Il digitale può esprimersi ai massimi livelli anche nelle situazioni di ripresa apparentemente meno indicate e difficili da gestire come la fotografia notturna. Bastano pochi e semplici accorgimenti per entrare in un nuova dimensione creativa della fotografia e spremere fino in fondo la propria attrezzatura fotografica
Abbiamo visto che il rumore aumenta con il prolungarsi della posa e con l'aumentare della temperatura ambiente. La Nikon D200 si comporta talmente bene anche nelle pose lunghe che non ho trovato una situazione di shooting all'aperto tanto scura da mettere, non dico in crisi, ma nemmeno rendere visibili i difetti che dovrebbero generarsi nelle pose lunghe con i sensori digitali, nemmeno sotto i più scuri cieli montani. Ho optato allora per un test eseguito con il tappo copriobiettivo montato sull'ottica e con una temperatura esterna di 22 °C, un valore sorprendentemente elevato considerando che di norma, le riprese in notturna si effettuano all'aperto con valori ben più bassi, spesso anche tendenti allo zero. Operando in questo modo mi è stato possibile evidenziare un principio di corrente di buio e il classico amp glow generato dal readout e dalla moltiplicazione del segnale in lettura.
Ho iniziato con una sequenza da 1 minuto a 16 minuti, raddoppiando di volta in volta il tempo, con la fotocamera settata a 400 ISO e attivando la funzione di riduzione del rumore nelle pose lunghe; in pratica la fotocamera eseguiva un dark frame della durata dimezzata rispetto alla posa e lo sottraeva automaticamente all'immagine. La prova è stata effettuata utilizzando prima i Nef compressi e successivamente ripetuta con la funzione di compressione disabilitata, per verificare eventuali differenze di comportamento che invece non sono state rilevate. Ogni scatto è stato intervallato da un periodo di riposo lungo esattamente il doppio del tempo di posa precedente, per permettere al sensore di raffreddarsi tra una posa e l'altra.
1 minuto 400 ISO
2 minuti 400 ISO
4 minuti 400 ISO
8 minuti 400 ISO
16 minuti 400 ISO
Il risultato della prova effettuata con l'opzione NR su pose lunghe attivata è assolutamente positivo. Anche nella posa da 16 minuti, l'immagine risulta completamente nera e senza artefatti visibili. Le uniche differenze sono misurabili solo strumentalmente e quindi del tutto ininfluenti nel risultato finale. Le discrepanze osservabili man mano che si varia il tempo di posa sono dovute principalmente al fatto che le reflex digitali non hanno sistemi di raffreddamento che mantengono la temperatura costante per tutto il tempo della posa; in questo modo può accadere che la registrazione del dark frame avvenga con il sensore ad una temperatura leggermente diversa rispetto al momento della ripresa originale, producendo un risultato lievemente differente da quello ottimale. Nella posa da 16 minuti, tuttavia, avendo raggiunto una temperatura pressoché costante, la funzione NR sulle pose lunghe ha funzionato in maniera ottimale, superiore ai risultati ottenuti con tempi di posa inferiori, e per questo più sensibili a minime variazioni di temperatura del sensore durante la posa.
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