Sensibilità allo spettro dei sensori Nikon FX e DX: sulla via del colore

A cura di: Matteo Miccoli, Donato Quarta, Marcello Melis

Dalla acquisizione di immagini in laboratorio alla misura di qualità del colore restituito dalla gamma Reflex DSLR Nikon secondo gli standard ICC. Un viaggio dalle sensibilità spettrali dei sensori Nikon FX e DX alla colorimetria standard.

 

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Curve di sensibilità delle fotocamere e diagrammi di cromaticità nello spazio r,g Da RGB ad XYZ: profili di colore. Misura della qualità del colore
Confronto risultati e misurazioni Profilocolore con quelle DxO Mark Conclusioni: riproduzione fedele di opere d’arte, bibliografia, link correlati

Confronto risultati e misurazioni Profilocolore con quelle DxO Mark

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Graduatoria rispetto alle prestazioni colore delle fotocamere Nikon esaminate secondo DxO Mark

È interessante confrontare questi risultati con quanto pubblicato dal sito DXO MARK.
La tabella di seguito ottenuta con filtro sui soli prodotti Nikon, è ordinata secondo la misura DxO Mark della qualità colore delle fotocamere “Color Depth” mentre il punteggio globale del sensore si trova nella colonna “Overall Score”. La posizione in classifica è quella ottenuta rispetto a tutte le fotocamere sul mercato mondiale, incluse quelle di medio formato da decine di migliaia di euro.

Impressionante scoprire come i modelli reflex trattati in questa pubblicazione eXperience, pur includendo le entry level, rientrano nelle prime 20 posizioni su un totale, ad oggi, di 233 fotocamere testate da DxO. Questo è in accordo alle nostre misure dalle quali emerge che comunque anche la “piccola” COOLPIX P7800 tiene egregiamente il passo con le sorelle reflex riguardo la qualità colore.

Conclusioni

Da un certo punto di vista i grafici ed i numeri parlano da se, ma vale la pena commentare e sottolineare alcuni dati.

1. La differenza di forme tra il diagramma di cromaticità xy CIE '31 2° (osservatore standard con angolo di vista a 2°) ed i diagrammi di cromaticità rb delle singole fotocamere, fa capire immediatamente quanto possa essere diversa la rappresentazione RGB nativa di una fotocamera dalla rappresentazione CIE XYZ dello stesso colore, e quindi quanto sia importante e fondamentale che le immagini RGB della fotocamera siano dotate di un profilo di colore.

2. Ma la stessa differenza di forme tra diagramma di cromaticità xy e diagrammi rg ci dice anche un'altra cosa, e cioè che tutte le fotocamere esaminate, per la maggior parte del proprio diagramma, mostrano una “distanza” tra colori (spettri pesati con i tre canali RGB) maggiore di quella fornita dal diagramma xy con gli spettri pesati con le CMF. Questo si traduce in un miglioramento del fenomeno del metamerismo ed una misura differenziale tra colori migliore di quanto possa fornire la colorimetria standard.

3. Come già sottolineato, ma vale la pena ripeterlo, non ci sono colori (spettri) che un sistema di acquisizione non riesca a vedere, nella misura in cui gli spettri ricadono nella banda della luce visibile. Un dispositivo di input non ha un gamut, cioè non ha una zona limitata di funzionamento oltre la quale i colori non sono percepiti. Il concetto di gamut è tipico dei dispositivi di riproduzione, ed infatti ne segna, sul diagramma di cromaticità, la saturazione limite oltre la quale il sistema non è in grado di produrre colore.

4. L'introduzione dell'imaging digitale in fotografia ha permesso finalmente di tenere completamente sotto controllo tutta la catena di colore, a partire dalla acquisizione fino alla riproduzione finale, sia che essa avvenga su un monitor che essa sia su carta. Purtroppo la cultura del Color Management stenta ancora a farsi strada anche nel mondo professionale, ed ancora, troppo spesso, si lavora ad occhio. Nulla di più nocivo e sbagliato per la qualità finale. Tutti gli addetti ai lavori dovrebbero fare un piccolo sforzo per imparare le nozioni essenziali della colorimetria ed adottare nella pratica quotidiana quei pochi ma essenziali accorgimenti che farebbero risparmiare moltissime rilavorazioni delle immagini.

5. Nel mondo della fotografia girano infinite legende metropolitane riguardo marche e modelli di fotocamere che “tenderebbero più a questo o a quel colore” e che quindi sarebbero più adatte ad un lavoro piuttosto che ad un altro. Sono dicerie o sono frutto di una analisi accurata? Sono il risultato di qualche scatto fatto senza badare troppo alla profilazione della fotocamera, o quello di una analisi comparativa rigorosa? Questo è il pericolo, anche per temi diversi dal colore, del tam-tam che spesso si propaga, soprattutto in rete nei forum, e che molte volte ha davvero poco fondamento scientifico. Manteniamo sempre vigile il nostro senso critico, ed il nostro buon senso.
 

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Madonna con Bambino – Pinacoteca Nazionale di Bologna. Olio su tavola (60,5x47,2 cm) databile 1495.
Autore: Cima da Conegliano, soprannome di Giovanni Battista Cima (Conegliano, 1459/1460 – Conegliano, 1517/1518), pittore italiano, esponente della scuola veneta del XV secolo.

RIPRODUZIONE FEDELE DI OPERE D'ARTE
C'è un campo della fotografia dove più che mai il controllo del colore assume una importanza enorme, ed è quello della riproduzione delle opere d'arte, in particolare dipinti ed affreschi.

Riportiamo di seguito tra le numerose eseguite da Profilocolore la riproduzione della “Madonna con Bambino” di Giovanni Cima detto Cima da Conegliano. La ripresa è stata eseguita con una Nikon D800 nell'ambito di una analisi multispettrale non invasiva condotta nelle bande dagli UV agli IR. L'immagine che pubblichiamo è frutto di una ripresa con coppia di lampeggiatori flash Nikon SB-910 posti a 45° rispetto all'asse, preceduta dalla ripresa, nelle stesse identiche condizioni, di un target multicolore sviluppato da Profilocolore utilizzato per il calcolo del profilo di colore da applicare allo scatto RAW/NEF convertito in RGB con la demosaicizzazione.

Una versione in alta risoluzione, frutto di più scatti ricomposti e geometricamente corretti, è visibile a questo link.
Tra i vari dettagli che potranno essere apprezzati nella versione in alta risoluzione, si scoprirà come i punti neri visibili chiaramente nel cielo non sono artefatti dovuti al sensore, bensì buchi di tarli. Il dipinto infatti è su tavola lignea.

Chi volesse verificare la fedeltà del colore è invitato a visitare la Pinacoteca Nazionale di Bologna (che ringraziamo per la disponibilità all'utilizzo scientifico e divulgativo senza fini di lucro di questa immagine) dove è conservato ed esposto l'originale. Ma attenzione: prima di confrontare i colori siate sicuri di avere il monitor del vostro computer ben calibrato.


BIBLIOGRAFIA

- Misurare il colore: del Prof. Claudio Oleari, Edizioni Hoepli
- Image Sensors and Signal Processing for Digital Still Cameras: di Junichi Nakamura, CRC Taylor & Francis.
 

 

Link correlati
SITI CITATI

www.cie.co.at
www.color.org
www.fis.unipr.it

www.dxomark.com
www.babelcolor.com
www.profilocolore.com

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