Un pannello nero, che assorbe la luce, invece di rifletterla, serve a creare i contorni dei soggetti trasparenti. In questo caso il pannello s’intravede alla destra
della foto.
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Nella pratica
L'esposizione corretta è la prima difficoltà che il fotografo deve superare in qualsiasi genere di fotografia. Fortunatamente, gli automatismi di esposizione di cui sono dotate le attuali fotocamere digitali si comportano egregiamente e forniscono quasi sempre una esposizione corretta.
La latitudine di posa dei sensori è ampia e riesce a compensare differenze di luce che la fotografia su pellicola non riusciva a padroneggiare. Nella maggior parte dei casi, quindi, un automatismo di esposizione, ad esempio la lettura multizona, è la soluzione ideale.
Ci sono, tuttavia, situazioni che richiedono una lettura più accurata. Ciò accade in modo particolare nel ritratto, o quando si vogliono ottenere effetti di luce particolari. In questo caso bisogna impostare manualmente i valori di tempo e diaframma, dopo aver misurato l'esposizione con un esposimetro manuale a lettura spot, cioé su un piccolo particolare del soggetto.
Se la fotocamera offre questo tipo di lettura, le cose sono più facili. Basterà puntare l'area di lettura spot indicata nel mirino sul particolare del soggetto che desideriamo perfettamente esposto. Si bloccano i parametri di esposizione sui valori così trovati e si compone l'immagine come meglio si desidera.
Con due, piccoli, pannelli di fortuna, ricavati da una scatola di polistirolo per contenere gelati, il fotografo ha creato un piccolo set per macrofotografia a luce diffusa; da notare il foro attraverso il quale l’obiettivo riprende il soggetto.
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L'esposizione così definita si può adottare per tutta la sessione di ripresa quando la luce principale è data da un faretto o da un flash. Invece, se è quella del sole, bisogna rifare la lettura ogni quarto d'ora, perchè il sole si muove nel cielo e l'intensità della sua luce varia. La lettura si deve sempre rifare quando la luce principale si modifica, ad esempio se una nuvola attenua la luce del sole. Oppure, nel caso di luce artificiale, quando il soggetto si sposta, si allontana o si avvicina alla luce.
I fotografi professionisti possono contare sull'appoggio di uno o più assistenti. Il fotoamatore ben difficilmente ha qualcuno che li aiuti. Deve quindi fare da solo, utilizzando treppiedi e stativi, per tenere in posizione i pannelli. Anche il soggetto può collaborare. Anzi. Quando si eseguono primi piani o, addirittura primissimi piani, è importante che sia proprio il soggetto a reggere il pannello, illuminandosi da solo. Quasi sempre infatti il soggetto "sente" qual'è la luce migliore.
Non c'è limite al numero dei pannelli che si possono usare. Però bisogna limitarsi, in modo particolare quando si è alle prime armi. Più aumenta il numero dei pannelli, più aumentano le difficoltà, mentre con un solo pannello e la luce del sole si possono ottenere tutte, o quasi, le fotografie desiderate.
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Il prezzo di un pannello riflettente varia secondo le sue dimensioni. Tra i più diffusi ci sono i Lastolite;
il più piccolo è rotondo, ha un diametro di 30cm e costa 11 euro; il rotondo più grande ha il diametro di 120cm
e costa 67 euro. Passando ai pannelli rettangolari, uno da 125x180cm ha un prezzo di 91 euro.
Le superfici dei pannelli possono essere: bianco trasparente, bianco riflettente, oro, argento, nero.
Ai prezzi indicati va aggiunto il 20% di Iva. Nel catalogo Manfrotto vi è una serie completa di stativi
per tenere i pannelli nella posizione desiderata.
Lastolite è distribuito da Manfrotto Trading, Via Livinallongo, 3 - 20139 Milano -
Tel. 02 5660991 - Fax 02 5393954 - Email: trading@it.manfrotto.com.
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