in fotografia, diverse composizioni finché non saremo soddisfatti dell'inquadratura. Oltre alla regola dei terzi, consiglio di sfruttare, le linee d'entrata e d'uscita. Esse consistono nello sfruttare una linea presente e/o “immaginaria” che conduca al soggetto principale.
Quindi una volta trovato il soggetto e composto correttamente o perlomeno come ci piace, passeremo alla tecnica di ripresa.